Quegli di oggi sono gli ultimi casi di una ormai lunga serie. Il primo agosto una turista francese di 60 anni, originaria di Essonne, è morta a Grayan-et-l’Hôpital (Gironda) in Francia, dopo essere stata punta da un calabrone asiatico. A stroncarla quasi certamente è stato uno shock anafilattico che le ha causato irreversibili problemi respiratori. Anche in Italia, dopo quella di oggi, i calabroni asiatici hanno fatto delle vittime. Il 18 ottobre 2015, un anziano di 87 anni morì e la moglie fu ricoverata in ospedale per le punture di uno sciame di calabroni, che li aveva attaccati, mentre cercavano funghi nei boschi tra Lenta e Gattinara, in provincia di Vercelli. Si tratta molto probabilmente di calabroni giganti provenienti da Asia, Giappone e Cina che sarebbero arrivati in Europa all’interno di un container di ceramiche cinesi e si sarebbero diffusi in Francia, Portogallo, Spagna e anche in Inghilterra.
Queste creature giganti sono simile alle comuni vespe ma misurano la grandezza di un pollice umano. La loro puntura inietta una potente sostanza che contiene ben 8 sostanze chimiche altamente tossiche per l’uomo. La Francia conta, con quella di ieri, ben sette vittime per la puntura di questi calabroni giganti ben noti come Vespa Mandarini. Una di queste vittime è un signore di 54 anni che è stato attaccato da uno sciame di calabroni dopo averli disturbati nel loro nido, sicuramente senza volerlo. La sostanza che viene iniettata provoca uno shock anafilattico che se non è tamponato immediatamente con una iniezione di cortisone è letale.
Quando la vespa mandarini punge il dolore che si prova è simile ad un chiodo rovente nella pelle, come hanno descritto alcuni malcapitati. L’allerta in Europa è massima, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” e purtroppo, dopo l’episodio di ieri in Francia, anche in Italia. Questi predatori sono terribili a tal punto da non temere l’uomo e cibano le loro larve con gli insetti comuni che uccidono senza pietà. Gli interventi per presenza di nidi di calabroni e vespe velutine da parte dei Vigili del fuoco e di squadre specializzate della Protezione civile nelle ultime settimane sono cresciuti in modo esponenziale non soltanto in campagna, ma anche all’interno di abitazioni.
In caso di presenza di nidi di dimensioni significative il suggerimento è quello di dare l’allarme e non tentare di eliminarli con i metodi tradizionali.