Il Karel Music Expo è un format multidisciplinare che promuove tutte le forme espressive estranee ai meccanismi della grande distribuzione; una vetrina di livello europeo all’insegna della musica, soprattutto, che quest’anno ospita quindici diverse proposte della scena nazionale e internazionale, spaziando come sempre tra i generi e gli stili. In arrivo dalla Penisola i C’mon Tigre, La Luna, i Julie’s Haircut e The Winstons, da Malta The Ranch, dall’Austria gli Alpine Dweller, dal Regno Unito gli scozzesi Stuart Braithwaite e Emme Woods, l’inglese Joey Collins e il gallese Matthew Frederick. E ci sarà spazio, naturalmente, anche per le proposte targate Sardegna, con Perry Frank, La Città di Notte, Luigi Frassetto Quartet, La Pioggia e il duo Nunc.
Tanta musica, ma non solo: il cartellone propone infatti anche installazioni d’arte di Daniele Spanò e del giapponese Makoto, le performance e un’esposizione di lavori di Rugiada Cadoni, una rassegna di cortometraggi, un incontro-dibattito di astronomia culturale con Agostino Piano, uno spettacolo formativo sulle dipendenze dalle nuove tecnologie, più varie altre iniziative collaterali.
Tanti appuntamenti, dunque, e un titolo, “Generazioni”, a caratterizzare, come sempre, anche questa edizione del Karel Music Expo; un titolo che rimanda al prossimo epilogo del decennio in corso, come suggerisce il direttore artistico Davide Catinari nelle sue note di presentazione: “Ogni decade giunge alla sua conclusione attraverso una rappresentazione che ne traccia la memoria, così che ogni epoca possa essere ricordata in accordo con tutto quello che ha prodotto e ogni generazione per ciò che ha espresso. (…) Ma la percezione dell’alternarsi di diverse generazioni, soprattutto durante il secolo appena trascorso, ha reso memorabili diversi passaggi di consegne, come quello tra le due guerre mondiali o la rivoluzione culturale, e giovanile, che dalla fine degli anni ’60 in poi ha contribuito a creare un immaginario immenso, denso di simboli, volti, oggetti, suoni, mode e modalità che hanno segnato gli ultimi cinquant’anni della storia di questo pianeta, trasformando per sempre l’idea stessa della nostra vita”.
È un programma ancora una volta vasto e assortito quello allestito dalla cooperativa Vox Day con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Informazione Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, artigianato e Commercio), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura) e della Fondazione di Sardegna, con la collaborazione di Fondazione Sardegna Film Commission, Skepto, ATI Arcipelaghi, Associazione Punto a Capo, Audiocoop, Sonicbids, Gigmit, Le Officine, Fondazione Siotto, Lost Room, Teatro del Sale, Rete dei festival, Via Audio, Esibirsi, Exitwell, Ajò in Pullman, FIAB Cagliari Città Ciclabile, Cantina Lilliu, I Love Sardinia, Agriturismo Su Leunaxiu, B&B L’Antica Torre, Maison Savoia, Garden Hotel, Hostel Marina, Unica Radio, Radio X, Radio Naba (Lettonia), Radio Brada, Radio Capodistria, Cagliari Pad, Sardex.
Il cartellone musicale
Si comincia, dunque, con l’anteprima di sabato 9 al Fabrik, il club in via Mameli. Ad aprire la serata, alle 21.30, Perry Frank, un progetto di musica ambient, acoustic, psychedelic rock e chillout del musicista e polistrumentista sardo Francesco Perra, cominciato nel 2005. Nel secondo set, riflettori puntati su uno degli ospiti di maggior spicco del festival, Stuart Braithwaite, il leader, cantante e chitarrista di una delle band più rappresentative del post rock, gli scozzesi Mogwai. Il suo si annuncia un concerto intimo e rumoroso allo stesso tempo, nel quale proporrà brani inediti del suo nuovo repertorio oltre a pezzi firmati Mogwai.
