È indubbio che la crisi aperta in modo sconsiderato dal ministro e vicepremier Salvini potrà avere gravi riflessi su tutte le questioni sarde aperte. Tutti noi siamo profondamente preoccupati per la nostra terra. Che ne sarà delle trattative sul prezzo del latte, delle vertenza sulle Entrate, del tema energia, di tutte le soluzioni che si prospettavano o del rilancio del Porto canale? Il rischio è che restino tutte al palo. Ma se ci fosse una possibilità, per quanto labile, di incidere su un qualsiasi dossier tra i tanti sardi ancora in essere non esiteremmo un attimo a lavorare di giorno e di notte e non solo a Ferragosto. Purtroppo queste possibilità, non avendo in questo momento un interlocutore certo, non ci sono.
Questo il commento della capogruppo del M5S Desirè Manca al termine della riunione dei capigruppo convocata per oggi dal Presidente del Consiglio Michele Pais, su richiesta del centrosinistra dopo la caduta del Governo.
La posizione della capogruppo del M5S è distante da quella dei colleghi del centrosinistra che hanno chiesto la convocazione d’urgenza della massima Assemblea sarda.
“Il tentativo di lucrare sulla crisi di Governo, di drenare consenso sulla pelle dei sardi – ha precisato Desirè Manca – scava un solco profondo tra noi ed alcuni colleghi dell’opposizione. La mera ricerca di visibilità che non può portare risultato alcuno, salvo l’ennesimo spreco di denaro dei sardi, e ciò non può vederci né favorevoli né complici.