È colpa dell’uomo o della “bestia” se un animale selvatico ci attacca? Per noi dello “Sportello dei Diritti” non ci sono dubbi: l’implacabile invasione umana dei loro areali è l’unica causa. E così l’aggressione da parte di un lupo avvenuta intorno all’una di venerdì scorso, ad una famiglia di campeggiatori nel Parco Nazionale di Banff in Canada, non deve sembrare un evento eccezionale, anche se raro.
A segnalarlo, un rapporto dell’agenzia governativa Parks Canada. In un messaggio pubblicato su Facebook, Elisa Rispoli, la donna che faceva parte del gruppo ha spiegato che suo marito Matthew si è frapposto tra lei e ai loro due ragazzi, mentre il lupo stava strappando la tela della loro tenda.
Non credo di poter descrivere il terrore che abbiamo provato – ha aggiunto.
Secondo la madre, l’incidente è durato solo pochi minuti, ma sembrava durare “un’eternità”. Il lupo aveva iniziato a trascinare Matthew fuori dalla tenda quando un camperista vicino, Russ Fee, ha sentito le urla e si è precipitato ad aiutare la famiglia.
Stavano urlando così forte che ho capito che stava succedendo qualcosa – ha detto Fee alla CBC TV -. Sono scappato verso il lupo e gli ho dato un calcio alla schiena e all’anca.
Questo gesto, tuttavia, ha sorpreso il lupo, che ha lasciato il braccio di Matthew e poi la tenda. I due uomini hanno iniziato ad urlare e lanciare pietre contro l’animale per scacciarlo. Durante questi istanti, Elisa e i suoi due figli sono scappati a rifugiarsi nella macchina di Russ Fee. Più tardi, la Rispoli è andata in ospedale per curare le ferite di Matthew. Quest’ultimo ha riportati i segni di alcuni morsi e lacerazioni sulle mani, ma sta “bene”. È l’unico ad essere stato ferito durante questo attacco.
Sarebbe potuto andare molto peggio. Siamo estremamente grati di essere ancora qui oggi – ha concluso Elisa.
Secondo Parks Canada, questa è la prima volta che un lupo attacca gli umani in un parco nazionale. Tuttavia, altri incidenti di questo tipo si sono verificati nei parchi provinciali della Columbia Britannica e dell’Ontario. L’area del campeggio è stata chiusa per alcuni giorni per consentire all’agenzia governativa di indagare sull’incidente. Ed è stata riaperta lunedì. Il personale del parco è riuscito a localizzare l’animale attraverso il test del DNA e ha deciso di sopprimerlo. Il portavoce di Parks Canada, Lesley Matheson, ha dichiarato che il lupo era “in cattive condizioni di salute” e alla fine della vita, il che potrebbe spiegare il suo comportamento.
Insomma, a parte la scelta di uccidere il canide che condanniamo indipendentemente dalle giustificazioni circa le ragioni, secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci dovremo abituare sempre più a questo tipo di attacchi specialmente se scegliamo di passare, a nostro rischio e pericolo, le nostre vacanze in posti frequentati da predatori e animali selvatici che, per loro natura, dobbiamo temere e rispettare.