Gli itinerari poetici come dei viaggi nella letteratura e nelle storie altre, raccontate in versi, rappresentano un cardine dell’esperienza letteraria stessa, che ha costruito una ricca tradizione nella poesia come nella narrativa. Viaggiare serve a conoscere, a conoscersi, a liberarsi da vecchi pregiudizi, a mettersi in discussione. Attraverso il viaggio ritroviamo il più profondo senso di appartenenza all’umanità. In che modo e in quali mondi ci può far viaggiare la poesia? In quali ambiti di racconto viaggio e poesia si incontrano?
“Viaggi. Itinerari di versi” è il tema centrale della quindicesima edizione del “Cabudanne de sos poetas”, il festival internazionale della poesia, letteratura e arte, curata dall’Associazione Perda Sonadora, che vedrà dal 5 all’8 settembre quattro giorni di incontri con la poesia sarda, italiana e internazionale, laboratori, mostre, teatro, concerti, attività culturali e laboratoriali, e un programma molto nutrito con oltre sessanta ospiti tra gli scorci più antichi e affascinanti di Seneghe, gioiello in basalto del Montiferru. Prentza de Murone, Campo della Quercia, Putzu Arru, Piazza dei balli, Bar Su Recreu, Casa Addis e Domo de sa poesia, i luoghi centrali del paese deputati all’incontro, allo scambio e all’ascolto, ospiteranno anche quest’anno i momenti più intensi con i versi letti da alcuni dei poeti contemporanei tra i più amati, ma anche artisti, attori, musicisti, registi, studiosi e intellettuali provenienti dalla Sardegna, dall’Italia, dalla Francia, dalla Turchia, Armenia, USA, Algeria, che porteranno le proprie opere e testimonianze al pubblico del festival e alla comunità seneghese nell’incantevole borgo, tra poesia, musica, arte, mostra fotografica, cinema, installazioni, colori, sapori, tradizioni e occasioni di degustazione con i migliori prodotti tipici locali.
Tra le novità il ritorno del Teatro delle Albe di Ravenna, sodalizio con il festival dei poeti inaugurato dodici anni fa attraverso la collaborazione con Roberto Magnani, stavolta con l’attore e regista Alessandro Renda che, oltre alla conduzione insieme a Giuseppina Pintus e Mariano Mastinu dell’esito de “La non-scuola del Teatro delle Albe” in apertura del festival (giovedì 5 alle 18.00 al Campo della Quercia), il laboratorio con i giovanissimi interpreti seneghesi, porterà in scena venerdì 6 settembre alle 21:30 il monologo scritto da Marco Martinelli “Rumore di acque” con le musiche di Guy Klucevsek.
Cabudanne de sos poetas: le anteprime
In attesa della quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas, come di consueto, partono gli appuntamenti con le anteprime: il 25 agosto a Seneghe, nella Località Perda Sonadora alle 18:00 “Imaginary Soundscape”, concerto per computer, tromba e voci di e con Francesco Medda Arrogalla e Francesco Bachis. Con la partecipazione de su Contrattu Seneghesu.
Il 30 agosto al Campeggio Nurapolis di Narbolia, si terrà alle 19.00 la presentazione del libro “Harraga. In viaggio bruciando le frontiere”, di Giulio Piscitelli (le cui foto saranno esposte a Casa Addis). Dialoga con l’autore Luca Manunza.
Il 31 agosto a Seneghe alle 21:30, protagonista sarà l’arte dell’improvvisazione poetica in una gara a tema. I poeti estemporanei Salvatore Ladu e Celestino Mureddu si sfideranno a suon di versi in una gara poetica, accompagnati da Su Cuntrattu de Vincenzo Uda.
Il 1° settembre ancora a Seneghe, Casa Addis, presentazione della rivista di poesia “S’Ischiglia“, con Mario Cubeddu, Gavino Mameli, Duilio Caocci, Antonio Canalis, Luciana Onnis. Letture di Sefano Raccis, in collaborazione con la Fondazione Faustino Onnis.
Il 4 settembre, alle 18:30, l’appuntamento con l’anteprima ufficiale che darà il via, il giorno dopo, al festival dei poeti è ancora a Prentza de Murone (Seneghe), con “Poesie dagli Alberi: installazione audio sul “Festival dei poeti di Castel Porziano del 1979”, a cura di Nino Iorfino, sperimentatore multimediale, e Lidia Riviello di Rai Radio 3. Col progetto “Alberi Poeti“, Iorfino innesta oggi voci poetiche fra gli alberi di giardini e festival. Le registrazioni scelte per l’installazione di Alberi Poeti nel giardino di Sa Prentza, furono realizzate da Radio Alice il 30 giugno 1979 sulla spiaggia di Roma, dove, nell’ultima giornata del festival internazionale dei poeti di Castel Porziano, si alternarono senza sosta i più noti poeti della Beat Generation. Tirate fuori da una scatola quarant’anni dopo, quelle audiocassette restituiscono viva l’energia unica di quell’evento.
Il Cabudanne de sos poetas – VX edizione
La spinta verso lo spazio fuori di noi stessi, verso un orizzonte irraggiungibile è il combustibile, la ragione stessa da cui nascono opere leggendarie: da Shelley a Goethe e Ariosto, da Omero a Tasso, a Stevenson, a Ungaretti, da Pascoli a Luzi, da Byron a Derek Walcott, il viaggio si manifesta in molte forme sotto il significato accomunante di grande metafora della poesia – spiega Luca Manunza, presidente di Perda Sonadora.
La direzione artistica anche quest’anno è stata curata dall’associazione, a sottolineare ancora una volta un percorso collettivo tra i soci.
Un’edizione, questa, che cercherà di approfondire la tematica del viaggio come testimonianza del periodo storico che stiamo attraversando in parole, immagini, visioni e suoni. Il viaggio nelle sue molteplici declinazioni, non solo alla scoperta di nuove terre, ma anche di chi il viaggio lo affronta duramente, alla ricerca di una condizione di vita migliore, il viaggio tra gli oppressi, il viaggio come esilio o fuga, il viaggio per conoscere e capire. La parola che viene data a chi non ne ha, agli ultimi, a chi ancora spera, poesia per dare una flebile luce o un po’ di coraggio, per guardare bene dentro alle cose e al mondo che ci circonda.
Così è la voce poetica di Ida Travi, poetessa tra le più eclettiche della poesia italiana contemporanea che scrive anche per il cinema, la musica, il teatro, i cui versi si inscrivono nel rapporto tra oralità e scrittura. Per Moretti&Vitali pubblica la sequenza poetica sui Tolki, i parlanti, in quattro libri: “TA’ poesia dello spiraglio e della neve“ (2011); “Il mio nome è Inna“ (2012); “Katrin. Saluti dalla casa di nessuno” (2015); “Dora Pal, la terra” (2017) e infine “Tasàr, animale sotto la neve“, quinto e ultimo volume di questa grande opera in versi.
Il viaggio di ritorno al paese dell’infanzia, nell’opera della poetessa e saggista Alba Donati “Tu, paesaggio dell’infanzia” che raccoglie le sue poesie dal 1987 ad oggi (edito da La nave di Teseo). Premio Mondello Opera Prima nel 1998 con la sua prima raccolta “La repubblica contadina”. Dialogano con la poetessa Paolo Lusci e Azzurra d’Agostino.
E ancora, poesie di attualità e di denuncia, tra le voci degli assenti, dei muti, dei soppressi: poesia civile con il poeta, traduttore e professore ordinario di Letteratura francese all’Università di Roma, Valerio Magrelli e il personaggio omonimo che dà il titolo al suo libro di componimenti poetici “Il commissario Magrelli” (non Maigret). Un “commissario della poesia” che si schiera dalla parte delle vittime e non dei carnefici, sulle tracce dei “misfatti che restano impuniti a questo mondo”.
L’indicibilità del pensiero e la difficoltà di comunicazione tra esseri di genere diverso o tra umano e mito, nella raccolta costituita da un poemetto, “Lighea”, e da altre serie di poesie dell’autrice abruzzese Mariagiorgia Ulbar, Premio Dessì per la poesia 2015 con la raccolta “Gli eroi sono gli eroi“. A conversare con lei Azzurra d’Agostino.
