L’aereo, gestito dalla compagnia aerea nazionale Silverstone Air, è decollato dalla pista di atterraggio di Lodwar nel nord-ovest del Kenya e si stava dirigendo verso la capitale Nairobi, quando l’incidente è avvenuto lunedì mattina. Il capitano ha fatto atterrare l’aereo in un aeroporto vicino, ha riferito la compagnia aerea.
Questa è stata un’azione precauzionale e l’aereo è atterrato in sicurezza – ha detto la compagnia aerea in una nota.
I passeggeri sono stati trasferiti su un altro aereo e volati nella capitale. Un portavoce della compagnia aerea ha rifiutato di commentare il numero di passeggeri a bordo, affermando che la compagnia aerea stava ancora indagando sull’incidente.
Un altro aereo Silverstone Air, un Fokker 50 che trasportava 55 persone, durante la fase di decollo dall’aeroporto Wilson a Nairobi, è finito fuori pista colpendo dapprima il recinto dello scalo per poi schiantarsi tra gli alberi presenti lungo le estremità. Spavento a parte, le 55 persone a bordo sono riuscite a scendere in sicurezza. Delle 55 persone a bordo, 50 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio, due sono rimasti feriti. Nel frattempo è stata aperta un’indagine.
A seguito dell’incidente di lunedì, molti kenioti hanno espresso preoccupazione per la sicurezza degli aeromobili della compagnia e hanno affermato che l’organismo di regolamentazione ha trascurato le sue funzioni di controllo.
Gilbert Kibe, direttore generale dell’Autorità per l’aviazione civile del Kenya (KCAA), ha dichiarato che l’agenzia sta controllando la compagnia aerea e gli incidenti che coinvolgono i suoi aerei per verificare la conformità della compagnia alle sue normative. KCAA rassicura il pubblico sul fatto che la sicurezza e la protezione all’interno dello spazio aereo keniota rimane una priorità fondamentale, ha dichiarato Kibe in una nota.
Il Kenya, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha un trend positivo della sicurezza aerea e ha ottenuto il punteggio EI (60% Effective Implementation) raccomandato per gli stati membri nel Global Aviation Safety Plan, secondo l’International Civil Aviation Organization nel 2018.