Si comincia, dunque, martedì 10 settembre nel paese dove il festival è nato nel 2007 e in cui affonda le sue radici. Tra gli ospiti più attesi, gli attori Angela Fontana e Michele Riondino (qui anche nelle vesti di musicista), autori di colonne sonore come il duo Pivio e Aldo De Scalzi, registi come Marco Danieli, Antonello Grimaldi, Bonifacio Angius, Igort e lo stesso Gianfranco Cabiddu, reduce dal successo di “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio”, il film musicale da lui diretto assieme a Mario Tronco, presente anch’egli con la cantate e attrice Petra Magoni. Un ruolo d’eccezione è affidato a Neri Marcorè: sarà proprio il poliedrico artista – attore, conduttore, comico ma anche cantante e musicista – il “maestro di cerimonie” della tredicesima edizione di Creuza de Mà, presente a Carloforte, per introdurre proiezioni e serate.
Il programma della sei giorni sull’isola di San Pietro si snoderà principalmente tra i due cinema, il “Mutua” e il “Cavallera”, e nello spazio del Giardino di Note, con un’apertura a Villa Aurora e con il consueto concerto al tramonto nella cornice mozzafiato dell’oasi naturale di Capo Sandalo: uno degli eventi più suggestivi e attesi, quest’anno affidato (nella penultima serata, sabato 14) all’arpa di Marcella Carboni e al sax di Simone Alessandrini, con le suggestioni dello scouting sonoro di Stefano Campus.
Le proiezioni
Nucleo centrale del festival, le proiezioni serali in cui il pubblico potrà incontrare anche i registi, gli interpreti e gli autori delle colonne sonore dei film di volta in volta in visione. Uno spazio speciale è dedicato ai registi sardi: in apertura, Bonifacio Angius con il suo ultimo corto “Destino”, in presentazione alla settantaseiesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Settimana Internazionale della Critica, e il film “Ovunque proteggimi” del 2018; presente poi Antonello Grimaldi con la sua ultima commedia “Restiamo amici” (2019): il regista sassarese incontrerà il pubblico insieme all’attore protagonista, Michele Riondino.
Cinema e graphic novel si fondono in “5 è il numero perfetto” (2019), affresco napoletano dell’Italia anni Settanta per la regia del noto fumettista e illustratore cagliaritano Igort (al secolo Igor Tuveri). Il “padrone di casa”, Gianfranco Cabiddu, presenta invece il suo ultimo lavoro, “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio”, (2018), libero adattamento per il grande schermo della celeberrima opera mozartiana, di cui ha curato la regia insieme a Mario Tronco, con musiche dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Insieme ai due registi, sarà presente la cantante Petra Magoni, tra i protagonisti del film.
A temi di estrema attualità si ispirano altre tre proiezioni: le migrazioni sono al centro di “Fiore gemello” (2018), girato in Sardegna, a firma della regista Laura Luchetti, presente alla proiezione insieme all’attrice Anastasya Bogach. Il rapporto delle nuove generazioni con le tecnologie, come strumento di narrazione della quotidianità, è invece il filo conduttore di “Selfie” (2018) in cui il regista Agostino Ferrente ha proposto a due sedicenni di un rione popolare di Napoli di raccontarsi attraverso la telecamera di un IPhone. L’ambiente e la società, infine, sono alla base di “Lucania – Terra sangue e magia” (2019) per la regia di Gigi Roccati, con musiche di Antonio Infantino, Luigi Cinque e del musicista e cantautore inglese Cypress Grove.
Le prospettive cambiano quando è il cinema che si plasma sulla musica: come nel musical di Marco Danieli “Un’avventura” (2019), che crea un racconto basato sulle canzoni di Lucio Battisti, con musiche della premiata ditta Pivio e Aldo De Scalzi, con Laura Chiatti e Michele Riondino.
