Tre le date proposte in Sardegna dal Festival Éntula, organizzato dall’associazione culturale Lìberos:
- venerdì 27 a Cagliari, nei locali dell’associazione ARC alle 18, Angela Nanetti dialogherà con Michele Pipia;
- sabato 28 a Carbonia, nella Casa del Popolo alle 17:30, sarà Marco Corrias a curare l’introduzione;
- domenica 29 l’appuntamento è alle 18 nella Biblioteca di Villanovaforru, dove l’autrice sarà presentata da Maurizio Onnis.
L’opera: “Il figlio prediletto”
È una sera di giugno del 1970 in un piccolo paese della Calabria, Nunzio e Antonio hanno vent’anni e si amano, in segreto, da due mesi.
Il loro amore si consuma dentro la vecchia Fiat del padre di Antonio, parcheggiata in uno spiazzo abbandonato. Ma, proprio quella notte d’estate, tre uomini incappucciati e armati trascinano Antonio fuori dall’auto, colpendolo fino a quando il giovane non giace a faccia in giù e a braccia aperte, come un Cristo in croce.
Tre giorni dopo Nunzio Lo Cascio sparisce dal paese, messo su un treno che da Reggio Calabria lo conduce lontano, a Londra. Il mondo, all’improvviso, gli ha mostrato il volto più feroce, quello di un padre e due fratelli che:
Gli hanno spezzato le ossa a una a una» per punirlo del suo “peccato”.
Nulla sembra avere più senso per il ragazzo: la fiducia negli uomini, la speranza di un futuro, la sua stessa identità. Di lui rimane soltanto la foto del campionato del ’69, appesa nella pescheria dei genitori, che lo ritrae con tutta la squadra sul campo dopo la vittoria, promessa mancata del calcio.
A interrogarsi sulla vita di Nunzio è anni dopo sua nipote Annina, che sente di avere con quello zio mai conosciuto, di cui nessuno in famiglia parla volentieri, inspiegabili affinità.
Anche Annina, sebbene in modo diverso, si trova a combattere con un padre violento e prevaricatore e con la stessa realtà chiusa del paese, in cui una ragazza non ha altre possibilità che essere una «femmina obbediente».
E, come Nunzio, scoprirà la dolorosa necessità di riprendersi il mondo, ribellarsi ai pregiudizi e lottare per la propria libertà.
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L’autrice: Angela Nanetti
È nata a Budrio, in provincia di Bologna, e nella città delle due torri ha frequentato le scuole superiori e l’università, laureandosi in storia medievale.
Negli anni ’80 ha collaborato con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, lavorando ad un progetto multimediale per i figli degli italiani all’estero, e ha curato per l’editrice Mursia l’antologia di testi letterari per la scuola media “Messaggi in bottiglia”.
Nel 1984 ha esordito come scrittrice per ragazzi con “Le memorie di Adalberto” (El-Einaudi), un breve romanzo di formazione fortemente innovativo nella scrittura e nei contenuti.
Nel 1995 ha lasciato la scuola per dedicarsi esclusivamente all’attività letteraria. Tra i romanzi da ricordare “Mio nonno era un ciliegio”, che ha avuto 23 edizioni straniere, finalista al “Deutsche Jugenliteratur 2002”, selezionato per il “Prix Chronos” in Francia e vincitore come “Migliore libro tradotto” Slovacchia 2008.
Nel 2014 ha esordito come autrice per adulti con il romanzo “Il bambino di Budrio” (Neri Pozza Editore), che ha vinto il premio nazionale “Il Castello del Terriccio”.
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