Il mondo dello sport e quello della droga sono due universi che non si incontrano. Attraverso l’attività sportiva, sia essa agonistica che amatoriale, i ragazzi stanno lontani dai quei gruppi dove sballarsi è l’unico modo per “divertirsi”.
Lo sport da sempre è una delle armi più efficaci nella lotta alla noia che affligge le giornate di molti ragazzi. Lo sport come attività per impegnare mentalmente e fisicamente i giovani, tenendoli al riparo da pericolose tentazioni.
Il ruolo dello sport nello sviluppo fisico e della personalità dei ragazzi è universalmente riconosciuto. Il fatto di poter dimostrare il proprio valore esibendo le proprie capacità attraverso l’attività sportiva, sviluppa l’autostima nei giovani atleti che si guarderanno bene dal fare uso di droghe, evitando così di disperdere gli sforzi e il duro lavoro che ogni giorno mettono in campo per raggiungere i risultati per cui si stanno impegnando. Lo sport, quindi, come antidoto allo sballo e arma di prevenzione nella lotta alla droga.
Gli spacciatori recuperano le loro ignare vittime soprattutto tra i ragazzi privi di autostima, di stimoli e di impegni che gli occupi il tempo, a dimostrazione della validità del famoso proverbio che recita: “l’ozio è il padre di tutti i vizi”.
Il filosofo L. Ron Hubbard scriveva che “le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono comunque l’unica ragione di vivere”, privarsi di poter assaporare queste emozioni per una effimera evasione dalla realtà che la droga dà per qualche attimo, per ricadere poi nell’oblio più profondo, è un rischio che non vale la pena provare.
I volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga ringraziano il Gruppo Polisportivo Assemini – Atletica & Triathlon, in particolare il presidente sig. Mauro Tronci, per la sensibilità e disponibilità a collaborare per diffondere insieme il messaggio di vivere liberi dalla droga.