Round Midnight
Ogni sera, dalle 23, le proiezioni continuano nello spazio all’aperto dei Giardini di Note: a inaugurare questa sezione notturna del festival, intitolata Round Midnight, sarà uno speciale omaggio a un grande maestro di musiche per il cinema: “Ryuichi Sakamoto: Coda” (2017), per la regia di Stephen Schible, è un ritratto del famoso compositore e musicista giapponese che permette di fare il punto sulla sua arte, sul suo lavoro nel mondo del cinema e sul suo particolare rapporto con la natura.
Spazio per una ricca carrellata di cortometraggi, con un’attenzione speciale per i giovani talenti della direzione, freschi di diploma al CSC, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema: come Veronica Spedicati, con “Il nostro tempo” (2019), in concorso alla settantaseiesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Settimana Internazionale della Critica, che offre uno sguardo intimo sulla dimensione dei rapporti familiari, sottolineato dalle musiche di Lillo Morreale; o come il napoletano Giovanni Dota, con “Una cosa mia” (2018), racconto di un amore tra adolescenti nello scenario della Napoli popolare, con musiche di Andreas Russo. O, ancora, come Gianluca Granocchia e la sua storia surreale “L’accoglienza” (2018) con musiche di Michele Solimando, e la delicata storia di “Il ricordo di domani” (2019), un incontro tra anime perse, per la regia di Davide Petrosino, su musiche di Francesca Guccione.
Sono accomunati dal tema della guerra “L’alleato” (2019) del regista Elio Di Pace, che fa viaggiare sulle note di Franz Schubert la storia dell’incontro tra il fotoreporter Robert Capa e un gruppo di soldati delle forze alleate appena sbarcati in Sicilia nel 1943; ambientato nello stesso periodo è anche “Domani all’alba” (2019), per la regia di Giulia Di Battista, con musiche di Powel Ofman, che narra le difficoltà dell’isolamento dovuto alla guerra attraverso le vicende di una famiglia di un villaggio del centro Italia, la cui figlia più piccola è bisognosa di cure urgenti.
Round Midnight, la sezione notturna del festival, sabato 14 settembre ricorda due grandi figure del cinema italiano: la prima proiezione, “Gian Maria Volonté a 25 anni dalla scomparsa” (2019), è un video realizzato nell’ambito del festival La Valigia dell’Attore, che si tiene su un’altra isola del cinema, La Maddalena, per omaggiare il grande attore, così intimamente legato alla Sardegna; in visione, subito dopo, “Ennio Fantastichini, un attore tra teatro e cinema” (2019), un omaggio di Gianfranco Cabiddu all’attore che ci ha lasciati l’anno scorso, con cui il regista sardo ha lavorato nel film “La Stoffa dei Sogni” (2016).
Un altro grande artista che non c’è più, Fabrizio De André, è strettamente legato a Carloforte, enclave genovese di Sardegna, e al festival che ha preso in prestito il proprio titolo da una sua canzone (che fa anche da sigla a tutte le serate). A vent’anni dalla scomparsa del grande cantautore, Creuza de Mà gli dedica un incontro tra immagini, musica e parole, presentando un film e un libro che da prospettive diverse e parallele raccontano il complesso rapporto tra Fabrizio de André e la Sardegna, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto e ha condiviso con lui una parte del cammino esistenziale. Ecco dunque, nell’ultima giornata di festival, la proiezione del film di Gianfranco Cabiddu “Faber in Sardegna”, accompagnato dalla presentazione del libro “Faber in Sardegna raccontato da amici e colleghi”, con testi del giornalista musicale Enzo Gentile; i due lavori, sono stati riuniti un cofanetto (DVD + libro) uscito quest’anno per la casa editrice Castelvecchi. Nel corso della presentazione saranno proiettati ampi spezzoni tratti da “Creuza de Mà” di Vittorio Nevano ambientati proprio a Carloforte, e clip da “Faber in Sardegna” dove la musica di De André è interpretata da musicisti del calibro di Danilo Rea, Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Lella Costa, Morgan.
