Focus su temi universali e questioni di scottante attualità attraverso spettacoli e recitals, concerti, performances e mostre tra un ideale omaggio all’astro notturno – in occasione del cinquantesimo anniversario della missione di Apollo 11 – con la poesia di performance come “Lunas” di Fueddu e Gestu con Maura Grussu tra le icastiche “Mascaras” di Giampietro Orrù e la passione del flamenco di “Varias Lunas” del poliedrico danzatore, coreografo, cantante e attore franco-spagnolo Marc Aurelio con la sua Compañía Baile Teatro Español in prima a Sanluri.
Un raffinato Singspiel sugli amori e disamori di “Bastiano e Bastiana” con musiche di Wolfgang Amadeus Mozart per tre giovani cantanti lirici – Chiara Loi, Francesco Scalas e Roberto Dettori – diretti dal soprano Alessandra Atzori mentre il Teatro dallarmadio, reduce da applaudite tournées oltremare e prestigiosi riconoscimenti, ritorna nell’Isola con “Bestie Feroci Revolution” di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia per un affresco del Belpaese tra parole e note.
Ritratti al femminile in “Donne al Bivio di… Sanluri” con Anna Pia, Fulvia Ibba e Massimo Muscas per la regia di Enzo Parodo, in un incrocio di destini fra commedia musicale e cabaret e un episodio cruciale nell’epopea del popolo sardo in “Su Connottu” di Romano Ruju nella versione per quattro attrici – Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Isella Orchis e Gisella Vacca – proposta da Il Crogiuolo.
Viaggio nella mente di un serial killer con “Jeff – Il gioco delle ossa”, una favola nera ispirata alla storia vera di Jeffrey Dahmer, riscritta da Antonello Verachi e Dafne Turillazzi, con uno straordinario Tiziano Polese nel ruolo del protagonista, mentre indaga l’universo shakespeariano l’irriverente e coinvolgente “Era l’Allodola?” da “un dubbio” di Daniele Monachella, in scena con Carlo Valle, in un “gioco delle parti” tra il Bardo e il suo analista, ai confini tra amore e follia.
Una “giullarata” medioevale in chiave femminile con il “Mistero Buffo” di Dario Fo nell’interpretazione di Elisa Pistis, che si accosta ai Vangeli apocrifi e ai racconti popolari sulla vita di Gesù con lo sguardo severo e la tenerezza della madre e infine il sogno di una piccola ballerina in “Scarpette Rosse”, poetica rilettura della celebre favola di Hans Christian Andersen – adatta a grandi e piccini – in cui una fanciulla tra mille difficoltà e ostacoli, grazie all’intervento di amici “speciali”, riuscirà finalmente a danzare.
Anticipazioni di futuro tra scoppiettante comicità e (semi)serie considerazioni sul clima con “6 gradi” di e con Giobbe Covatta tra scenari apocalittici e surreali divagazioni: un one man show in cui il noto attore e comico con la sua cifra ironica, intrecciando dati scientifici e improbabili invenzioni con falsità e iperboli del teatrino della politica, ricostruisce le cronache di una catastrofe annunciata (e neppure tanto lontana).
S’ispira al vento di Nord-Est, un vento mediterraneo, proveniente dal Mar Egeo, piacevole brezza d’estate, più inquietante e tempestoso d’inverno, la nuova stagione firmata Abaco Teatro con la direzione artistica di Rosalba Piras e Tiziano Polese: una vetrina di respiro internazionale per offrire al pubblico di Sanluri e del Medio Campidano molteplici spunti di riflessione sul presente tra fantasia e realtà. La “rosa dei venti” che segna le direzioni delle masse d’aria in movimento, strumento indispensabile per la navigazione, diventa così una mappa dell’immaginario, in cui ciascun vento dà il nome a una stagione, portando con sé i suoni e i profumi di paesi lontani, ammantandosi dei colori dell’autunno o della primavera, arricchendosi di ricordi ed emozioni. Un “gioco” – come sottolinea Rosalba Piras – per seguire l’avvicendarsi delle stagioni, e orientarsi tra le diverse impressioni che scaturiscono dall’atmosfera e dalla speciale alchimia di ogni serata, imprevedibile e capricciosa come il vento, con il gusto dell’avventura e della meraviglia.
