Il segretario UIL Trasporti Antonio Sias punta dritto al bersaglio e mette subito al centro del discorso l’argomento trasporti, problema irrisolto da sempre, oggetto di promesse mai mantenute e di soluzioni impossibili: «Di anno in anno, appare sempre più necessario progettare ed attivare un percorso di programmazione delle attività di trasporto aereo e marittimo, più che mai utili e necessarie a supporto delle attività turistiche e di promozione dell’Isola sui mercati turistici nazionali e internazionali. E invece, ancora una volta, al turista e al residente, spetta solo un congruo ritardo nella definizione dei vettori, dei posti e delle tariffe. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, senza scomodare società di statistica o studi di settore: anche a causa dei soliti rinvii e ritardi tutti noi comuni cittadini possiamo certificare il netto calo di presenze di visitatori nell’isola».
Questo relativamente al quadro dei collegamenti fra la Sardegna, il continente e il resto del mondo. Ma la situazione interna all’Isola non è certo più felice. «A proposito dei servizi turistici su rotaia, del trenino verde si sente ormai parlare solo per via delle proteste e delle lamentele dei vari amministratori comunali e degli imprenditori interessati. Tutto è fermo – afferma Antonio Sias -, tutto tace ed anche questa stagione è compromessa. Così come è fermo ormai da mesi, e non si sa sino a quando perdurerà lo stop, il treno che collega Sassari ad Alghero: la tratta più frequentata di tutta la regione, con migliaia di passeggeri trasportati quotidianamente, è attualmente coperta con un servizio sostitutivo bus, costoso ma soprattutto poco gradito dai pendolari».
«Non stupisce quindi che a Nuoro e dintorni si costituiscono comitati ad hoc con obiettivo dichiarato il cambio di gestione della linea ferrata in favore di Ferrovie dello Stato, con la speranza di migliorare la qualità del servizio offerto – dice il segretario -. Con molta onestà bisogna dire che ci vuole il coraggio di fare grandi investimenti per l’adeguamento della linea, in un territorio scarsamente popolato e con costi evidenti e poco sostenibili, nonostante i corrispettivi erogati dalla Regione come contratto di servizio necessari a garantire regolari collegamenti e tariffe contenute».
Una ulteriore osservazione in tema di contratti di servizio: «È meglio non dimenticare che con l’avvicinarsi di dicembre scadono i termini per decidere le sorti del TPL relativamente al percorso di affidamenti o privatizzazioni. A tutt’oggi nulla è dato sapere sul futuro delle 57 aziende, tra ex municipalizzate e private, e dei 4000 addetti operanti nel settore in tutta l’Isola – prosegue Sias -. L’unica certezza. già comunicata dall’assessore ai Trasporti, è il taglio delle agevolazioni tariffarie per gli studenti, garanzia per tutti i giovani e le famiglie dell’Isola di poter frequentare la scuola senza sopportare rilevanti spese di viaggio. Le suddette agevolazioni garantivano inoltre risorse certe e consapevolezza dei volumi di traffico alle aziende rappresentando, inoltre, un’efficace strumento di contrasto all’evasione. Tra poco più di un mese partirà il nuovo anno scolastico: sarà quello il primo banco di prova delle scelte politiche in materia di trasporto interno».
Chiara la constatazione finale: «In questi, ormai troppi, anni di crisi, quello dei trasporti è stato uno dei pochi settori in cui sono stati garantiti occupazione e livelli retributivi certi. La stagionalità per chi opera negli aeroporti e con le numerose aziende di trasporto private e pubbliche, e le varie selezioni espletate, aperte o in fase d’avvio nelle varie aziende urbane ed extra urbane pubbliche, hanno garantito un continuo ricambio occupazionale mantenendo sostanzialmente invariato, negli anni, il numero totale degli addetti. Un aspetto questo che, insieme ai pochi investimenti fatti sull’acquisto e rinnovo dei mezzi e del materiale rotabile, ha comunque garantito un flusso continuo di lavoro e di risorse. Il settore trasporti ancora oggi alimenta un vasto ed eterogeneo circuito di attività cui, come già detto in apertura, si fa riferimento esclusivamente nei periodi pre elettorali. Poi, con altrettanta sistematica certezza, tutto torna nel dimenticatoio».