La carie dentale, una patologia che può colpire indifferentemente grandi e piccini, potrebbe essere contrastata dagli estratti di alcune piante sarde. È quanto emerso da uno studio congiunto, pubblicato su Pharmaceutics nel 2019, delle Università di Sassari e Cagliari.
Lo studio sugli estratti di piante sarde contro la carie
Visto e considerato l’aumento della resistenza agli antibiotici da un lato, e l’inefficacia dei dentifrici al fluoro come antisettici dall’altro, un gruppo di ricercatori sardi, nella speranza di trovare sostanze naturali sicure ed efficaci contro la carie, ha cercato dei candidati tra la flora sarda.
Li ha trovati nel timo arbustivo, studiato altresì come potenziale rimedio antiacne, e nella pompìa, una varietà di limone diffusa esclusivamente in Sardegna, per la precisione in Alta e Bassa Baronia.
Ma cosa è emerso dalla ricerca?
Dalle analisi in provetta è emerso che l’olio essenziale di timo arbustivo, raccolto nel Nord Sardegna a Giugno, e l’estratto della buccia di pompìa, raccolta nei pressi di Orosei a Gennaio, sono capaci di contrastare i microrganismi della carie: Streptococcus mutans e Candida albicans.
Il primo è un batterio coinvolto direttamente nella formazione della carie, perché – essendo in grado di convertire gli zuccheri alimentari in acidi – promuove la demineralizzazione dei denti; il secondo, invece, è un lievito che aumenta l’aggressività dello Streptococcus mutans e di altri batteri cariogeni.
Gli studiosi, in particolare, hanno constatato che l’olio essenziale di timo arbustivo era il più attivo fra i due, grazie al carvacrolo. Questa sostanza, infatti, destabilizza le membrane dei microrganismi, compromettendone lo sviluppo e la sopravvivenza.
L’essenza era efficace soprattutto nei confronti del lievito – di cui ha ucciso il 70% delle cellule – senza causare alcun danno a quelle umane, in virtù della sua elevata specificità d’azione.
L’estratto di pompìa, invece, benché meno potente dell’olio essenziale, era più attivo verso le cellule batteriche, grazie ai composti fenolici e polifenolici, risultando innocuo verso le cellule umane.
I risultati dello studio, dunque, mettono in luce le potenzialità anticarie di questi estratti naturali, che – insieme a una dieta povera di zuccheri e a una corretta igiene orale – potrebbero contribuire alla prevenzione della carie.
Staremo a vedere se, questi effetti positivi, saranno confermati da ricerche future.
Jessica Zanza