FESTIVAL DEI TACCHI, ventesima edizione, si entra nella seconda settimana del cartellone. La rassegna storicamente organizzata in Ogliastra da Cada Die Teatro propone anche per domani, lunedì 5 agosto, un programma denso di appuntamenti. Si comincia la mattina, alle 11, con Marco Baliani che nella Biblioteca comunale di Jerzu terrà l’ultimo dei suoi INCONTRI: Ogni volta che si racconta una storia, parte seconda.
Alle 17 entra in scena Gairo con la piccola frazione di Taquisara, un suggestivo borgo a circa 8 chilometri dal paese. MARBLELAND, il titolo dello spettacolo presentato dalla Compagnia Stradevarie e Campsirago Residenza. La drammaturgia, la regia e l’interpretazione sono di Soledad Nicolazzi, regista e attrice che ha studiato e lavorato, fra gli altri, con Marco Baliani e Veronica Cruciani.
Marbleland (collaborazione di Dalia Padoa, musiche di Alessandra D’Aietti, immagini e video del Collettivo La fossa degli angeli, consulenza storica e tecnica di Matteo Serafin e Claudia Bienaimé) è uno sferzante monologo teatrale, con musiche originali, dedicato al tema dello sfruttamento delle Alpi Apuane. Un affresco colorito di voci diverse, quante sono le professioni e le figure del mondo delle cave di Carrara, di ieri e di oggi. Lo spettacolo nasce da un anno di ricerca e da 80 ore di interviste ai lavoratori del marmo e alle persone che lo vivono da sempre, lo respirano. Ne scaturisce un testo di denuncia nel solco della tradizione del teatro civile e d’inchiesta.
Un monologo appassionato e ironico che da voce a cavatori, imprenditori, scultori, camionisti, ambientalisti e abitanti di una terra aspra e contraddittoria. Seguendo il filo della storia alla ricerca dell’oro bianco, una materia che un tempo si credeva inesauribile, Marbleland racconta quello che è stato definito “il disastro ambientale più grande d’Europa”: i danni ambientali e sociali, la mancanza di sicurezza sul lavoro e l’arricchimento di pochi a danno della collettivi. La storia di una città che potrebbe avere le strade lastricate d’oro e invece è uno dei comuni più indebitati d’Italia.
Alle 19, sempre a Gairo Taquisara, arriva VENGO ANCH’IO, Omaggio a Jannacci, Gaber, Fo, con Luca Radaelli, voce, Maurizio Aliffi, chitarra, Luca Pedeferri, fisarmonica,Enrico Fagnoni, contrabbasso (produzione Teatro Invito).
Un ricordo di Nanni Svampa, fondatore del gruppo musicale e cabarettistico I Gufi, uno dei principali portavoce della canzone popolare milanese. “Vogliamo rievocare l’eccitante atmosfera della Milano anni ’60/’70 e celebrare quel gruppo di amici e colleghi costituito da Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e Dario Fo, con canzoni ma anche brani dei personaggi che hanno caratterizzato quella scena milanese: Ivan della Mea, Herbert Pagani, Giorgio Strehler, Beppe Viola, Alda Merini. Un caleidoscopio di personaggi come la Rita, el commissari, la Nineta, il Cerutti, l’Armando, in una passeggiata tra satira e nostalgia”.
PRELUDI ALL’AMORE, è l’incontro di parole e musica che alle 21.30 Luigi d’Elia, narratore e autore che conduce una delle ricerche più originali in Italia sul racconto della natura attraverso una pratica della narrazione diretta e senza intermediari, metterà in scena a Taquisara con i Bevano Est (Stefano Delvecchio, fisarmonica bitonica, Davide Castiglia, violino, Giampiero Cignani, clarinetto, clarinetto basso) e con la regia di Simonetta Dellomonaco.
“Tu tremi nell’estate”, scriveva Cesare Pavese. E D’Elia: “C’è una stagione che l’erba profuma di sera, i piedi vogliono stare scalzi, la notte promette un tremito. In quella stagione all’orizzonte, se socchiudi un poco gli occhi, puoi scorgere una sfumatura, una nebbiolina, ma più leggera, una linea, densa. Quella è la linea delle storie, una foschia sottile che porta memorie, voci, carezze. Accade che quando ti investa tu ti possa ritrovare nudo, lì, sospeso… e poi, e poi è subito sera. C’è da andare via. A volte, solo a volte, sulla pelle, ti rimane come una salsedine, umida. Quelle, sì, proprio quelle, sono le storie da raccontare. Quelle che rimangono sulla pelle”. “Preludi all’amore” è un incontro di musiche e parole che vuole restituire quell’odore. Si parte da un angolo di Puglia senza tempo, dai racconti dei suoi contadini, dalla voce delle stelle, dal battito delle sue acque: tanti personaggi in un affresco di un tempo antico, dell’innocenza, un giro di fiabe sotto le stelle.
Luigi D’Elia racconta in Italia, Svizzera, Spagna, Cile, Polonia, in italiano e in spagnolo. Ha vinto il Premio Eolo, il principale riconoscimento italiano per la ricerca nel teatro ragazzi, e per due volte il Festival Festeba’ di Ferrara. Con il libro “Aspettando il vento” è stato finalista al Premio Andersen di letteratura per l’infanzia. Dai suoi spettacoli sono nati eventi di attraversamento della natura, progetti d’arte pubblica, progetti di forestazione partecipata. Il suo ultimo progetto artistico si chiama Inti, The landscape of the moving tales.
Durante il Festival dei Tacchi sarà nutritissimo il numero delle attività collaterali che lo arricchiranno, fra corsi di yoga, pilates, di tessitura, culurgiones, laboratori, escursioni, passeggiate, visite guidate. Tutte le attività collaterali del festival.