Da giovedì 21, il Karel Music Expo pianta le tende all’EXMA, dove gruppi e solisti si avvicenderanno nell’arco delle tre serate, come è nella tradizione del festival, sui palchi di due diversi spazi: quello montato nella sala conferenze del centro culturale di via San Lucifero, e quello della Sala Showcase all’interno di una tensostruttura appositamente allestita nel cortile.
Il compito di inaugurare la serie di esibizioni spetterà all’inglese Joey Collins, cantautore e producer di Nottingham: la sua musica è una varietà di generi con influenze di artisti come Jeff Buckley, John Frusciante, Elliot Smith, Richard Ashcroft e Eddie Vedder, per citarne alcuni.
Blues e cool jazz incontrano la canzone italiana nella musica di La Città di Notte, formazione nata dall’incontro di quattro musicisti – Diego Pani, voce; Andrea Schirru, piano; Edoardo Meledina, contrabbasso; Frank Stara, batteria – provenienti da diverse band del panorama musicale sardo (King Howl, Dancefloor, Stompers, Stone Seeds), accomunati dalla passione per la musica afroamericana e lo swing italiano degli anni ’50.
Da un gruppo sardo a un altro, La Pioggia, nato nel 2016 da un’idea di Andrea Cannucci in collaborazione con Giuseppe Aledda. Dopo un periodo di scrittura orientata al cantautorato classico, il progetto ha dato forma a una produzione più libera ed eterogenea, consegnata alle tracce dell’album “Anime in piena”. L’anno scorso la formazione è diventata stabilmente un quartetto composto da Andrea Cannucci alla chitarra e alla voce, Mauro Bin Frau alla batteria, Francesco Perra alla chitarra e Giuseppe Aledda al basso.
Chiudono la prima serata i Julie’s Haircut, formazione sulle scene già dalla fine degli anni Novanta e devota a suoni spaziosi e ipnotici. La musica della band emiliana si è evoluta nel tempo dal garage-rock degli esordi fino a territori più sperimentali, concentrandosi su improvvisazione e ricerca sonora, senza perdere contatto con il groove e la melodia che l’ha sempre caratterizzata.
Ancora un progetto targato Sardegna apre la serie di quattro esibizioni in programma venerdì 22: difficile da racchiudere in uno specifico genere musicale il duo Nunc di Manuel Attanasio (voce e elettronica) e Peppino Anfossi (violino e effetti), anche si vi si riconoscono riferimenti a musicisti come Meredith Monk, Demetrio Stratos, Fatima Miranda, Astor Piazzola, Kronos Quartet e Bjork, tra gli altri.
Arrivano invece dall’Austria gli Alpine Dweller, sotto la cui insegna si riconoscono i giovani musicisti Joana Karácsonyi, Flora Geißelbrecht e Matthias Schinnerl: un trio che unisce stili apparentemente incompatibili, fondendo influenze di musica folk con il sofisticato cantautorato urbano e combinando musica tradizionale di regioni lontane con il pop, attraverso un’ampia gamma di strumenti come la chitarra, l’ukulele, jaw harp, viola, arpa e percussioni.
Matthew Frederick, sul palco della sala showcase nel terzo set della serata, fonde un amore precoce per i cantautori classici con influenze più recenti, per creare una miscela distintiva e senza tempo di pop, indie-folk e blues, con un tocco di Cymrucana e una buona dose di classica contemporanea. Leader della band Climbing Trees, il musicista gallese, dal suo debutto nel 2011 ad oggi, ha pubblicato quattro album, due EP e undici singoli.
Muovendosi fra tradizione e sperimentazione, i C’mon Tigre, che chiudono la serata di venerdì 22, sono un duo intorno al quale ruota un collettivo di musicisti di varia provenienza. Il progetto nasce nel bacino del Mediterraneo e germoglia agli angoli delle grandi città raccontando l’Africa, per fascinazione, con una linea curva che parte da San Diego e finisce a Bombay. Nel 2014 hanno pubblicato il loro primo album che li ha portati a suonare nei principali club e festival italiani ed europei; “Racines” è il nuovo disco, uscito lo scorso febbraio. I C’mon Tigre (voce, synth, chitarre) saranno sul palco con Beppe Scardino (sax, synth), Marco Frattini (batteria, synth), Pasquale Mirra (vibrafono, synth) e Tiziano Bianchi (tromba, flicorno, synth).
