sabato 7 e domenica 8 settembre concerti, mostre, laboratori e convegni presso il villaggio di San Simone strada provinciale n. 36 tra Mandas e Villanovafranca
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Le lollas – casette storiche – di un villaggio disabitato attorno a un nuraghe si trasformeranno per un weekend di inizio settembre in padiglioni, palchi musicali, musei, sedi di laboratori interattivi e convegni.È l’Expo della musica sarda, ovvero Is sonus de is perdas fittas che animerà il micro centro attorno alla chiesa di San Simone a dieci chilometri da Escolca – nel sud Sardegna – dal pomeriggio di sabato 7 settembre alla sera di domenica 8 settembre (l’ingresso giornaliero ha un costo di 5 euro). L’evento – organizzato dall’associazione culturale Iscandula, in collaborazione con la Pro loco di Escolca – è dedicato alla memoria di Antonello Trudu (cultore di musica sarda del paese). Un evento pionieristico nel suo genere che punta al dialogo tra realtà istituzionali e le tante scuole di launeddas attive da decenni. Un luogo di confronto tra poeti, suonatori itineranti (organetto, fisarmonica) e il pubblico. Un percorso che si snoda tra mostre fotografiche, dibattiti di archeoastronomia, prove pratiche con gli strumenti tradizionali della musica sarda affiancati dai Maestri, concerti e infine – ogni sera – Bell’Arrosa, un ballo sardo collettivo sotto le stelle di fine estate nella prima e unica discoteca dedicata alle danze isolane. Il tutto arricchito dalla presenza del noto fotoreporter nazionale Uliano Lucas, da concerti e performance improvvisati nonché dai servizi del punto ristoro.
Il programma. In apertura alle 17 di sabato 7 settembre i saluti del sindaco di Escolca, Eugenio Lai e del presidente della Pro loco, Aldo Piras. Il padrone di casa Dante Olianas, presidente dell’associazione Iscandula e direttore artistico, presenterà brevemente il programma e l’idea di partenza: la prima fiera della musica sarda, un momento di scambio e di crescita per addetti ai lavori e di stimolo per i profani. Alle 17.30 il primo degli incontri del sabato – coordinati da Enzo Vacca noto Liboriu (artista e socio fondatore di Iscandula) – ha come tema l’archeologia e l’archeoastronomia. Interverrà Arnold Lebeuf (ex docente di Storia delle Religioni a Cracovia) e autore di uno studio sul pozzo di Santa Cristina) con un contributo su Il pozzo di Santa Cristina, un osservatorio lunare; a seguire Mauro Peppino Zedda – archeoastronomo di Isili, autore di publicazioni sulla civiltà nuragica – con Il significato astronomico dei nuraghi e L’allineamento del nuraghe del villaggio di Nuraxi al solstizio estivo. Alle 18 si discute di sviluppo con gli imprenditori locali, per una sessione di interventi dal titolo Idee e pratiche per lo sviluppo del territorio. Parleranno Viviana Sirigu, responsabile del panificio Kentos, Alfredo Figus, enologo delle cantine Olianas di Gergei, Paolo Cortis, responsabile di Zafferano Cortis di Villanovafranca; in chiusura ancora Dante Olianas dialogherà su Le potenzialità turistico-culturali del villaggio di Nuraxi.
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Domenica pomeriggio 8 settembre si continua con gli appuntamenti moderati ancora da Enzo Vacca. Il via alle 17 con il convegno La musica sarda nella scuola italiana: in apertura Dante Olianas descriverà L’esperienza di Iscandula nell’insegnamento della musica sarda nelle scuole pubbliche. A seguire Paolo Zedda – ex consigliere regionale e primo firmatario della legge 22/2018 sulla disciplina della politica linguistica regionale – con un intervento su Una tutela della lingua sarda e delle arti proprie della Sardegna. Dalla lingua sarda all’antropologia, alle 18, con La Sardegna di Bentzon, il più importante studioso della musica sarda. Uliano Lucas analizzerà – da fotoreporter – La Sardegna nelle foto di Bentzon dal ’55 al ’65; è quindi la volta dell’etnomusicologo Angelo Pisanu Bentzon nella ricerca sulla musica sarda, in chiusura Un omaggio a Bentzon, a cura di Paolo Frau ex assessore alla Cultura del comune di Cagliari. Alle 18.30 ci sarà l’intervento – aperto al confronto del pubblico – di Anna Cadoni (presidente dell’Associazione “L’uomo che pianta gli alberi”) dal titolo Una movìda internazionale conferma le nostre iniziative partite da Nuraxi (San Simone) nel 2012.
Le attività nelle giornate del 7 e dell’8
In alcune lollas del villaggio sarà visitabile la mostra fotografica Nimbus con gigantografie 150×150, sagome e i formati 50 x 50. Sono tutte riproduzioni degli scatti dell’antropologo danese Bentzon realizzate tra il 1955 e il 1965, a disposizione anche il catalogo in italiano e inglese. In particolare una lolla sarà dedicata al rapporto stretto tra il danese con il Maestro di Villaputzu che suonava ad Escolca per il carnevale, Antonio Lara: un viaggio attraverso foto e lettere. Alle 19.30 di sabato e domenica una guida d’eccezione: il fotoreporter di fama internazionale, Uliano Lucas.
Vibrazioni del passato: nella lolla numero 4 (dentro il nuraghe) si potranno osservare da vicino le repliche degli strumenti dei bronzetti nuragici. Non solo una semplice esposizione: si potrà sentire il loro suono, da confrontare con quello di altri strumenti del Mediterraneo. Il laboratorio è a cura di Pitano Perra (esperto costruttore di strumenti musicali di Maracalagonis).
In altre lollas ancora musica dal vivo con l’opportunità di interagire insieme ai Maestri-costruttori. Nei laboratori: launeddas (Franco Melis, Luciano Montisci, Peppe Cuga, Nino Mura e Ignazio Olianas), sonallas ossia campane (Ignazio Floris, da Tonara), set di campanacci (Pitano Perra), benas e altri oggetti sonori (Mondo Usai, Seneghe). Chiudono il cerchio con la voce che si fa strumento il gruppo tenore Su cuntrattu di Seneghe che si esibirà il 7 settembre, insieme a Bruno (organetto, fisarmonica) e Asael Camedda (chitarra) mentre i cantori Filippo Urru e Rossano Cardia (basciu e contra) con Giuliano Armas si esibiranno domenica 8 settembre.
Per entrambe le giornate un gruppo di artisti in movimento offrirà le proprie esecuzioni estemporanee:, il poeta Paolo Zedda; Peppe Cuga, Franco Melis, Gianfranco Maxia, Nino Mura e Paolo Olianas alle launeddas; all’organetto Giada Picciau; alla fisarmonica Giuliano Armas.
Spazio alla sperimentazione musicale sotto la guida dei Maestri di launeddas arrivati dal Campidano, dal Sinis e dal Sarrabus sulla scia di corsi e scuole già avviate. Le lollas diventano così punti di contatto tra le scuole di musica di Gianfranco Maxia (Villaputzu), Orlando Mascia (Maracalagonis, Capoterra e Villa San Pietro), Franco Melis (Tuili) e Peppe Cuga (Ovodda).