Per andare più a fondo hanno utilizzato i dati del Clinal Practice Research Datalink (CPRD), uno dei più grandi database al mondo, che contiene le cartelle cliniche elettroniche di oltre 11 milioni di pazienti britannici, incluse informazioni sulla prescrizione di farmaci.Nell’arco di un periodo di 23 anni, dal 1989 al 2012, i ricercatori hanno trovato 28’890 casi di cancro del colon-retto e li hanno confrontati con 137mila persone che non avevano sviluppato la malattia. A prescindere dal presenza di fattori di rischio noti per questa neoplasia (come obesità, fumo, alcol, diabete) lo studio ha dimostrato che l’uso di antibiotici era associato a maggior probabilità di sviluppare tumore al colon (71,3% rispetto al 69,1%).
E tale rischio aumenta già, anche se in piccola parte, con un utilizzo di 15-30 giorni. L’associazione non era evidente nel caso del cancro al retto. Inoltre, il rischio aumentava se l’utilizzo di antibiotici era più prolungato, e bastavano soli 15-30 giorni di esposizione totale per vederlo aumentare dell’8%. Secondo i ricercatori della Johns Hopkins Cancer Center di Londra, pertanto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può anche avere conseguenze pericolose: la crescita dei tumori cancerosi può essere accelerata.