Con il positivo avvio della raccolta differenziata dei rifiuti nella città di Cagliari la quantità del rifiuto secco non riciclabile si è ridotta drasticamente. Questo dato ha migliorato ulteriormente il già positivo risultato raccolta differenziata della Sardegna, che si attesta tra l’altro, tra le prime regioni di Italia e d’Europa per la qualità e quantità della raccolta differenziata dei rifiuti. Questo importante calo della produzione del rifiuto secco non riciclabile ha determinato però una importante riduzione dei conferimenti al Tecnocasic. Questo oramai accoglie una quantità di rifiuti insufficiente per il funzionamento, al punto da mettere in crisi la gestione economica finanziaria dell’impianto stesso e la sua operatività. Per tamponare questa situazione, si è pensato bene di sospendere e bloccare i conferimenti di
rifiuti dall’impianto di di Masangionis di Arborea e di trasferire tutto il secco non riciclabile e gli “ingombranti” fino al 31/12/2019 al Tecnocasic di Macchiareddu, per poi riprendere regolarmente i conferimenti a Magangionis per via dell’avvio dei lavori di manutenzione al Tecnocasic. Sull’argomento il Consigliere Regionale Emanuele Cera manifesta la piena contrarietà per la decisione assunta perché a fronte “di una esigenza finanziaria del Tecnocasic, come previsto nel Piano Regionale dei Rifiuti della Giunta Pigliaru, si obbligano i cittadini della Provincia di Oristano a pagare il conto della bolletta. E’ inammissibile che debbano pagare i cittadini dell’oristanese 3 euro a tonnellata in più per il secco. Anche il costo dello smaltimento degli ingombrati e destinato a crescere considerevolmente. Difatti oltre alla maggiorazione del costo del conferimento di 60 euro per gli ingombranti rispetto alla tariffa di Masangionis, si deve sommare l’ulteriore costo del trasporto, che al momento non è stato ancora quantificato, considerato il mancato affido del servizio di trasporto che vede in questi giorni il blocco dei ritiri degli ingombranti.” Il Consorzio Industriale di Oristano partecipa finanziariamente a questa operazione con quasi un milione di euro per contenere il costo dei rifiuti, ma prosegue il Consigliere Cera, “l’operazione non può vedere l’assenza di un carico del sacrificio finanziario anche in capo al Tecnocasic, che deve abbassare le tariffe di ingresso e consentire di abbattere i costi aggiuntivi, per garantire la stabilita del costo dei rifiuti prodotti dall’oristanese”. La Regione e l’Assessore all’Ambiente Lampis devono intervenire tempestivamente nell’immediato, affinché questa ingiustizia venga bloccata
sul nascere. Al tempo stesso ritengo necessario avviare un confronto all’interno della maggioranza sul tema rifiuti e sulla attuazione del Piano Regionale dei Rifiuti, il cui aggiornamento è stato approvato nel 2016 dalla Giunta Pigliaru e, che presente incongruenze come queste, che devono essere immediatamente scongiurate” Questa improvvisa e imprevista situazione si abbatte sui sindaci e sulle magre casse dei Comuni, i quali già devono fare i conti con i bilanci già approvati e non hanno nemmeno la copertura finanziaria per fronteggiare questi ingiustificati costi aggiuntivi.
Da Sindaco del Comune di San Nicolò di Arcidano e da Amministratore Regionale ritengo che “la Regione deve farsi immediatamente carico del problema e trovare una soluzione che non comporti un solo euro in più per nessuna famiglia dell’oristanese per fronteggiare questa situazione”.
rifiuti dall’impianto di di Masangionis di Arborea e di trasferire tutto il secco non riciclabile e gli “ingombranti” fino al 31/12/2019 al Tecnocasic di Macchiareddu, per poi riprendere regolarmente i conferimenti a Magangionis per via dell’avvio dei lavori di manutenzione al Tecnocasic. Sull’argomento il Consigliere Regionale Emanuele Cera manifesta la piena contrarietà per la decisione assunta perché a fronte “di una esigenza finanziaria del Tecnocasic, come previsto nel Piano Regionale dei Rifiuti della Giunta Pigliaru, si obbligano i cittadini della Provincia di Oristano a pagare il conto della bolletta. E’ inammissibile che debbano pagare i cittadini dell’oristanese 3 euro a tonnellata in più per il secco. Anche il costo dello smaltimento degli ingombrati e destinato a crescere considerevolmente. Difatti oltre alla maggiorazione del costo del conferimento di 60 euro per gli ingombranti rispetto alla tariffa di Masangionis, si deve sommare l’ulteriore costo del trasporto, che al momento non è stato ancora quantificato, considerato il mancato affido del servizio di trasporto che vede in questi giorni il blocco dei ritiri degli ingombranti.” Il Consorzio Industriale di Oristano partecipa finanziariamente a questa operazione con quasi un milione di euro per contenere il costo dei rifiuti, ma prosegue il Consigliere Cera, “l’operazione non può vedere l’assenza di un carico del sacrificio finanziario anche in capo al Tecnocasic, che deve abbassare le tariffe di ingresso e consentire di abbattere i costi aggiuntivi, per garantire la stabilita del costo dei rifiuti prodotti dall’oristanese”. La Regione e l’Assessore all’Ambiente Lampis devono intervenire tempestivamente nell’immediato, affinché questa ingiustizia venga bloccata
sul nascere. Al tempo stesso ritengo necessario avviare un confronto all’interno della maggioranza sul tema rifiuti e sulla attuazione del Piano Regionale dei Rifiuti, il cui aggiornamento è stato approvato nel 2016 dalla Giunta Pigliaru e, che presente incongruenze come queste, che devono essere immediatamente scongiurate” Questa improvvisa e imprevista situazione si abbatte sui sindaci e sulle magre casse dei Comuni, i quali già devono fare i conti con i bilanci già approvati e non hanno nemmeno la copertura finanziaria per fronteggiare questi ingiustificati costi aggiuntivi.
Da Sindaco del Comune di San Nicolò di Arcidano e da Amministratore Regionale ritengo che “la Regione deve farsi immediatamente carico del problema e trovare una soluzione che non comporti un solo euro in più per nessuna famiglia dell’oristanese per fronteggiare questa situazione”.