Cappelletti (esperto in Turismo responsabile e sostenibile, guida AIGAE, caposquadra spedizione): “Lo Sherpa non indica un lavoro ma un’etnia che viveva in determinate zone del Tibet orientale e che molti secoli fa si spostò a sud della catena hymalayana.
Quella che inizieremo Domenica sarà esperienza pilota per intraprendere una serie di viaggi in zone del Pianeta che rischiano di scomparire”.
Percorreranno l’antica via dei mercanti, nella regione del Mustang. Incontreranno il restauratore italiano, Luigi Fieni, che da 20 anni sta dirigendo importanti lavori di restauro di affreschi in monasteri e templi di estrema importanza. Un cammino di 133 Km a piedi.
Partenza dall’aeroporto Fiumicino di Roma – Domenica 22 Settembre. Poco prima, alle ore 10, tutto il team è disposto ad un briefing stampa dinanzi all’aeroporto, esattamente davanti al Terminal T3, zona partenze.
“Andiamo in Nepal, nelle terre più inesplorate. Arriveremo nella regione del Mustang perché l’obiettivo è analizzare zone del Pianeta che rischiano di “scomparire” a causa dei cambiamenti climatici. Noi andremo per narrare, documentare, raccontare, filmare. Sarà un team tutto italiano e multidisciplinare, formato da ben 9 esperti in vari settori come: turismo sostenibile, speleologia, climatologia, geologia, scienze naturali, marketing e comunicazione. I componenti arriveranno dal Lazio, Marche, Toscana, Friuli, Emilia – Romagna. Partiremo Domenica 22 Settembre con volo da Roma Fiumicino alle ore 14 e 30 circa, faremo scalo ad Instanbul ed arriveremo alle ore 6 e 30 della mattina del 23 Settembre, nella città di Katmandu dove resteremo il tempo necessario per le operazioni burocratiche e per ritirare il permesso di accesso al Mustang, poi inizierà l’avvicinamento a piedi alla regione del Mustang. Il nostro viaggio si svilupperà proprio lungo questa valle del Kali Gandaki fino ad arrivare a Lo Manthang. Con noi ci saranno 3 portatori e uno Sherpa. Figure importanti per la spedizione”. Lo ha affermato Mauro Cappelletti, Guida Ambientale Escursionistica del Lazio. Mauro Cappelletti e Stefania Gentili sono Guide Ambientali Escursionistiche che hanno ideato la spedizione.
Una spedizione che sul posto si avvarrà delle importanti figure dei portatori e degli Sherpa.
“La figura dello Sherpa non indica un lavoro ma un’etnia che viveva in determinate zone nel Tibet orientale e che molti secoli fa si spostò a sud della catena hymalayana.
Gli Sherpa quindi sono prima di tutto un popolo – ha proseguito Cappelletti – e non solo portatori d’alta quota come la maggior parte erroneamente crede!!
Furono loro a chiamarsi così, SHAR-PA, uomini dell’est, per distinguersi da altre popolazioni provenienti da altre regioni tibetane.
Nella nostra spedizione ci sarà Serky Sherpa profondo conoscitore dei luoghi. Durante il nostro viaggio avremo modo di intervistare e parlare con il nostro Sherpa e i nostri portatori”.
Spedizione nata dai libri di Stefano Ardito, ideata dalle Guide Mauro Cappelletti e Stefania Gentili,
“La prima fonte di ispirazione per questo progetto che si chiama “Sulla via del Dolpo” ed è da ricercare nei recenti lavori realizzati da Stefano Ardito. Il suo libro “Mustang, Himalaya che cambia” (2013) racconta le spedizioni in Mustang effettuate dal giornalista – ha proseguito Cappelletti – per raccogliere il materiale che sarebbe stato utilizzato di lì a poco per comporre due documentari sui cambiamenti climatici nella regione: “Dhe non deve morire” e “Le mele di Marpha“. Documenteremo, attraverso interviste e osservazioni dirette, come gli abitanti locali siano costretti ad operare scelte forzate in funzione di tali cambiamenti climatici: abbandonare antichi terrazzamenti un tempo fertili, spostare i villaggi verso valle alla ricerca di acqua, o importare dalle regioni vicine le erbe utilizzate dalla medicina tradizionale che non crescono più spontaneamente nella valle. Osserveremo variazioni nella piovosità e nei periodi di siccità che obbligano le popolazioni della Valle del Mustang a spostare i propri villaggi in cerca di acqua. La spedizione si svolgerà esclusivamente a piedi”. Un appuntamento con la storia delle esplorazioni, patrocinato da AIGAE, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche.