Cinque set in scaletta nella giornata conclusiva, sabato 23 novembre. Apre la serie il quartetto di Luigi Frassetto, musicista e compositore sassarese con un bagaglio di esperienze musicali nell’underground italiano e britannico e studi presso il prestigioso SAE Institute di Londra (accademia di produzione per musica e cinema). Lo scorso gennaio ha debuttato su long-playing con “33 ⅓”, una raccolta che spazia dal lounge all’esotismo all’avanguardia. In concerto, insieme a lui alla chitarra, suonano Marco Testoni (tastiere e theremin), Gianni Lubinu (basso) e Lorenzo Falzoi (batteria e percussioni).
Soul, grinta e espressività caratterizzano Emme Woods, al centro dei riflettori nel secondo atto della serata. La ventiquattrenne cantante scozzese ha da poco firmato il suo debutto discografico, “It’s ma party”, che mescolando influenze rock ‘n’ roll e blues e echi degli anni Sessanta mette in luce la sua voce personale e il suo notevole talento musicale.
Da un’isola all’altra: da Malta arrivano The Ranch, voce (Egle), chitarra (Andrew Francica), basso (Zir) e batteria (Banjo Ranchio) per una formazione dal suono potente, pieno di colore e contemporaneo. All’attivo concerti in giro per l’Europa e tre album, “Cuckoo Island” (2015), “100 smiles an hour” (2017) e il più recente “Together to get here to get here together”.
Altra voce femminile nel quarto set con La Luna, formazione nata nel 2014 da un bisogno della cantautrice Luna – abituata a scrivere canzoni fin da piccola – di sperimentare nuove sonorità e approcci musicali. Volata diciottenne a Londra, dove forgerà per un anno la sua parte artistica, al suo rientro in Italia, nel 2010, viene scoperta dal produttore Alex Marton, insieme al quale farà uscire il suo primo singolo “Il giro del Mondo”, e con cui è tornata a collaborare dallo scorso anno.
Chiudono il cartellone The Winstons, power trio – tastiere, basso e batteria – formato dai tre fratelli Linnon Winston, Rob Winston e Enro Winston, al secolo, rispettivamente, Lino Gitto, Roberto Dell’Era e Enrico Gabrielli. Si presentano dal vivo come la migliore time-machine anni sessanta e settanta, ma non sono revival, piuttosto un’anima di puro stile rock’n’roll. Hanno esordito con un fortunatissimo e acclamato album di matrice canterburiana (The Winstons, AMS record 2016), seguito da concerti, happening, un dvd live sul primo tour, un quarantacinque giri in omaggio al post punk inglese e, ancora, la riproposizione di “Pictures at an Exhibition” di Mussorgskij. È dello scorso maggio il nuovo album, “Smith”, che annovera ospiti come Nic Cester dei Jet, Mick Harvey dei Bad Seeds, Richard Sinclair dei Caravan, Rodrigo D’Erasmo e Federico Pierantoni.
Film, mostre, laboratori e incontri
Come di consueto, il KME non è solo musica, ma si presenta come un evento caleidoscopico e multidisciplinare, che declina il tema di questa edizione, “Generazioni”, anche attraverso altri codici e forme espressive.
