Nel 2018 in Sardegna sono stati stimati circa 10 mila casi di tumore, 300 in più rispetto al 2017. Le neoplasie più frequenti sono quelle alla mammella, al colon-retto, al polmone, alla prostata.
Con la legge regionale n° 21 del 7 novembre 2012, è stato istituito il Registro Tumori della Regione Sardegna, nato allo scopo di consentire la quantificazione dell’incidenza e della prevalenza di alcuni tipi di tumore in specifiche e circoscritte aree geografiche.
Il Registro Tumori della Sardegna prevedeva un’articolazione di tipo federato, composta dal Coordinamento regionale del Registro Tumori, da tre Registri Tumorali locali e da un datawarehouse centralizzato. Una struttura ramificata di fatto mai completata.
Il Registro Tumori della Regione Sardegna è uno strumento ottimale e indispensabile per la programmazione degli interventi di prevenzione della Sanità pubblica. Grazie al monitoraggio dei dati epidemiologici, gli interventi regionali acquisteranno maggiore efficacia in relazione al territorio in cui saranno realizzati e portati avanti.
Così la consigliera regionale del M5S Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, ha presentato un’interrogazione per chiedere al Presidente Solinas e all’assessore Nieddu se, entro il 2019, sarà avviato e messo a regime il Registro Tumori della Sardegna, strumento fondamentale per la lettura della salute della popolazione sarda.
Il Registro tumori della Sardegna settentrionale e quello della Sardegna centrale sono già attivi e operanti mentre quello della Sardegna meridionale ancora non lo è – spiega Cuccu – nonostante le indicazioni, espresse già a dicembre 2018 dall’Assessorato alla Sanità, affinché il Registro mancante venisse allineato ai due operativi. Non c’è tempo da perdere. In questa fase delicata e cruciale per la Sanità sarda, il Registro Tumori della Sardegna è uno strumento che merita il completamento.