Poesia come gesto primordiale legato alla nascita, nel volume “Spalancati spazi – Poesie 1995-2016” del poeta, narratore, musicista e organizzatore di eventi culturali tra i quali il Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole spalancate”, Claudio Pozzani. Dialoga con l’autore Giovanni Salis.
Seneghe interconnessa con la poesia non solo italiana, ma del mondo. Per la sezione internazionale che mira a diffondere la conoscenza della poesia scritta in tutte le lingue, resta forte il legame speciale del festival con la Francia e con la Turchia. Dopo la partecipazione dei poeti Haydar Ergülen, Bejan Matur e Tugrul Tanyol nelle passate edizioni, questi itinerari di versi attraverseranno ancora il dolore dell’esilio involontario e a chi dà voce a chi spesso subisce gravi violazioni alla propria libertà, in silenzio.
Come Pinar Selek, sociologa turca (Istanbul 1971) e attivista per la pace e i diritti umani. Il suo libro “Lontano da casa” racconta la speranza e il coraggio di una donna libera. È autrice di diverse opere sulle numerose lotte della Turchia moderna, per raggiungere una pace permanente, e del libro “La maschera della verità” tradotto in Italia da Fandango in occasione del centenario del genocidio armeno. Attualmente è rifugiata politica in Francia. Dialogano con l’autrice Lea Nocera (redazione di Kaleydoscop) e Nicola Melis (Università degli Studi di Cagliari).
Quel genocidio degli armeni che, nella notte del 24 aprile del 1915, vide spazzati via nella capitale Costantinopoli i principali esponenti della comunità armena nell’impero ottomano: scrittori, giornalisti, poeti, medici, farmacisti, uomini di chiesa, uomini politici, tutti assassinati. Per la prima volta le loro voci sono raccolte nel libro “Benedici questa croce di spighe” della scrittrice e saggista italiana di origine armena Antonia Arslan (a cura della Congregazione Armena Mechitarista). Dialoga con l’autrice Siobhan Nash Marshall, professoressa di filosofia teoretica presso Manhattanville College di New York.
Il ritorno del grande poeta francese, traduttore, saggista e caro amico del Cabudanne, Franc Ducros, che trasporterà il pubblico del “settembre dei poeti” in un viaggio straordinario alle origini della poesia contemporanea. Con lui anche Gisèle Pierra, linguista e docente all’Università Paul-Valéry di Montpellier III, che leggerà i poeti francesi moderni, con traduzioni e commenti di Ducros.
Altro atteso ritorno è quello di Serge Pey, performer francese tra i più importanti sulla scena poetica internazionale, rappresentante della poesia d’azione, teorico, scrittore e artista d’arti plastiche, e docente universitario nella facoltà di lettere moderne e estetica dell’università Jean Jaurés II di Tolosa. Insieme a Antonella Puddu Gaviano, Chiara Mulas, Michael Raji e Giangavino Costeri, porta la performance di poesia, suoni e danza “Viaggio a rallentatore nel trittico – Il giardino delle delizie – di Bosch”.
Le rotte disperate dei migranti documentate nel progetto iniziato nel 2010 dal titolo “Harraga”: primo libro e mostra fotografica allestita per l’occasione a Seneghe, a Casa Addis, di Giulio Piscitelli (Napoli, 1981), fotogiornalista italiano (Agenzia Contrasto). Harraga è anche il termine con cui, in dialetto marocchino e algerino, si definisce il migrante che viaggia senza documenti, che “brucia le frontiere”. L’autore campano ha seguito (e vissuto in prima persona) le vie dei migranti che provano a entrare in Europa. Un reportage che gli è valso il Premio Amilcare G. Ponchielli istituito dal GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) e tanti altri premi prestigiosi. Apertura della mostra venerdì 6 settembre alle ore 16.00 e visitabile fino al 25 settembre 2019.
