E’ davvero assurdo che, dopo appena un anno di pena, a chi si ritiene abbia ucciso una persona venga dato un ‘premio’, e secondo noi inconcepibile anche nel solco del concetto di rieducazione tipico della procedura per i minorenni. Ma quale obiettivo di ‘rieducazione’ può essere conciliato con un atteggiamento tanto lontano dalla ricerca di un’assunzione di responsabilità da parte di un giovane che non ha neppure provato a manifestare alcun ravvedimento o pentimento profondo per aver tolto la vita a un essere umano? Ci saremmo aspettati un ‘premio’, tutt’al più, quando questo ragazzo avesse preso un diploma o una laurea, che sarebbero segno, parallelamente a un percorso di vera condivisione del lutto con i Familiari della sua Vittima, di crescita, di formazione, di responsabilizzazione appunto.
Ma consentire a un presunto omicida un momento ludico, e addirittura superficiale nel quadro generale delle cose, con tanto di immagini sorridenti pubblicate sui social, proprio no. Fracesco Della Corte non festeggerà mai più un compleanno, e mai più quelli dei suoi familiari saranno spensierati, ma per sempre adombrati dal dramma del lutto che hanno subito a causa di una violenza che merita ben altre riflessioni. Riflessioni che non si possono fare se si è impegnati a partecipare a feste di compleanno. Questo permesso premio, purtroppo, scatena molta vergogna, e mette a dura prova la fiducia che i cittadini, e più che mai le Vittime, devono riporre nell’ordinamento e nell’autorità giudiziaria.
Alla Famiglia di Francesco Della Corte la nostra più profonda, vera e sincera vicinanza”. Così Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), a proposito della notizia del permesso premio concesso a uno dei tre imputati ritenuti responsabili della morte del vigilante Francesco Della Corte, preso a sprangate e ridotto in fin di vita fino a provocarne poi la morte, il 3 marzo 2018 a Napoli, dal branco che gli voleva prendere la pistola. Il ragazzo, condannato in primo grado a 16 anni e mezzo di carcere, è stato autorizzato ad uscire per prendere parte alla festa organizzata per i suoi 18 anni, le cui foto sono state poi postate sui social.