IL PROGRAMMA
Ouverture tra le suggestive “Mascaras” ovvero le “maschere per il teatro” di Fueddu e Gestu – domenica 22 settembre alle 19.30: creazioni originali realizzate con materie e forme differenti (legno, osso, cuoio, pelle, zucca, cartapesta…) nate insieme alle moderne e immaginifiche scritture sceniche ispirate a miti e leggende, storie vere o inventate, spesso incentrate sulla cultura e le tradizioni della Sardegna. S’intitola “Lunas” la performance dell’attrice e danzatrice Maura Grussu, con la colonna sonora della musicista e cantante Veronica Maccioni, che la sera dell’inaugurazione condurrà in pubblico nel cuore del percorso espositivo – in una sintesi del lavoro della compagnia, con una cifra espressiva fortemente simbolica ed evocativa.
Debutta in prima assoluta al Teatro di Sanluri sabato 12 ottobre alle 20.30 (fuori abbonamento) – in replica domenica 13 ottobre alle 19.30 – “Varias Lunas/ Estampas flamencas in concerto” – un seducente racconto per quadri che riflette i cangianti stati d’animo e “mette in luce gli abissi dell’animo umano in un gioco di specchi fra Arte e Vita”. Ideato, scritto, diretto e interpretato dall’eclettico artista madrileno Marc Aurelio, danzatore e coreografo, cantante e attore, con la sua compagnia Compañía Baile Teatro Español, lo spettacolo rappresenta un percorso intimistico e visionario sul filo delle emozioni. Sotto i riflettori i danzatori Marc Aurelio, Silvia di Sabatino, Francesca Carrino, Sara De Rosas e Roberta Sanna, i ballerini di latino-americano Giuseppe Nonnis e Sara Zuddas e gli attori Rosalba Piras e Tiziano Polese sulle note del pianoforte di Salvatore Galante. “Varias Lunas” è un’opera multimediale in cui si intrecciano teatro e danza, poesia, musica e arti visive, con le creazioni scenografiche di Cristiano Castaldi, Francesco Palminteri e Giuseppe Cassibba, per raccontare “il senso della Vita vissuta a ritmo del compas con il pathos del flamenco, sfogliando a ritroso le pagine del tempo, tra gioia e dolore, istanti di vertigine e crudele rimpianto, tra la fine di un Amore e la storia di una rinascita”.
Nel segno di William Shakespeare con “Era l’Allodola?” (produzione MAB Teatro) – domenica 20 ottobre alle 19.30 – originale pièce scaturita “da un dubbio” di Daniele Monachella (miglior attore protagonista al Roma Comic Off 2018) in scena con Carlo Valle per un excursus tra i capolavori del teatro elisabettiano, con le conversazioni tra il (sedicente) drammaturgo inglese e il suo analista. Un divertissement (meta)teatrale in cui i discorsi di uno spirito innamorato s’inerpicano sui sentieri dell’assurdo, con la necessaria illogicità di chi arde di passione e non conosce altre ragioni se non quelle del cuore. “Un irriverente gioco delle parti dove l’amore descrive la follia e la follia fa sbocciare l’amore” a partire da un interrogativo cruciale su quel canto notturno, annuncio dell’aurora in “Romeo e Giulietta”: la scelta tra partire e salvarsi o restare e morire ha il prezzo altissimo della rinuncia alla felicità. Dialoghi tragicomici intorno al sentimento più universale, in uno spettacolo divertente e coinvolgente che mette a confronto la visione romantica dell’esistenza e la frenesia dei tempi moderni.
“Mistero Buffo” in versione femminile domenica 27 ottobre alle 19.30 con Elisa Pistis che si confronta con la fortunata opera teatrale di Dario Fo, a cinquant’anni dalla prima rappresentazione in forma di “giullarata” medioevale. Un testo magmatico, un canovaccio che si arricchisce di volta in volta di nuove sfumature per un teatro di narrazione dove l’interprete presta volto e voce ai diversi personaggi, disegnandoli con pochi sapienti tratti e accenti spesso satirici e caricaturali. Viaggio tra le storie della vita di Gesù, dai Vangeli apocrifi alla novellistica popolare, per un ritratto insolito e sorprendentemente “umano” del Nazareno – dall’infanzia alla giovinezza, oltre alle sequenze memorabili della Natività dall’apparizione della stella, al comporsi del primo “presepio” fino all’arrivo dei Re Magi. Tra sacro e profano con la forza evocativa delle parole e del gesto, di una lingua quasi onomatopeica, aperta alle varie inflessioni dialettali, l’attrice aggiunge ai “pezzi” più conosciuti l’intensità del dialogo tra la madre e il figlio e il rovesciamento dell’Annunciazione, quando Maria si rivolge all’Angelo (con le parole di Franca Rame).
