Si comincia la mattina, alle 9 e alle 11 al Mulino Cadoni, con lo scrittore Nicola Brunialti e il suo libro “Saturnino. L’alieno venuto dalla Terra” (Lapis): è la storia di un ragazzino di dodici anni, appena trasferitosi con la sua famiglia su un pianeta lontano dal nostro, che a scuola deve confrontarsi con un’altra lingua e, unico di pelle rosa tra tutti gli altri, con le fatiche dell’essere “il diverso”. L’incontro è il primo di una serie di iniziative per gli alunni organizzate in collaborazione con Tuttestorie.
Pomeriggio in piazza Zampillo per tre presentazioni letterarie. Alle 17.30 la scrittrice torinese Stefania Bertola, in conversazione con il giornalista Massimiliano Rais, parla del suo nuovo libro, “Divino amore” (Einaudi): un romanzo romanticissimo, esilarante e spudorato, ambientato in un’agenzia di wedding planning, “Il Palazzo degli Sposi”, alle prese con la crisi economica e la troppa concorrenza nel settore dell’organizzazione di matrimoni.
Alle 18.30, intervistata dalla giornalista Flavia Corda, la scrittrice reggiana Francesca Manfredi, Premio Campiello opera prima 2017, presenta “L’impero della polvere” (La Nave di Teseo): un romanzo dalla forza quieta e inarrestabile sul potere arcaico dei legami famigliari, sulle minuscole e più intime rivoluzioni di un corpo adolescente, e sull’istante esatto in cui finisce un’infanzia, quella della protagonista, Valentina, una ragazzina di dodici anni, che vive in una vecchia casa di campagna con una nonna religiosa e severa e una madre bellissima e inafferrabile.
“Memorie d’autore: da Umberto Eco a Sergio Claudio Perroni” è il titolo dell’approfondimento in programma alle 19.30, su due personalità di spicco della letteratura e dell’editoria italiana: da una parte il grande intellettuale scomparso nel 2016, dall’altra il traduttore, editor e scrittore, morto lo scorso maggio all’età di 63 anni, che con Umberto Eco condivise l’impegno in Bompiani e la più recente avventura della casa editrice La Nave di Teseo. Ne parlano il giornalista, traduttore e editor Mario Andreose, storico direttore editoriale del Gruppo Fabbri e curatore della produzione letteraria e saggistica di Umberto Eco, e la poetessa Cettina Caliò, vedova di Sergio Claudio Perroni. Con loro il presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci e, per le letture, Maria Luisa Businco.
“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”: queste le parole più famose del saggio “Perché leggere i classici” di Italo Calvino, su cui si basa e da cui prende il titolo lo spettacolo in scena in chiusura di serata, alle 22, nel cortile di Casa Dessì. Sul palco gli attori Francesco Montanari e Gianmarco Saurino diretti da Davide Sacco in un percorso che dimostrerà come la cultura non sia mai antica, perché porterà sempre con sé il suo messaggio universale; un format interattivo, in cui il pubblico viene coinvolto nella riflessione con la leggerezza tipica dell’opera calviniana, e che si chiude con lo storico discorso tenuto da Umberto Eco all’Università di Bologna sull’importanza di leggere i classici.
La settimana culturale del Premio Dessì, che andrà avanti fino a domenica prossima (29 settembre), propone martedì 24 un’altra giornata fitta di appuntamenti. In mattinata, il Mulino Cadoni ospita alle 9, alle 10.15 e alle 11.30, per le scuole, Susi Danesin con la narrazione “La Terra… che fortuna!”. In piazza Zampillo, alle 18, il giornalista Jordan Foresi, a colloquio con il collega Sergio Nuvoli, presenta il libro “I segreti del cybermondo” (De Agostini), mentre alle 19, Mauro Covacich parla del suo romanzo “Di chi è questo cuore”, in conversazione con la giornalista Donatella Percivale. Chiude la terza giornata un incontro con lo psichiatra, sociologo e saggista Paolo Crepet: alle 22 nel cortile di Casa Dessì.