Lo scorso dicembre Maria Giusi Ricotti è venuta a mancare, improvvisamente, dopo neanche due mesi di malattia devastante e gli amici dell’Oristano Ceramic Center hanno voluto fare qualcosa per ricordarla negli anni.
Da questo è nata l’idea del concorso. Al bando hanno risposto una trentina di ceramisti, sardi, della penisola e stranieri, che hanno voluto partecipare stimolati soprattutto dal tema proposto: una citazione tanto cara a Maria Giusi, tratta dall’inno a Iside (III/IV sec a.C.): su questo passaggio i concorrenti hanno ispirato i loro lavori.
Dopo la selezione, avvenuta a giugno, sono rimaste 16 le opere in concorso. Tra i partecipanti, ceramisti milanesi, napoletani, ma anche provenienti dall’Iran e dalla Polonia.
Accogliendo la richiesta dell’Oristano Ceramic Center il Museo diocesano, diretto da Silvia Oppo, ha messo a disposizione una sala dell’elegante struttura diocesana.
A comunicare il nome del primo classificato sarà il presidente della giuria, il maestro faentino Giovanni Cimatti. Quattro i giurati che nei mesi scorsi hanno coadiuvato il presidente nella selezione delle opere: il collezionista d’arte Antonello Carboni, i ceramisti e docenti, Edoardo Pilia e Arnaldo Manis, e il marito di Maria Giusi Ricotti, Giuseppe Perra, suo compagno di vita e di avventure ceramiche.
Il concorso e organizzato dall’associazione Prima Effe, fondatrice dell’Oristano Ceramic Center.