Altre storie dell’ardua traversata dei migranti le ritroviamo anche nell’opera teatrale scritta da Marco Martinelli, drammaturgo e regista, fondatore e direttore artistico del Teatro delle Albe di Ravenna. “Rumore di acque”. Un monologo attraversato dal mare e da un popolo di voci e di volti che lo assediano, il popolo degli annegati, gli scomparsi, che gridano per essere ricordati non solo come numeri. In scena l’attore Alessandro Renda, dal 1998 membro e attore della compagnia romagnola, guida dei laboratori della non-scuola e responsabile video. Musiche di Guy Klucevsek.
Ancora sulle strade dell’Europa, ma stavolta con le “Storie di magliari Mestieranti napoletani. L’arte del commercio e il genio dell’imbroglio”, di Marcello Anselmo, storico, scrittore, documentarista e regista della trasmissione Zazà (Rai Radio3), e Pietro Marcello, regista, in collaborazione con Rai Radio 3 “Zazà”. I magliari, giovani che per sottrarsi alla miseria e alla precarietà esistenziale, provavano a scalare la gerarchia sociale attraverso l’arte di arrangiarsi. Dialoga con gli autori il giornalista Nicola Muscas.
I rapporti tra filosofia e poesia nella riflessione di Leo Strauss, uno dei maggiori filosofi politici del Novecento (1889-1973) che, con i suoi volumi e saggi dedicati ai classici antichi e moderni della filosofia politica, ha contribuito in maniera decisiva al recupero della filosofia politica classica. Marco Menon, dottore di ricerca e assegnista all’Università di Pisa, autore di saggi di filosofia politica e curatore di varie opere del filosofo tedesco, dialogherà con Raimondo Cubeddu, professore ordinario di Filosofia Politica all’Università di Pisa, nell’incontro dal titolo “Leo Strauss: Socrate e Aristofane”. Nel viaggio tra poesia e filosofia dei grandi classici si inserisce naturalmente anche “L’infinito di Leopardi – 200 anni dopo”, tema dell’incontro con Marco Santagata, docente di letteratura italiana all’Università di Pisa, studioso della poesia dei primi secoli, con particolare attenzione a Dante e a Petrarca. A introdurre Santagata sarà Mario Cubeddu.
La poesia contemporanea sarda
Come di consueto ci sarà lo spazio dedicato alla scena poetica sarda e alla sua tradizione in versi e in musica, tra momenti di riflessione e di discussione con gli esperti e gli studiosi, e alcuni tra i poeti e cantori tra i più rappresentativi della scena poetica isolana. La poetessa Rachel Falchi, sarda ma nata a Bangalore, nel sud dell’India, adottata da una famiglia di Ozieri negli anni ’80 trasferitasi successivamente a Sassari, porterà la sua nuova raccolta di poesie “Muidas de coro”. L’autrice, premiata e menzionata in diversi concorsi letterari, è anche vincitrice (insieme a Lisandru Beccu, Andria Pira e Giosepe Frore) della prima edizione del “Prèmiu Giuanne Frantziscu Pintore” di giornalismo in lingua sarda. Dialoga con la poetessa Anna Cristina Serra.
“Su grodde bosa at a contare de me” è invece la raccolta di poesie del poeta pattadese Nanni Falconi, tra le più interessanti voci della letteratura in sardo. Dialoga con l’autore Emanuela Ennas. Venerdì 6 settembre alle 10.00, Su Cuntrattu di Seneghe con Antonio Maria Cubadda e Marcello Marras, incontrano il Cabudanne al Bar Su Recreu.
Il viaggio continua nella memoria storica della poesia sarda con la presentazione del libro “O bella musa ove sei tu? Viaggio nel mistero della gara poetica” di Pierpaolo Pillonca, un saggio postumo del grande giornalista, poeta, scrittore e intellettuale sardo, studioso e strenuo difensore de “Sa Limba”, scomparso a maggio dello scorso anno, edito dalla sua casa editrice Domus de Janas. Presentano il volume Fabio Pillonca, Pier Sandro Pillonca, Tonino Oppes e Bachisio Bandinu.
Dalla pagina al grande schermo i cantadores ritornano nel racconto per il cinema “A bolu” del regista cagliaritano Davide Melis, che sarà proiettato domenica 8 settembre nella Piazza dei Balli, alle 22:30. Un racconto corale, un documentario in equilibrio tra il rigore della ricerca e lo spirito libero della pellicola alla scoperta dei patrimoni culturali più significativi della Sardegna, come quello più profondamente radicato del Canto a Tenore. Sarà presente anche l’autore Sebastiano Pilosu.