S’intitola “Bestie Feroci Revolution” l’operina musicale scritta e interpretata da Fabio Marceddu e Antonello Murgia, ovvero il Teatro dallarmadio, in cartellone domenica 10 novembre alle 19 per un itinerario tra le mille contraddizioni del Belpaese. Un’antologia di canzoni compongono la “sinfonia-mosaico”, in una sintesi folgorante della colonna sonora dell’Italia del Novecento fin sulle soglie del terzo millennio, in un divertente e divertito gioco di accostamenti e contrasti, libere associazioni e note “stonate”. Uno spettacolo ironico e a tratti poetico – già vincitore del Primo Premio della Giuria al XVI Festival Internazionale “L’Altro Teatro” di Lugano del Premio del pubblico al XII Palio Poetico Musicale Ermo Colle di Parma – che spazia tra diversi registri, dalla musica “colta” al pop, per raccontare “la follia, le bestialità e le meraviglie del tempo che viviamo”. Una rigorosa partitura per due voci, una chitarra classica e un pianoforte in miniatura, con un cammeo della cantante lirica Tiziana Pani e brani inediti accanto a melodie indimenticabili, con cui affrontare in chiave di “pensata leggerezza” temi delicati e nodi irrisolti di ieri e di oggi.
Baruffe tra innamorati in musica domenica 17 novembre alle 19 con “Bastiano e Bastiana” di Wolfgang Amadeus Mozart nell’interpretazione di Chiara Loi (soprano), Francesco Scalas (tenore) e Roberto Dettori (basso) accompagnati al pianoforte da Francesco Adamo. Una mise en scène minimale ma efficace per il Singspiel in un atto su libretto di Friedrich Wilhelm Weiskern, Johann H. F. Mueller e Andreas Schachtner, diretto da Alessandra Atzori, che descrive i turbamenti del cuore, gli ipotetici tradimenti e la gelosia nella liaison tra due giovani. Opera giovanile di un Mozart adolescente, “Bastiano e Bastiana” verrà proposto nella traduzione italiana, con la caratteristica alternanza di parti recitate e cantate, sullo sfondo di una scenografia “virtuale” per restituire l’ambientazione “agreste”. Tra giochi di seduzione e simulata indifferenza, piccole strategie e veri e propri “incantesimi” suggeriti o orchestrati dal mago Colas, la vicenda prosegue in un’altalena dei sentimenti tra incomprensioni ed equivoci, timori e consolazioni, tenendo i due protagonisti in sospeso tra felicità e infelicità per i capricci di Eros.
Una moderna ballad tra cronaca e poesia domenica 24 novembre alle 19 con “Jeff – Il gioco delle ossa”, la pièce scritta e diretta da Dafne Turillazzi e Antonello Verachi, ispirata alla vita di Jeffrey Dahmer, “il mostro di Milwaukee” (produzione Abaco Teatro e NudiCrudi): sul palco Tiziano Polese nel ruolo del serial killer statunitense, autore di efferati delitti, a sua volta ucciso da un detenuto. Una favola crudele che indaga nell’infanzia solitaria di un bambino cresciuto tra l’indifferenza degli adulti e gli scherzi e la cattiveria dei coetanei. “Quando ero bambino avevo inventato un gioco. Lo chiamavo il Paese dell’Infinito/ ed era un mondo popolato da Uomini Stecchino e Spirali” ricorda il protagonista, “se due Uomini-Stecchino si avvicinavano fino a toccarsi si distruggevano a vicenda.” Nell’ambiente freddo e ostile dei suoi primi anni, nei suoi svaghi e nelle fantasie di fanciullo, privato dell’età dell’innocenza, da cui affiorano come echi distorti le voci e le immagini della madre (Rosalba Piras), del padre (Gerardo Ferrara) e di una delle vittime (Boucar Wade) maturano (forse) le dinamiche distorte di desiderio e possesso, si ingigantisce quel lato oscuro che travolgerà la sua esistenza trasportandolo al di là del bene e del male.
Una “rivoluzione” sarda domenica 1 dicembre alle 19 con “Su Connottu”, il dramma di Romano Ruju riscritto per la scena da Gianfranco Mazzoni (sua anche la regia) e impreziosito dagli inserti poetici di Francesco Masala nell’adattamento di Rita Atzeri, anche protagonista sulla scena con Maria Grazia Bodio, Isella Orchis e Gisella Vacca, sulla colonna sonora creata ed eseguita dal vivo dal polistrumentista Nicola Agus. La pièce teatrale – in versione squisitamente al femminile – narra la rivolta scoppiata il 26 aprile 1868 a Nuoro, capeggiata dalla popolana Paskedda Zau, contro la decisione dell’amministrazione comunale di vendere all’asta le terre pubbliche, privando così i più indigenti di un’indispensabile fonte di sostentamento. Nel giorno della sommossa la folla fece irruzione nel municipio al grido “torniamo a su connottu!”e furono bruciate le carte che sancivano la privatizzazione – in base alla famigerata Legge delle Chiudende – giustificata con la necessità di reperire risorse per finanziare la costruzione delle ferrovie. Una presa di coscienza dei propri diritti, una ribellione contro le ingiustizie guidata da una donna, il cui nome è passato alla storia.
