Il laboratorio integrato del teatro di burattini è nato nel febbraio scorso da un’idea dell’educatrice professionale Nives Crobu del Centro di salute Mentale di Bosa e dal suo incontro con uno scenografo Francesco Digregorio.
Dopo l’esperienza maturata dal 2009 al 2017 con i laboratori teatrali organizzati dalla ex Asl Oristano e dall’Unione dei Comuni della Planargia sotto la guida di registi professionisti, il Csm ha creato il gruppo “AnimAttori”, che si è messo in gioco provando a camminare con le proprie gambe nel mondo del teatro attraverso il laboratorio di teatro dei burattini.
All’attività, oltre all’educatrice e al tutor del Centro, hanno partecipato otto utenti del Csm con l’integrazione di tre volontarie che ne hanno condiviso il percorso. I partecipanti si sono cimentati nella costruzione dei burattini, nella stesura dei testi, nella realizzazione delle scenografie e nella regia, con la convinzione che il teatro dia visibilità ad esperienze altrimenti invisibili.
«La finalità del laboratorio integrato è la costruzione di relazioni all’interno del gruppo, la socializzazione e la stimolazione della creatività in un percorso di crescita personale e collettiva» spiegano gli organizzatori.
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Nella realizzazione del teatrino e dei burattini, nell’ottica che contraddistingue i laboratori del Csm di Bosa, sono stati utilizzati esclusivamente materiali di riciclo, contribuendo così alla salvaguardia dell’ambiente, e ottenendo, allo stesso tempo, l’attuazione di un laboratorio a costo zero.
Tre le fasi del laboratorio: si è partiti dalla ideazione dei personaggi-burattini, fase in cui ogni partecipante ha creato il suo personaggio, utilizzando una pasta di carta, e lo ha colorato e vestito a proprio piacimento; si è poi passati all’ideazione delle storie e, contestualmente, alla costruzione del teatrino, utilizzando pallet, cartone, vecchi quotidiani e altri materiali di riciclo che via via sono serviti per la sua realizzazione.
Infine, a partire dalle idee e dalle intuizioni di ciascuno, si è arrivati alla stesura di un unico copione, con una storia interamente inventata ma che racchiude in sé esperienze di vita, emozioni, gioia e amarezze, frutto di ogni componente del gruppo. Tra le battute dei burattini e gli improbabili intermezzi in cui questi diventano persone si sviluppa uno spettacolo divertente ma che, allo stesso tempo, tocca il cuore: nasce così il titolo “Cuore di cartapesta”.
La scelta di proporre il proprio spettacolo durante la manifestazione “Voliamo in alto” si solidarietà non è casuale, in quanto si tratta di un momento di condivisione e incontro tra il mondo della salute mentale e la realtà circostante, un’occasione in cui l’arte diventa veicolo che consente al dialogo interiore di ogni persona di esternarsi.