A consegnare il riconoscimento il Sindaco Carlo Sotgiu e il delegato alla Cultura Giovanni Salis durante una gara di canto sardo tenutasi nell’ambito del programma della 39° edizione del Ferragosto Ploaghese e a cui hanno preso parte i Franco Denanni, Gian Daniele Carbini e Franco Figos, accompagnati dalla chitarra di Nino Manca e presentati dall’impeccabile Salvatore Patatu.
Questa la motivazione del comitato: per i meriti conseguiti in ambito industriale e commerciale dando lustro e prestigio alla loro terra: “Avete portato la nostra acqua sarda nel mondo con eccellenti risultati e noi ploaghesi siamo fieri di voi”.
La A.L.B S.p.A e il brand Smeraldina sono stati creati nel 1985, e sono il frutto della lunga esperienza di un imprenditore brillante, Giovanni Maria Solinas, un uomo, un sardo fatto di desideri, di orgoglio, di generosità, bontà e onore. Nato nel 1926 a Ploaghe, era ancora un ragazzino quando iniziò a vendere con profitto bibite prodotte in casa. E nel 1955, con sua moglie Antonia Deledda, realizzò e produsse la prima vera bottiglia: la Plubium.
Nel 1979 si trasferisce in Gallura, a Tempio Pausania, per sfruttare dell’acqua proveniente da una sorgente sotterranea, a 300 metri di profondità, nel cuore incontaminato di una montagna che era considerata sacra dagli antichi: il Monti di Deu, la Montagna di Dio.
Ora quell’acqua, “che non è solo acqua, ma una cosa viva”, è stata riconosciuta come migliore acqua in bottiglia del mondo, al 29esimo “Berkeley Springs International Water Tasting” negli USA, dove dal 2005 l’azienda ha sede all’Empire State Building di New York con l’azienda controllata Smeraldina Corporation.
Attualmente la Smeraldina, che era già stata inserita nella classifica delle dieci migliori acque minerali del mondo dall’autorevole rivista Gayot, è distribuita in 42 paesi in tutto il mondo, fra cui Cina, Hong Kong e Arabia Saudita, e si distingue per un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente guardando oltre la plastica essendo l’unica realtà italiana a produrre acqua in cartone in tetrapak (dal 2011) e a puntare da trent’anni anche sul vetro a rendere che viene riciclato.