Questi militari “hanno fatto l’onore e la grandezza della Francia – ha detto il presidente francese – i nomi e i volti di questi eroi africani devono far parte della nostra vita di cittadini liberi, perché senza di loro non lo saremmo. Faccio appello ai sindaci di Francia affinché facciano vivere con i nomi delle nostre strade, delle nostre piazze, dei nostri monumenti e delle nostre cerimonie, la memoria di queste persone che rendono orgogliosa tutta l’Africa.” Di fronte al presidente della Guinea Alpha Condé e a quello della Costa d’Avorio Alassane Ouattara, il capo dello stato francese ha reso omaggio ai “tiratori marocchini, tunisini, algerini, ai senegalesi, soldati che provenivano da tutta l’Africa subsahariana.”
A contestare duramente queste affermazioni è l’associazione nazionale vittime delle marocchinate. “Questi soldati africani, inquadrati nell’esercito francese, si macchiarono di crimini inauditi – dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’ANVM e nipote di un ragazzo che nel 1944 fu brutalmente assassinato dai coloniali francesi – in Francia possono definirli eroi, in Italia sono conosciuti come degli stupratori e degli assassini, poiché molti di loro si macchiarono di violenze di ogni genere contro la popolazione civile. Invece di esaltare le gesta dei coloniali, il Presidente Macron chieda scusa all’Italia e alle vittime.”
I soldati africani, provenienti principalmente da Tunisia, Marocco, Algeria e Senegal e in piccola parte da altre colonie francesi, erano inquadrati nel Corpo di Spedizione Francese in Italia. Le violenze contro gli inermi cittadini italiani, conosciute con il termine “marocchinate”, iniziarono con lo sbarco in Sicilia nel luglio del 1943 e proseguirono nel 1944 in Campania, Lazio e Toscana, raggiungendo l’apice in Ciociaria. Mentre Macron chiede di intitolare vie e piazze francesi ai magrebini francesi, su richiesta dell’associazione presieduta da Ciotti molti consigli comunali italiani stanno deliberando affinché sia istituita una Giornata nazionale in ricordo delle vittime delle marocchinate.
“Per sollevare questo problema abbiamo atteso che si risolvesse la crisi di governo e fosse incaricato il nuovo Ministro degli Esteri – conclude Ciotti – ci rivolgiamo quindi al riconfermato Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e all’onorevole Luigi Di Maio, affinché intervengano nelle sedi istituzionali per riaffermare l’inopportunità dell’intitolazione di vie e piazze francesi a dei soldati che, in Italia nel 1943-1944, compirono delitti, razzie, stupri e omicidi e che ancora oggi sono ricordati con orrore dalle popolazioni che 75 anni fa subirono tali violenze.”