Governo: Conte si insedia, cerimonia della campanella. Non c’e’ passaggio. Giorgetti passa consegne a Fraccaro
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha suonato la campanella, nel tradizionale passaggio che precede il primo Consiglio dei ministri di ogni nuovo governo. Il premier, che succede a se stesso, e’ stato accolto a Palazzo Chigi dal segretario generale Roberto Chieppa, che poi gli ha passato la campanella, che da tradizione viene consegnata da un premier all’altro. Insieme a lui anche il sottosegretario uscente alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e Riccardo Fraccaro che gli succede a Palazzo Chigi. Tra i due una stretta di mano.
Ue: Italia indica Gentiloni a Commissione
Paolo Gentiloni è il candidato dell’Italia per il ruolo di commissario europeo. Lo si apprende da fonti Ue. Il nome dell’ex premier e ministro degli Esteri è stato comunicato a Bruxelles nella serata di ieri. Quello di Gentiloni, aggiungono le stesse fonti, è l’unico nome indicato dall’Italia.
Governo: Bonafede giura con la mano sul cuore
Alfonso Bonafede, confermato titolare della Giustizia, giura da ministro con la mano sul cuore davanti al presidente della Repubblica.
Governo: Costa giura battendo i tacchi
Generale di brigata, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, prima di pronunciare la rituale formula di giuramento, giunto a un passo dal tavolo dove lo attendono il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, batte i tacchi, all’uso militare in ossequio al suo background militare.
Governo: tutti i ministri al Quirinale per il giuramento
Sono arrivati intorno alle 9.30 tutti i neoministri al Quirinale per la cerimonia del giuramento per il nuovo governo M5s-Pd. La maggior parte è arrivata accompagnata dai rispettivi familiari, rigorosamente in silenzio ad eccezione di Francesco Boccia, Dario Franceschini e Paola De Micheli che hanno scambiato qualche battuta con i cronisti. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è arrivato da solo in taxi, Luigi Di Maio è entrato nel palazzo del Quirinale tenendo per mano la fidanzata e salutando molto sorridente, la ministra dell’Interno Luciana Morgese in sobrio tailleur scuro, Francesco Boccia con la moglie Nunzia De Girolamo (in abito nero fasciante) e le due figlie, Teresa Bellanova con un abito blu elettrico con le balze, Nunzia Catalfo in tailleur chiaro.
Lunedì alla Camera, martedì il dibattito per la fiducia in Senato
A meno di un mese da quel fatidico 7 agosto in cui tutto ha cominciato a crollare, la crisi di governo è risolta e una squadra nuova di zecca – o quasi – si appresta a giurare di fronte al Presidente della Repubblica, sotto la guida dello stesso Giuseppe Conte che si pensava inizialmente sarebbe stato la prima vittima. Dopo la cerimonia ufficiale di giuramento, si riunirà il primo vero consiglio dei ministri, con la comunicazione a Bruxelles del presidente dem: sarà Paolo Gentiloni il commissario italiano in Europa.
Una compagine che accontenta il presupposto che il Partito Democratico aveva chiesto per poter benedire l’accordo con i pentastellati, la ‘discontinuità zingarettiana’ che ha causato più di uno stallo durante le trattative. Tra i 21 – un “numero record” secondo Matteo Salvini – 10 di provenienza pentastellata, 9 dal Pd e uno in rappresentanza di Liberi e Uguali. Tra tutti solo due i riconfermati nel proprio dicastero, Alfonso Bonafede alla Giustizia e Sergio Costa all’Ambiente. Una ghigliottina che neanche l’ex vicepremier Luigi Di Maio è riuscito a superare, dovendo invece cedere il Lavoro a Nunzia Catalfo e spostarsi agli Esteri.
Tra le novità, l’introduzione del Ministero dell’Innovazione tecnologica in mano a Paola Pisano, del Ministero dello Sport e delle politiche giovanili di Vincenzo Spadafora e la trasformazione del dicastero presieduto prima da Lorenzo Fontana, e poi per qualche settimana da Barbara Locatelli, in Ministero delle Pari opportunità e della Famiglia, presieduto da Elena Bonetti. Le donne sono, inoltre, un elemento di rottura. Non tanto per il numero, solo una in più rispetto al Conte I, ma per l’importanza delle cariche. Nello specifico fa notizia quella di Luciana Lamorgese , una ‘tecnica’ che raccoglie la pesante eredità di Matteo Salvini all’Interno, in un ministero sorvegliato speciale dall’Europa e non solo. Infine, la presenza di Roberto Speranza in rappresentanza di Leu alla Salute, forse uno dei ministri più ‘a sinistra’ nella storia politica recente.
Completano la squadra Lorenzo Guerini alla Difesa, Roberto Gualtieri all’Economia, Stefano Patuanelli allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova alle Politiche Agricole, Paola De Micheli alle Infrastrutture, Lorenzo Fioramonti all’Istruzione mentre a quello dei Beni culturali, con delega al Turismo, torna Dario Franceschini. Tra i componenti del governo senza portafoglio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, Fabiana Dadone alla Pubblica Amminstrazione, Francesco Boccia agli Affari Regionali e alle Autonomie, Giuseppe Provenzano ministro per il Sud ed Enzo Amendola agli Affari Europei.
Si sposta nella ‘stanza dei bottoni’ a palazzo Chigi, in veste di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.
Un governo che Di Maio ha definito “ambizioso e coraggioso, in grado di portare avanti provvedimenti per la crescita e lo sviluppo dell’Italia” e che Zingaretti ha siglato come “di svolta, per essere vicino all’Italia che soffre e all’Italia che cresce”. Critiche aspre, ma non inattese, da Matteo Salvini che invece bolla tutti come “le persone sbagliate al posto sbagliato”.
Lunedì prossimo il premier Conte presenterà per esteso il suo programma “che guarda al futuro” alla Camera e inizierà il dibattito per la fiducia, che si concluderà il giorno successivo al Senato. Ottenuto il sì delle due Camere, il governo otterrà la pienezza dei poteri.