La fusione di diversi linguaggi caratterizza la collaborazione tra la Fondazione Sardegna Film Commission, lo Skepto International Film Festival e il Karel Music Expo, che quest’anno si ripete nell’incontro di diverse sensibilità, come sempre animate dallo spirito di ricerca. Giovedì 21 novembre, gli spazi della sala showcase dell’EXMA ospiteranno KME Movie, una selezione di cortometraggi di cinema d’autore promossa e diretta dalla commissione artistica dello Skepto Film Festival, in linea col tema proposto dall’edizione 2019 del KME: in programma “Parru pi tua” (15′), diretto da Giuseppe Carleo, “How I Didn’t Become A Piano Player” (18′), di Tommaso Pitta, e “Bitchboy” (15′), dello svedese Mans Berthas. Nella serata di venerdì 22 verrà invece proposta una selezione di titoli appartenenti al progetto “Visioni Sarde”, vetrina istituita dalla Fondazione Sardegna Film Commission per il cinema di qualità prodotto in Sardegna, per promuovere e valorizzare i giovani talenti isolani. Questi i corti in visione: “Il nostro concerto” (15′), di Francesco Piras, “La notte di Cesare” (19′), di Sergio Scavio, e “The wash – la lavatrice” (21′), di Tommaso Mannoni.
Anche le arti visive raccontano il tema generazionale attraverso installazioni e esposizioni in diversi spazi dell’EXMA: nel piazzale centrale sarà possibile vedere “Fino a qui”, opera dell’artista, scenografo e regista Daniele Spanò, che trasforma la facciata dell’edificio in una superficie luminosa, dinamica e funzionale al racconto, attraverso l’uso della videoproiezione e del suono, in cui l’architettura acquisisce nuove funzionalità attraverso deformazioni e distorsioni visive e sonore dal sapore surreale.
Le increspature sfuggenti dei tessuti sono fissate per sempre nel tempo nell’installazione “Codice G.N.R.” dell’artista giapponese Makoto, influenzato profondamente dalle rappresentazioni corporee del rinascimento italiano, che qui si fonde con il minimalismo del Sol Levante: per il Karel Music Expo, Makoto esporrà una delle sue “Nukegara” (“spoglie”) ottenute con tessuti induriti col gesso, proiettando un cortometraggio da lui realizzato sul tema di “Generazioni”.
Un approccio conforme allo spirito del festival è anche quello dell’artista e performer Rugiada Cadoni, che con l’esposizione Phare-One porta in scena le sue opere, tra colori e gesti espressionisti, e influenze della cultura pop: fantastici esseri floreali, o grandi occhi, dipinti a olio su tela o su carta, tele arrotolate e carte ripiegate, a fare da scenario alle sue performance estemporanee, nei panni dell’irriverente e autoironico alter ego Rugy Pop.
Il Karel Music Expo, come sempre, apre spazi di riflessione e confronto su temi culturali e antropologici, come l’incontro-dibattito “MAIDEUS – La tradizione orale della Sardegna ed il Regno di Crono”, che il sabato 23 (dalle 17 alle 19, nella Sala Showcase dell’EXMA) sarà condotto da Agostino Piano, studioso di tradizioni, operatore culturale, che da oltre dieci anni si occupa di “astronomia culturale” ricercando nei siti archeologici i riferimenti astronomici a cui si ispirerebbero i racconti tradizionali locali, cercando di determinare un nuovo metodo di studio basato sull’arco temporale del sole, sulla base di spunti culturali, antropologici e astrologici.
Un’ apertura su importanti tematiche sociali è quella proposta da una produzione originale di Vox Day su progetto di Simona Pinna, educatrice professionale ed esperta in politiche di intervento su minori a rischio, dell’associazione Punto a Capo Onlus, che affronta nuove forme di dipendenza, tra cui quella da smartphone e tecnologie, che vanno pericolosamente a incidere nelle relazioni interpersonali e sociali, e sono trasversali a tutte le fasce d’età. L’evento, dall’eloquente titolo “Chat, si gira!”, è uno show tragicomico, condotto da Elio Turno Arthemalle, in cui si mette in scena “dal vivo” una chat “virtuale”, in cui il pubblico è chiamato a interagire, sotto la supervisione dello psicologo Stefano Frau.
Altre iniziative
Anche in questa edizione, dedicata proprio alle diverse generazioni, non manca lo spazio dedicato ai bambini (dai 4 anni in su), con il Laboratorio “Fiabe ri-animate” a cura del Teatro del Sale: dalle 21 sino alla fine delle serate, con un contributo di 5 euro potranno partecipare i bambini al seguito del pubblico dei concerti. Necessaria la prenotazione scrivendo a [email protected] o telefonando allo 070 84 03 45.
