I dati arrivano dal Libro Blu sull’attività dell’Agenzia italiana delle Dogane e dei Monopoli. Gli Stati Uniti sono, di gran lunga, il primo Paese per destinazione delle esportazioni italiane con circa 45 miliardi di euro, seguono distanziati la Svizzera (24), la Cina (13,8), Turchia e Russia. Mentre i primi cinque Paesi per provenienza delle importazioni sono Cina, Stati Uniti, Turchia, Russia e Svizzera, per oltre 92 miliardi di euro, circa il 50% dell’intero volume in valore.
Se nel caso di Stati Uniti e Svizzera l’export risulta doppio rispetto all’import, con ricadute positive sulla bilancia commerciale e, quindi, sul Pil italiano, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, nei casi di Cina, Turchia e Russia il rapporto è inverso.
Per quanto riguarda gli scambi in ambito UE, i dati mostrano una sostanziale mmutabilità dei Paesi con i quali l’Italia realizza la maggior parte delle transazioni, Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio, Regno Unito e Polonia e, in analogia con il trend in aumento per i Paesi extra UE, un incremento in termini di valore delle merci esportate. Dalle tabelle relative all’attività doganale delle strutture territoriali emerge, inoltre, la maggiore vocazione industriale/manifatturiera delle regioni del nord rispetto a quelle del centro e del sud Italia.