Fuori dall’isola ma vicino per assonanze linguistiche, geografiche e musicali con il rap, le lingue e le poesie nel libro “Vai Mo. Storie di rap a Napoli e dintorni” (Monitor edizioni) di Antonio Bove. Un volume che mette insieme e racconta le storie del movimento hip hop e le voci dei protagonisti di un genere musicale con tutte le sue infinite declinazioni culturali che trova le sue origini fin dagli anni ’80. Dialogheranno con l’autore i rapper sardi JOZ, Ale Zin e Alessio Mura (Balentia).
Musica live: le buonanotti
L’appuntamento con le tradizionali “Buonanotti” che ospitano al Cabudanne i concerti tra musica, reading e poesia, sarà stavolta a Casa Addis/Domo de sa poesia. Ad aprire lo spazio dei live sarà, venerdì 6 settembre alle 23:30, Machina Amniotica, formazione cagliaritana di performance di poesia, installazioni, interpretazioni performatiche, sonorizzazioni per film, video e immagini. Un lungo viaggio di oltre venticinque anni di sperimentazione e contaminazione: dal punk al rock, alla musica elettronica e post-industriale fino alle ballate acustiche, in cui si si innestano la voce e i testi in italiano, a volte recitati, a volte cantati, in un vortice di profondità poetica.
Sabato 7 il viaggio affascinante dal Mississippi al Sahara sulle note della musica tradizionale Tuareg e delle contaminazioni del Delta Blues, con Faris Amine, artista italo-algerino che, tra le tante collaborazioni, vede anche quella con la leggendaria band tuareg Tinariwen. Una ricerca tra le sonorità profonde che spiazza per la sua intimità, fierezza e credibilità.
Domenica 8 musica e parole con ARPOIESIS alle 24:00 per arpa elettrica dal libro di Andrea Melis “Piccole tracce di vita. Poesie urgenti”. Grafico, videomaker, scrittore, è tra i membri del Collettivo Sabot, ha firmato romanzi insieme a Massimo Carlotto e Francesco Abate, tra cui Perdas de Fogu (E/O 2008). Ad accompagnare il poeta cagliaritano l’unconventional Raul Moretti, arpista versatile e sperimentale tra i più innovatori conosciuto a livello internazionale, con un approccio molto originale allo strumento. Ha collaborato con tantissimi artisti, quali Pino Daniele, Anastacia, Lenny Kravitz, Paolo Fresu.
Le attività della biblioteca rivolte ai bambini
La Biblioteca Comunale di Seneghe ospita nei giorni 6, 7 e 8 settembre dalle ore 10.00 il laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni “Ci sono stato senza esserci: viaggio poetico pittorico” a cura di Paola Atzeni. Cagliaritana, classe 1984, vive a Isili in Sardegna, base del suo lavoro. Drammaturga, promotrice culturale e appassionata di poesia, collabora con diversi enti e festival culturali per i quali organizza attività ed eventi principalmente legati alla promozione e divulgazione della lettura e del teatro. Dal 2015, con la sua associazione Tana Teatro, organizza residenze artistiche sperimentali e cura i laboratori teatrali estivi dedicati ai bambini e alle bambine.
Le grafiche del festival sono curate quest’anno da Carlo Gianbarresi, artista originario della Sardegna. Un giovane talento italiano dell’illustrazione con alle spalle numerose commissioni. The Boston Globe, The Wall Street Journal, Wired, The Daily Telegraph, sono solo alcune delle testate internazionali che si sono avvalse della sua capacità di tradurre contenuti in immagini dal taglio spiccatamente concettuale, spinto spesso fino ai limiti della provocazione.
Catering a cura di Ristorante Josto – chef Pierluigi Fais- (Casa Addis).
Punto Libreria a cura di Emmepi Ubik Macomer (salone parrocchiale).
La mostra fotografica sarà visitabile sino al 25 settembre 2019.