Quell’evoluzione partita dal 2015, anno al quale risalgono la maggior parte degli scatti, è racchiusa nel titolo “Matera, antropologia dei sassi”.
Protagonisti sono una coppia di turisti che immortalano il Sasso Caveoso, appoggiati ad un muretto, il Palombaro lungo, la più grande riserva di acqua piovosa e sorgiva della città, la Casa cava, cava di tufo abbandonata e recuperata negli anni Novanta, oggi diventata un teatro testimone dell’evoluzione.
Lo scenario dei sassi è ritratto in giorni e momenti differenti: in alcune fotografie le rocce sono imbiancate dalla neve, in un’altra le abitazioni rupestri sono avvolte dall’ombra, interrotta sola da poche luci di lampioni.
L’autore, impiegato in pensione, nel tempo libero assembla presepi; gli spazi immortali delle sue fotografie sarebbero l’ideale scenografia delle sue creazioni.
Orario di apertura tutti i giorni dalle 9:00 alle 22:30.
[foto id=”287337″]