Variazioni sul tema della singletudine domenica 8 dicembre alle 19 con “Donne al Bivio di… Sanluri”, la scoppiettante commedia scritta e diretta da Enzo Parodo e interpretata da Anna Pia, Fulvia Ibba e Massimo Muscas, sull’incontro tra una camionista, una cameriera ipovedente e una signorina devota e morigerata. Tra le protagoniste, pur così differenti per temperamento e stili di vita, nasce inaspettatamente un’amicizia, proprio in virtù della capacità, abitudine o volontà di ciascuna di fare a meno degli uomini. Le tre signore – singles per scelta – si raccontano in un susseguirsi di conversazioni e situazioni esilaranti e surreali, punteggiate dalle canzoni originali scritte da Giampaolo Loddo e dagli attori, mentre la commedia sfocia nel musical e nel cabaret. “Donne al Bivio di… Sanluri” affronta con umorismo e con brio la questione dei rapporti d’amore e delle relazioni interpersonali, in una società sempre più individualista e competitiva, in cui perfino gli strumenti tecnologici che potrebbero favorire i contatti diventano schermi dietro cui nascondersi, mentre un semplice incrocio stradale può rivelarsi un crocevia di destini.
La Stagione Grecale ospita l’ormai tradizionale spettacolo di Natale – adatto a grandi e piccini: appuntamento domenica 15 dicembre alle 19 con “Scarpette Rosse” di Abaco Teatro, con testo e regia di Rosalba Piras e Tiziano Polese. Un racconto fantastico, liberamente ispirato all’omonima favola di Hans Christian Andersen, sul sogno di una ballerina, la piccola Nevina, che tra mille ostacoli riuscirà grazie al talento e alla passione ad affermarsi nel difficile mondo della danza classica. Una storia sulle punte in cui non mancano rivalità e invidie, ma anche gesti di bontà e giusti riconoscimenti, con Luana Maoddi, Franco Siddi, Rosalba Piras e Laura Ortu (e le apparizioni in video di Tiziano Polese) e effetti speciali. Il fascino e l’eleganza della danza classica si sposano alla recitazione, in una moderna favola teatrale in cui compare perfino, a sorpresa, Babbo Natale, che diventerà il deus ex machina in grado di sconfiggere i privilegi derivanti dalla ricchezza e dal potere per premiare l’impegno e la bravura e dare così una meritata lezione a chi ritiene che tutto gli sia dovuto e per regalare alla protagonista – e agli spettatori – l’atteso lieto fine.
Tra (fanta)scienza e ironia Giobbe Covatta svela gli effetti collaterali del riscaldamento globale in “6 GRADI” – esilarante one man show in programma domenica 26 gennaio alle 20.30 (per un evento speciale fuori abbonamento): l’attore e comico si diverte a immaginare “le drammatiche e stravaganti invenzioni” con cui fronteggiare l’emergenza ambientale e le sue conseguenze sull’intero pianeta – e in particolare sull’umanità. I “sei gradi” del titolo rappresentano così in un comico crescendo il progressivo innalzarsi della temperatura con gli inevitabili mutamenti nella flora e nella fauna, tra l’incoscienza e la colpevole indifferenza della politica (ma anche dei cittadini) e gli avvertimenti degli scienziati, mentre il mondo si avvia verso la catastrofe. Un monologo brillante e coinvolgente che affronta uno dei temi “scottanti” del presente in chiave surreale e umoristica, tra utili spunti di riflessione e interrogativi cruciali sul futuro e sull’eredità che consegneremo ai cuccioli della specie. Fin dagli inizi della sua carriera, dalla ribalta televisiva del Maurizio Costanzo Show a Zelig, spaziando fra teatro, cinema e televisione, Giobbe Covatta – ambasciatore di AMREF e testimonial di Save the Children – ha dimostrato una speciale sensibilità per le questioni sociali e ambientali – a partire da spettacoli come “Aria Condizionata” in collaborazione con Greenpeace fino al recente “6 GRADI” – perche il teatro può sia far sorridere che pensare.
La Stagione Grecale 2019 al Teatro di Sanluri è organizzata da Abaco Teatro in collaborazione con il Comune di Sanluri, e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e il contributo della Fondazione di Sardegna.