Més que un Mes: quasi tre mesi di eventi, a cui si aggiungono nel 2018-19 altri tre mesi di iniziative dedicate agli anziani ospiti dell’ex Ostello, che ha visto il coinvolgimento delle associazioni cittadine e dei giovani. La verità è che la cifra tiene conto di tutti gli eventi, non solo del Capodanno e non di una sola notte.
Il 2018 ha visto anche eventi come il mondiale di Beach Soccer e l’europeo della stessa disciplina, il rally mondiale, il Summer Beach, Mamatita, Mondorurale, il festival della famiglia, gli allestimenti urbani, il corallo con l’Unesco a Parigi, la giornata dedicata a Rossini, il ferragosto, San Miquel, Emozioni di Primavera, la Fura dels Baus che ha richiamato in città una folla mai vista il 30 dicembre.
Nel corso del nostro quinquennio abbiamo avuto eventi straordinari, anche di carattere istituzionale, che hanno accresciuto l’immagine della città: pensiamo all’ANFI, il raduno nazionale dei finanzieri; il Giro d’Italia; il mondiale di tennis; il lavoro di revisione del piano strategico e d’inserimento nella rete delle città della cultura; il progetto di valorizzazione del corallo e quello del buon cibo. Abbiamo aperto il Museo Archeologico. Storica incompiuta.
È aumentato il valore della produzione che è passato dai 2 milioni del 2011 ai 2.930.000 del 2018. La Fondazione ha un patrimonio proprio che prima non aveva: il bene acquistato per realizzare parcheggi e servizi nel prestigioso sito archeologico del nuraghe Palmavera.
La Fondazione e il Comune hanno risorse importanti derivanti da finanziamenti europei (rete metropolitana) per Sant’Imbenia, Palmavera, Senyal del Judici, la Jhuaria. Il bilancio è sano.
I debiti, semmai, sono quelli che ci ha lasciato la gestione Conoci-Delogu. Quando hanno creato la Fondazione avrebbero dovuto richiamare il personale dell’ex Azienda Autonoma, ma non lo hanno fatto, generando in questo modo un debito importante.
Senza troppi piagnistei ci siamo rimboccati le maniche e richiamato in amministrazione il personale, operazione peraltro gestita dai dirigenti comunali e della Fondazione e quindi fatti carico di compensazioni tra la stessa e il Comune, con un piano di rientro quinquennale proprio per non incidere più di tanto sulla programmazione della Fondazione e sulla sua liquidità: da qui il totale di 831.000 euro che la Fondazione deve al suo socio unico.
La nuova gestione (se risolti i problemi politici tra le otto liste, verrà fuori) potrà agire con variazioni di bilancio nella voce eventi (distinta chiaramente da quella del personale) decidendo di confermare o meno iniziative già programmate o risorse già impegnate.
Le risorse in incremento dalle grotte potranno consentire una programmazione all’altezza della nostra città, se ne saranno capaci. Potevano già farlo in questi primi quasi 100 giorni, ma non hanno mosso un dito.
Ci preoccupa molto il fatto che siano invece in dubbio, questo sì per la prima volta, i finanziamenti regionali per Capodanno e Settimana Santa che invece Di Gangi incassa senza nemmeno una parola di disapprovazione, mostrando grande debolezza nei confronti della Regione.
Insomma, la smettano di piangere e comincino a programmare i prossimi eventi senza scaricare le loro incapacità su chi in precedenza ha lavorato sodo, mettendo in campo proposte per tutti i gusti ed eventi che hanno visto Alghero sotto i riflettori internazionali.