L’arrivo dell’elicottero e dei Carabinieri sul sito ha, però, determinato la rocambolesca e precipitosa fuga nei boschi dei malviventi che avevano organizzato un apposito e preciso servizio di avvistamento e sorveglianza del sito. Venivano immediatamente eseguite battute e rastrellamenti nelle campagne circostanti per diversi giorni, che al momento hanno dato esito negativo. Le ricerche dei fuggitivi sono tuttora in corso su tutto il territorio.
La piantagione, sita in una zona non facilmente accessibile ai piedi del Monte Gonare, era composta da oltre 800 piante in pieno stato di maturazione, di altezza compresa tra i 130 e i 190 cm ed era servita da un complesso sistema di fertirrigazione, alimentato con oltre 300 m di condotta, proveniente da un pozzo a valle da cui l’acqua veniva aspirata mediante una pompa sommersa elettrica, alimentata a sua volta da un potente gruppo elettrogeno.
Nella zona immediatamente vicina al bosco, attraverso dei tendoni verdi, era stata realizzata una struttura deputata all’essicazione e alla preparazione delle infiorescenze in cui erano stati appesi ad essiccare centinaia di rami fruttiferi ed era già iniziata l’attività di raccolta dello stupefacente pronto ad essere spacciato.
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Inoltre, in zona soprelevata rispetto all’illecita coltivazione, sempre in mezzo al bosco, è stata individuata una casetta in legno prefabbricata, appositamente costruita per essere utilizzata per la guardiania, l’avvistamento e la permanenza in loco, dotata di cucina e utensili da campo, letto gonfiabile da campeggio, con all’interno i generi alimentari necessari e al cui esterno era stata realizzata anche una doccia mediante borse per doccia solare da campeggio.
Il raccolto della piantagione, se fosse giunto sul mercato, avrebbe potuto fruttare ai malfattori 400.000 Euro.
La distruzione dello stupefacente e il sequestro di tutti i materiali ha impegnato per più giorni i Carabinieri delle Stazioni della Compagnia di Ottana con il supporto di uomini e mezzi di Forestas e del Corpo Forestale Regionale. A seguito dei primi riscontri d’indagine, è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti aggravata dall’ingente quantitativo, un allevatore 39enne di Orani risultato essere l’utilizzatore del terreno in cui era stata impiantata l’illegale coltivazione. Sono ancora in corso accertamenti e indagini, a cura dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Ottana, tesi a stabilire l’identità degli illeciti coltivatori.