Oscar Green: i vincitori
I sei Oscar sono andati a “Fragus e Saboris” di Frediano Mura di Sadali, azienda che certifica bio, che ha vinto la categoria Impresa4.terra con il gin elettrico, mai realizzato prima, che riesce a dare la sensazione di ricevere microscariche elettriche al palato di chi lo assaggia.
Inoltre, il giovane laureato in filosofia che ha creduto nel suo territorio, dove sta realizzando con successo il suo progetto di vita, ha scoperto anche resine naturali, ottenute dalla trasformazione ad alte temperature degli scarti di lavorazione delle piante aromatiche officinali, impiegate nel processo di vetrificazione delle ceramiche.
Una novità assoluta per gli operatori del settore. Il birrificio “Marduk” di Irgoli nella categoria Sostenibilità, chiude la filiera in azienda, producendo la birra dal campo alla bottiglia e utilizzando anche gli scarti di lavorazione per alimentare i propri animali.
La Troticoltura di Stefano Serusi di Fonni, categoria Campagna Amica, alleva le trote in un laghetto a mille metri sopra il mare, dove si può anche pescare e cucinare le trote autonomamente nell’area verde per picnic.
All’azienda agricola Canapesia di Stefano Scanu di Marrubiu nella categoria Creatività, coltiva canapa sativa dalla quale produce nel proprio laboratorio diversi tipi di liquore.
L’azienda agricola di Fabio Barbato di Castiadas nella categoria Fare rete, ha stretto un accordo di filiera di prossimità e virtuoso con il resort Santa Giusta, situato nella Costa Rei, la prima struttura turistica in Italia che ha ricevuto la certificazione iso 14001 per zero impatto ambientale.
L’Istituto Comprensivo 4 di Oristano, nella categoria Noi per il sociale, insieme a Campagna Amica Oristano e alle aziende agricole, hanno inventato un progetto di educazione alimentare a ritmo di musica e di rappresentazioni teatrali in cui sono riusciti a raccontare e valorizzare il consumo del cibo e le sue qualità.
[foto id=”287300″]Le dichiarazioni
Ancora una volta Oscar green ci ha regalato tante nuove idee e tanti progetti vincenti di giovani che hanno creduto nella terra e con fatica, sudore e tante difficoltà ce l’hanno fatta – dice il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Angelo Cabigliera -. Spesso sono giovani che, dopo essersi laureati anche fuori dalla Sardegna, hanno creduto nella propria terra, hanno osato e hanno vinto, tra mille difficoltà, la propria sfida e lo hanno fatto con progetti innovativi, a volte temerari. E in alcuni casi lo hanno fatto in territori dell’entroterra, afflitti dall’emorragia dello spopolamento.
Le finali si sono svolte grazie alla collaborazione di Coldiretti Sardegna con l’amministrazione comunale di Porto Torres, del parco nazionale dell’Asinara e della compagnia di navigazione Delcomar.
L’Italia, come emerge da una recente indagine della Coldiretti, è al vertice in Europa per numero di giovani in agricoltura, con gli under 35 che sono alla guida di 57.621 imprese nel 2018, in aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente.
Le aziende agricole condotte da giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più.
Una presenza record per l’ultimo quinquennio che ha, di fatto, rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
All’Asinara ieri mattina era presente anche Veronica Barbati, delegata nazionale di Coldiretti Giovani:
Molti giovani che investono in agricoltura hanno successo perché, oltre a formarsi, si rimboccano le maniche e osano con progetti e idee innovative non rifugiandosi dietro il sicuro rifugio dell’impossibilità di poter fare impresa.
Un premio che fa bene all’agricoltura – sottolinea il presidente Battista Cualbu –, che fa emergere belle realtà giovani e attività agricole interessanti e sconosciute fino a qualche anno fa. Ragazzi che vanno avanti nonostante tutte le difficoltà, a cominciare da un sistema burocratico che, oltre a soffocare, disincentiva l’attività imprenditoriale, per non parlare delle intemperanze climatiche che soprattutto in questi ultimi anni si stanno presentando con una frequenza ravvicinata e costante più che nel passato. Ma nonostante ciò, la volontà e l’attaccamento alla terra di questi ragazzi, si stanno dimostrando superiori grazie a idee forti sulle quali si formano e lavorano.