Ecco cosa sono Mustang e Dolpo e Kali Gandaki.
“Il Dolpo è una regione di ben 8.000 Kmq con 30.000 abitanti ed è la terra più inesplorata del Nepal. Il Mustang è un piccolo Tibet per cultura e religione, racchiuso come in uno scrigno tra i confini del Nepal: una regione remota, solo in tempi recenti aperta agli stranieri, che da sempre è stata terra di confine e di passaggio. Le carovane del sale che scendevano a sud portando lana e salgemma dal Tibet, risalivano la valle dall’India e dal Nepal cariche di riso – ha proseguito Cappelletti – e più a nord incrociavano la Via della Seta proveniente dall’estremo Oriente. Santi ed esploratori, mercanti e pellegrini, hanno percorso la lunga valle le cui alte pareti sono scavate dallo scorrere impetuoso del fiume Kali Gandaki”.
Il percorso, gli incontri, gli obiettivi:
“Percorreremo l’antico sentiero dei mercanti. Attraverseremo a piedi il Mustang seguendo in quota, l’antico sentiero dei mercanti – ha concluso Cappelletti – già percorso da carovane di mercanti e lunghe file di pellegrini. Dunque eviteremo la strada carrozzabile. Come antichi viandanti e carovanieri, anche noi giungeremo dall’alto, dal passo Ghar Gompa a 4200 m di quota, alla città fortificata di Lo Manthang.
Qui incontreremo i responsabili della scuola Amchi Lo Kunphen, scuola di medicina tradizionale tibetana, basata sull’uso di erbe officinali, che da anni è impegnata nella scolarizzazione dei bambini della valle, e nella formazione di medici che si prenderanno cura delle piccole comunità locali. Lungo il cammino che sarà sempre a piedi, incontreremo Luigi Fieni, restauratore e fotografo italiano, che da più di 20 anni si occupa di restaurare gli affreschi di alcuni importanti monasteri, a partire dal tempio di Thugchen a Lo Mantang, fino al monastero di Jampa Lha Khang e gli antichi gompa di villaggi adiacenti. Grazie alla sua esperienza cercheremo di capire come il Mustang stia cambiando in questi ultimi anni e quanto resta delle antiche tradizioni buddiste locali.m Il viaggio durera 12 gg nella zona del Mustang con circa 133 km da percorrere interamente a piedi con circa 11.000m di dislivello complessivo. Questa spedizione in Mustang è un'”esperienza-pilota”, la prima di un progetto più ampio, chiamato simbolicamente “Sulla via del Dolpo“, creato con lo scopo di intraprendere una serie di viaggi verso zone del pianeta che rischiano di “scomparire”, minacciate da cambiamenti ambientali o dall’azione incosciente dell’uomo”.
Ecco i componenti della spedizione ed anche le regioni di provenienza:
Mauro Cappelletti, proviene dal Lazio, ideatore del progetto, Guida Ambientale Escursionistica dell’Aigae, specializzato in turismo responsabile e sostenibile.
Stefania Gentili, esperta in Scienze Naturali, ideatrice della spedizione, proveniente dal Friuli.
Federico Agostinelli, proveniente dalle Marche, membro del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Dario Gentili, antropologo, proveniente dalla Toscana, esperto in progetti sociali finalizzati al rafforzamento ed alla valorizzazione delle risorse di piccole realtà comunitarie, sia in Italia che nelle cooperazioni internazionali all’Estero.
Giovanni Negro, proveniente dal Friuli, pilota di parapendio.
Laura Amori, proveniente dal Lazio ed esperta di musica indiana, di cultura orientale che ci aiuterà a comprendere molti degli aspetti culturali che incontreremo lungo il cammino a piedi.
Paolo Rossi, geologo, proveniente dal Lazio.
Chiara Elisabetta Chiri, documentarista, proveniente dal Lazio e laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo, inoltre specializzata anche in fotografia.
Valentina Miozzo, proveniente dall’Emilia – Romagna e blogger di viaggio ed esperta in social media marketing.
Cosa è e dove è il Mustang: