Così la Cub trasporti ha rilevato che: «Se analizziamo i dati, possiamo verificare che la situazione è ormai consolidata con un terzo dei voli che regolarmente è in ritardo di oltre 15 minuti, mentre per chi parte centinaia di valigie restano regolarmente a terra, e chi arriva deve attendere anche ore per ricevere il proprio bagaglio».
Il giorno peggiore è stato lo scorso 2 agosto, con 294 ritardi accumulati, di cui 77 sono voli Alitalia. In buona sostanza per il sindacato l’esperimento è già fallito.«Non ci convincono le tesi aziendali che parlano per la consegna dei bagagli di un dato fisiologico nella norma (da 1% a 2%) di bagagli non caricati nello stesso volo, mentre per i ritardi sostengono che non sono dovuti alla gestione aeroportuale di Malpensa», spiegano dalla Cub Trasporti.
Per la sigla di base, a oltre venti giorni dall’avvio del Bridge che, come sostenuto dai vertici Sea, doveva dimostrare che Malpensa può puntare nei prossimi anni a questi livelli di traffico, la Grande Malpensa è un esperimento che non deve avere seguito. «Gli stessi dirigenti, oltre a spiegare come mai la compagnia Alitalia ha questa situazione di ritardi, debbono anche prendere atto che oltre ai danni subiti dal territorio e dai lavoratori ci sono anche i danni ai passeggeri».
Viaggiatori che, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno già segnalato attraverso reclami pervenutici la situazione che ci auguriamo possa in qualche modo trovare una “normalizzazione”, perché un hub aereo così importante come Malpensa non può permettersi il prorogarsi di quanto sta accadendo.