L’Istituto dei Ciechi di Cagliari, istituzione storica fondata nel 1897 per consentire ai giovani ciechi sardi di assolvere all’obbligo scolastico ed essere avviati ad una professione, è stato trasformato nel 2011 dalla Regione Autonoma della Sardegna in Azienda pubblica dei Servizi Alla Persona denominata Istituto dei Ciechi della Sardegna, intitolata al suo fondatore Maurizio Falqui con l’obiettivo di dare risposte concrete ai non vedenti sardi.
A otto anni dalla sua trasformazione l’Ente non è riuscito a evolversi sia nel ruolo che nella struttura. Le ragioni di questa mancata trasformazione trovano riscontro nella discutibile gestione delle amministrazioni che nel tempo si sono susseguite. Per tale ragione la Regione Sardegna, organo di tutela e vigilanza, dopo aver rilevato gravi irregolarità amministrative e la mancata nomina del direttore generale ha sciolto il Consiglio di Amministrazione dell’Ente e ha nominato un commissario straordinario per un periodo di sei mesi con il compito di assicurare la prosecuzione dell’attività istituzionale con criteri di efficienza, efficacia ed economicità e di garantire la corretta gestione contabile, finanziaria e amministrativa della stessa azienda. Dopo un periodo di dodici mesi di gestione commissariale le criticità sopra evidenziate non erano ancora state risolte, pertanto la Regione ha nominato un nuovo commissario straordinario per ulteriori sei mesi al fine di completare l’azione di risanamento e avviare le procedure per la ricostruzione dell’organo direttivo.
Il nuovo commissario straordinario dell’Ente, nominato il 22 gennaio scorso per risolvere irregolarità contabili e amministrative, non solo non ha risolto le problematiche inerenti alla sua nomina ma, pur non avendone mandato, ha tentato di modificare lo Statuto dell’Ente e il suo assetto interno secondo una sua personale visione e ha determinato l’interruzione delle attività e dei servizi erogati dall’ente, con grave danno per l’utenza, che senza spiegazioni, si è trovata nelle condizioni di non poter più usufruire dei servizi. Altresì è stato causato un forte disagio agli operatori che arbitrariamente sono stati isolati, vessati, demansionati e dequalificati.
Per tali motivi l’OOSS e, a tutela delle ragioni dell’utenza, il Comitato “Pro Istituto”, hanno chiesto nell’aprile scorso un incontro urgente al competente Assessore alla Sanità dott. Mario Nieddu, incontro dal quale è emersa la grave situazione in cui versa l’Ente. L’Assessore ha garantito che in tempi brevi avrebbe affrontato e cercato di trovare una valida soluzione.
Nessun provvedimento a tutt’oggi è stato adottato dall’assessorato di cui sopra.
Nel frattempo, alla luce di quanto riportato nell’accertamento e dal conseguente atto adottato dalla Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, intervenuta a seguito di due segnalazioni all’Autorità Nazionale Anticorruzione, si evince la condizione di inconferibilità ed incompatibilità dell’incarico al sopracitato commissario, condizione più volte segnalata sia dalla scrivente OOSS, dal Comitato “Pro Istituto” che da due interrogazioni anch’esse rimaste senza alcuna risposta.
Nonostante dall’atto di accertamento dell’ANAC, siano emerse gravi responsabilità da parte dell’Amministrazione Regionale, in quanto organo di tutela e vigilanza dell’Ente ASP Istituto dei Ciechi della Sardegna, la Regione ha consentito a questo commissario, pur non avendone titolo, di governare indisturbato con modalità discutibili l’Azienda, portandola a una condizione di totale paralisi. Inoltre, la grave situazione è stata ripetutamente segnalata agli organismi competenti della Regione che pur avendone preso atto non hanno emesso alcun provvedimento lasciando l’Ente senza alcun legale rappresentante.
Pertanto a tutt’oggi l’Istituto dei Ciechi si trova con tutte le attività bloccate con ulteriore grave danno per gli utenti, non dispone, né di un legale rappresentante, né di un soggetto con delega alla firma di atti di natura contabile, amministrativa e fiscale determinando il mancato pagamento delle retribuzioni per i dipendenti e conseguente danno erariale.
Al fine di trovare una rapida soluzione a questa vergognosa situazione, non trovando risposta da parte dell’Amministrazione Regionale, l’OOSS CISL – FP e il Comitato Pro Istituto che sostiene le istanze dell’utenza, hanno chiesto al Prefetto di Cagliari di intervenire al fine di sollecitare gli organismi preposti affinché provvedano a sanare questa vergognosa situazione.