La musica dal vivo
Anche la musica dal vivo farà la sua parte al tredicesimo Creuza de Mà con diversi appuntamenti in programma dopo le proiezioni nei Giardini di Note: l’11 sarà il turno delle atmosfere surreali dell’inglese Cypress Grove, tra gli autori della colonna sonora di “Lucania, Terra di sangue e magia”; special guest l’attrice Angela Fontana, con cui porterà in dote “Monologues”, un progetto che esplora le tonalità scure del folk americano.
Momento musicale immancabile a Creuza de Mà, il concerto della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste” che farà gli onori di casa nella serata inaugurale di martedì 10 con un programma di brani tratti dalle colonne sonore degli ultimi trent’anni, appositamente arrangiate per il festival.
Spazio anche per le nuove produzioni isolane e l’energia del funk, giovedì 12, con Nanni Groove Experience, il power trio guidato dal batterista di Berchidda Giovanni Gaias, con Jim Solinas all’hammond, basso, piano e synth e con Giuseppe Spanu alla chitarra.
Sarà invece l’attore Michele Riondino, questa volta nelle vesti di cantante e chitarrista, a guidare i suoi Revolving Bridge, la sera di venerdì 13: la band tarantina è nata dalla passione comune per il rock ‘n’ roll delle origini, con un repertorio di brani storici come Johnny B. Goode, Folsom Prison blues, Hound dog e altre pietre miliari della storia del r&r. Insieme a Michele Riondino, saranno in scena Vincenzo De Giorgio (chitarra e voce), Walter Pulpito (contrabbasso e voce) e Antonio Intermite (batteria).
Inaugurato lo scorso anno con il riconoscimento a Mauro Pagani, torna il Premio Isole del Cinema per la musica, che sarà assegnato stavolta all’Associazione Compositori Musica per Film per il lavoro di sensibilizzazione per i diritti dei compositori e della musica nel cinema. A ritirare il premio, giovedì 12 (alle 21.30, al Cinema Cavallera), il compositore Pivio (al secolo Roberto Pischiutta), nelle vesti di Presidente dell’ACMF; lo stesso Pivio sarà poi protagonista in serata, insieme al collega Aldo De Scalzi, con cui condivide una collaborazione ventennale e un centinaio di colonne sonore, di un concerto con ospiti la cantante Barbara Eramo, i musicisti Andrea Maddalone e Edmondo Romano, oltre a Michele Riondino, che prima di indossare le vesti di attore ha mosso i suoi primi passi artistici tra le note.
Masterclass
Come sempre, Creuza de Mà porta avanti anche la sua missione formativa, avviata in occasione della sua decima edizione con il Corso di scrittura di musica per cinema dedicato a Sergio Miceli, guidato da Franco Piersanti e che vede come presidente onorario Ennio Morricone. Ora, in collaborazione con il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema, il festival vara la seconda edizione del Cine campus di Musica per cinema: un “incontro” in residenza tra i musicisti del CSC Lab Musica per cinema e le cattedre di Regia, Montaggio e Suono del Centro Sperimentale. Si comincia in apertura di festival, il 10 settembre, a Villa Aurora (ore 10.30), con un incontro metodologico degli allievi del secondo anno del Centro Sperimentale di Cinematografia – classi di Suono, Montaggio, Regia e CSCLab Musica.
Nei giorni seguenti, gli incontri (tutti con inizio alle 10.30) si sposteranno al Cinema Mutua: aperti anche al pubblico, racconteranno il lavoro del regista con musicisti, montatori e suono. Mercoledì 11 inaugura la serie il regista Bonifacio Angius; giovedì 12 sarà la volta di Gigi Roccati con il musicista Cypress Grove, venerdì 13 del regista Antonello Grimaldi e i compositori Pivio e Aldo De Scalzi. Sabato 14, appuntamento conclusivo di questa prima tranche con Igort, qui nelle vesti di regista.
Altre info
Tutti gli appuntamenti in cartellone sono a ingresso gratuito.
Per raggiungere Carloforte, la compagnia Delcomar offre una tariffa scontata sui biglietti di andata/ritorno da Portovesme e 3,90 euro e da Calasetta a 3,50 euro (cui sarà sempre da aggiungere il contributo di sbarco di 2,50 euro).