Il comunicato diffuso oggi dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco è molto chiaro e non lascia spazio a dubbi. In tutti i prodotti della Wilke Waldecker Fleisch und Wurstwaren GmbH & Co. KG, marchio di identità “DE EV 203 EG”, prima del consumo sono state trovate tracce di Listeria monocytogenes.
Tutti i lotti in commercio nel mondo possono essere contaminati microbiologicamente e, per questo motivo, il produttore ha ritirato da tutti i punti vendita i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Ne sono esclusi solo i prodotti in scatola completi dell’azienda.
Il caso del salame tedesco della Wilke
Il provvedimento è stato deciso dall’ufficio veterinario del distretto dell’Assia di Waldeck-Frankenberg nella Germania settentrionale che ha, peraltro, chiuso l’azienda in relazione a diversi casi di contaminazione da Listeria, registrati nelle ultime settimane nelle regioni Assia-Bassa Sassonia (HNA).
Nella regione sono stati identificati 37 casi di persone colpite dallo stesso ceppo di Listeria monocytogenes riscontrato nei salumi, che risulta essere identico a quello delle persone colpite. Tra questi pazienti già debilitati si sono registrati due decessi a causa della listeriosi.
Ci sono quindi probabilità che il focolaio sia localizzato nel salumificio. Da qui il provvedimento deciso dalle autorità sanitarie locali di sconsigliare il consumo dei prodotti dopo un’indagine del Robert Koch Institute (RKI), che ha rivelato una connessione diretta con due morti, due anziani di Assia. Secondo il distretto, i germi sono stati rilevati nel salame della pizza e nella salsiccia bollita. La prima scoperta in un prodotto Wilke è stata ad Amburgo a marzo.
Secondo il rapporto del RKI, la probabilità che i decessi siano associati ai prodotti Wilke sarebbero del 99,6 %.
Secondo i nostri risultati, le case di riposo e gli ospedali hanno anche acquistato prodotti da Wilke attraverso i grossisti – ha dichiarato il portavoce del Robert Koch Institute (RKI).
Un elenco di prodotti interessati non dovrebbe essere disponibile per il momento, poiché tutti i prodotti a base di carne verrebbero venduti anche con il nome dell’azienda.
Listeria monocytogenes
Per capire bene di cosa si tratta va detto che la Listeria monocytogenes è un batterio Gram positivo, asporigeno, aerobio-anaerobio facoltativo, mobile a 28 °C per la presenza di flagelli peritrichi (da 1 a 5), catalasi positivo ma ossidasi negativo.
Il microrganismo cresce in un range di temperatura molto largo (tra i + 3 °C e i 45 °C) con un Optimum tra i 30 °C e i 38 °C. Presenta buona resistenza a condizioni di pH (tra 4,4 e 9,6) e temperatura, caratteristiche che lo rendono un potenziale contaminante di alimenti, anche se conservati in frigorifero.
Il genere Listeria appartiene all’ordine Bacillales, che include anche i generi Bacillus e Staphylococcus, del phylum Firmicutes. La sua denominazione deriva dal quadro di monocitosi ematica tipico dell’infezione, causata attraverso un meccanismo non completamente noto. È un parassita intracellulare, riuscendo a evadere efficacemente dal fagosoma.
Possiede una peculiare proteina con attività enzimatica polimerizzante, l’actina (ActA): il batterio si crea una “coda” di actina che gli dà la propulsione necessaria a superare la membrana plasmatica della cellula ospite, passando così direttamente nella cellula adiacente.
I quadri patologici dai quali è più comunemente isolato sono batteriemia e meningite. Le donne in gravidanza sono, secondo i dati dei Cdc americani, 20 volte più suscettibili alla malattia, che può causare aborto spontaneo o parto prematuro, morte in utero o infezione del feto. I sintomi però, nel caso delle donne incinte, sono molto simili a quelli di una influenza leggera.
Conclusioni
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori ad astenersi dall’acquisto dei prodotti della Wilke Waldecker Fleisch und Wurstwaren GmbH & Co. KG, invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.
La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivati immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato il salame dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori.