A quel punto il pilota ha deciso di fermare l’aereo, scortato dai vigili del fuoco per i quali, pochi minuti prima, era scattata l’emergenza “verde”, ovvero il primo livello di allerta del piano d’emergenza aeroportuale, che prevede che
L’aeromobile o i suoi occupanti possano essere oggetto di pericolo o che si ha notizia certa di avaria e di malfunzionamento dell’aeromobile, tale da non richiedere immediata dichiarazione d’emergenza da parte del comandante.
Dopo lo spegnimento del secondo motore, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” il mezzo è stato trainato in un’area dello scalo dove i passeggeri sono stati fatti scendere.
L’aereo – ha dichiarato la direzione circoscrizionale aeroportuale – è riuscito ad attivare le procedure di “decollo abortito” e si è fermato, senza frenate brusche, sulla pista di rullaggio. Per i passeggeri che erano a bordo dell’aereo del volo TP862 – secondo quanto dichiarato dalle fonti aeroportuali – non c’è stata alcuna conseguenza, se non qualche attimo di paura. I passeggeri sono stati riprenotati su un altro volo.
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