Sabato 3 agosto alle 20.00 l’ultimo appuntamento di “Interconnessioni 2019” a cura di Simonetta Pusceddu vedrà a Settimo San Pietro nella suggestiva cornice del sito archeologico Cuccuru Nuraxi la prima fase di studio dell’opera “Elegia delle cose perdute” del coreografo e danzatore torinese Stefano Mazzotta. In scena sette ballerini-interpreti: Lucrezia Maimone, Amina Amici, Miriam Cinieri, Damien Camunez, Manuel Martin, Gabriel Beddoes e Simone Zambelli, con la partecipazione speciale di Loredana Parrella e l’intervento vocale di Elena Ledda e Simonetta Soro.
Alle 19.00 partirà da Cagliari una navetta bus, altezza viale Trento n. 39, fronte Istituto Europeo di Design, per trasportare il pubblico sul luogo dell’evento. Alle ore 19.30 partenza dalla piazza della chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo di Settimo San Pietro per chi avesse piacere di percorrere il breve tragitto a piedi (10 minuti), fino al sito di Cuccuru Nuraxi in compagnia della banda Giuseppe Verdi di Sinnai, gli artisti Erranti, gli abitanti di Settimo e il pubblico.
Il tema dell’esilio morale, cioè di quella condizione che ci può attanagliare tutti quando sentiamo di non appartenere a nulla. Esilio come insanabile frattura scavata tra un essere umano e un luogo natio, tra il sé e la sua vera casa. Un tema non estraneo all’attuale situazione politica e sociale in cui viviamo con il suo irrompere violento e quotidiano nelle nostre vite che Stefano Mazzotta, coreografo e danzatore, socio e fondatore della compagnia Zerogrammi (Torino), tra gli organismi di produzione della danza più apprezzati in Italia e all’estero, sta sviluppando da circa un mese nella sua creazione “Elegia delle cose perdute”, prima fase di studio che prevede la realizzazione di un film e di uno spettacolo di danza che debutteranno il prossimo anno, all’interno del progetto di residenza artistica “Interconnessioni”, cantiere creativo a cielo aperto tra i luoghi storici e incantevoli del territorio curato da Simonetta Pusceddu, in tandem con l’amministrazione comunale a Settimo San Pietro. “Quello che accadrà sabato a Cuccuru Nuraxi sarà restituire al pubblico una tappa di questo studio che non ha ancora nulla di definitivo: un momento di condivisione di tutto il lavoro che abbiamo fatto in questo mese per produrre il film e occasione per andare a lavorare in profondità sui personaggi che andranno a costruire lo spettacolo”, spiega il regista torinese.
Frutto di una ricerca cinematografica, teatrale e coreografica intorno al tema dell’”esilio” con un particolare interesse alla sua dimensione filosofica e poetica, la cui opera compiuta tra danza e cinema vedrà la luce l’anno prossimo, verrà presentata il 3 agosto alle ore 20.00 tra i colori del tramonto la prima fase di studio del progetto di danza nello scenario incantevole del complesso archeologico di Settimo San Pietro, a Cuccuru Nuraxi, luogo di memoria e di grande fascino scelto dall’autore e regista di Zerogrammi come set ideale per le riprese del film, le cui riprese sono state realizzate dal regista cagliaritano Massimo Gasole (Illador Film). In scena sette danzatori-interpreti: Lucrezia Maimone, Amina Amici, Miriam Cinieri, Damien Camunez, Manuel Martin, Gabriel Beddoes, Simone Zambelli. Con la partecipazione speciale della coreografa e danzatrice Loredana Parrella e l’intervento vocale di Elena Ledda e Simonetta Soro. “Cuccuru Nuraxi è uno spazio che è stato scelto prima ancora di metterci al lavoro sul film, perché l’anno scorso quando sono stato invitato da Simonetta come partner del progetto “Interconnessioni” mi sono innamorato di questo luogo magico, perfetto come set per il film – racconta Mazzotta – E per rappresentare il tema dell’esilio morale, il farsi paesaggio, il percepire di essere parte di qualcosa che è parte integrante della bellezza, mi sembrava il luogo ideale, per restituire anche questo sentimento della distanza, che alimenta inevitabilmente il sentimento della nostalgia e della speranza”.
A cura della Compagnia Zerogrammi, progetto, regia e coreografia Stefano Mazzotta, collaborazione all’allestimento e drammaturgia Anthony Mathieu, co-produzione La meme balle (Avignon/Francia), tersicorea (Toff) in collaborazione con casa Luft, il contributo di Interconnessioni/Tersicorea Toff, Periferie Artistiche.
L’opera “Elegia delle cose perdute”, liberamente ispirata al romanzo “I poveri” dello scrittore portoghese Raul Brandao e attualmente ancora in corso di sviluppo, è costituita quindi da due parti complementari che vedranno la presentazione di debutto a maggio 2020: il film, girato nel sito archeologico di Cuccuru Nuraxi dal regista Massimo Gasole (Illador Film), e lo spettacolo di danza. “L’esilio non è solo di quelli che partono dall’Africa e vanno a cercare una vita migliore. Perchè il senso di appartenenza è la prima condizione di cui necessita ogni essere umano. Sentirsi parte di qualcosa. Nel romanzo ci sono dei personaggi che raccontano questo, sono persone misere che vivono una grande povertà e si chiedono a cosa valga la vita.” – aggiunge il regista e coreografo della Compagnia Zerogrammi.
NAVETTA BUS DA CAGLIARI E CORTEO A PIEDI FINO A CUCCURU NURAXI CON LA BANDA DI SINNAI
Alle 19.00 partirà da Cagliari una navetta bus, altezza viale Trento n. 39, fronte Istituto Europeo di Design, per trasportare il pubblico di Interconnessioni sul luogo dell’evento. Alle ore 19.30 partenza dalla piazza della chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo di Settimo San Pietro per chi avesse piacere di percorrere il breve tragitto a piedi (10 minuti), fino al sito di Cuccuru Nuraxi in compagnia della banda Giuseppe Verdi di Sinnai, gli artisti Erranti, gli abitanti di Settimo e il pubblico.
Foto di Stefano Mazzotta