Grazie alla partnership tra Radio X (Cagliari), Radio Naba (Riga – Lettonia), Radio Capodistria (Slovenia) , Radio Brada (Web Radio) e Unica Radio (Web Radio Studenti Università di Cagliari), il Karel Music Expò sarà “On air”, con interviste, dirette, speciali e sondaggi, per favorire la diffusione su scala internazionale dei contenuti artistici, culturali e del concept del festival.
Prosegue poi la collaborazione con la Rete dei Festival, organismo nazionale collegato al MEI di Faenza, che promuove la partnership con altre rassegne dedicate alla musica indipendente che si occupano della promozione dei giovani artisti e autori, accomunate da scelte artistiche che premiano la qualità, in contrapposizione alle logiche imposte dalla grande distribuzione.
Ecosostenibilità e riduzione della produzione di CO2 sono alla base di una serie di iniziative che mirano a incentivare il pubblico del festival ad assumere comportamenti virtuosi e rispettosi della natura. Diverse, anche quest’anno, le proposte dedicate alla mobilità sostenibile e in particolare all’uso della bicicletta. Ecco, dunque, per chi arriverà ai concerti sulle due ruote a pedali la possibilità di lasciare il mezzo nei corner della Federazione Italiana Amici della Bicicletta previsti all’EXMA. E per gli associati alla FIAB che arrivano in bicicletta il biglietto di ingresso ai concerti costa il quaranta per cento in meno.
La promozione dell’ecosostenibilità passa anche attraverso l’utilizzo di posate, stoviglie e bicchieri riciclabili al cento per cento e i contenitori per la raccolta differenziata posizionati all’EXMA.
Nell’ottica della promozione dei prodotti locali a chilometro zero, per gli ospiti della tre giorni del festival, gli chef del Radio X Social Club proporranno un menù a base di Taboulè della Maison, pizze farcite del Panificio Porta (solo farine autoctone e lievito madre con farciture a km zero), polpette fritte in cono, schiacciatine di verdure, frittelle vegetariane leggermente piccanti e speziate e riso basmati alla libanese, taglieri con selezione di salumi e formaggi del territorio. Il menù potrà essere accompagnato dai vini della Cantina Lilliu, un’eccellenza del territorio, partner del festival.
La città di Cagliari, che ospita il KME e lo rende speciale con i suoi suggestivi paesaggi e le sue ricchezze storiche e culturali, sarà al centro di una passeggiata culturale alla scoperta della Basilica di San Saturnino e del cimitero monumentale di Bonaria in programma per la mattina di sabato 23 a cura dell’associazione I Love Sardegna: la visita è riservata agli iscritti dell’associazione e la partecipazione è a offerta libera. Per informazioni e prenotazioni: [email protected] – Whatsapp-Sms: 3519301080).
Per chi arriva al festival da fuori Cagliari, si rinnova la collaborazione con Ajò in Pullman, un servizio di bus navetta a disposizione in più punti della Sardegna per raggiungere il luogo del concerto e tornare a casa in sicurezza, condividendo il chilometraggio con altri fan a costo ridotto. Il servizio viene erogato a raggiungimento di un numero minimo di partecipanti. Per prenotazioni: 328 90 53 599.
Per permettere al suo pubblico di vivere il festival al centro di Cagliari, di notte e di giorno, il KME ha attivato anche quest’anno speciali convenzioni con alcuni B&B nei quartieri di Castello e di Marina: Antica Torre (tel. 3397969017; www.anticatorrebb.it), Hostel Marina (tel. 070670818 e 070670165; www.hostelmarinacagliari.it), Maison Savoia (tel. 070678181; www.maisonsavoia.it).
Per chi volesse invece gustare le specialità del territorio, KME ha attivato convenzioni con alcuni agriturismo, il Garden Hotel a Nuraminis (tel. 070912798; [email protected]) e Su Leunaxiu a Soleminis (tel. 070749233; [email protected]) che proporranno prezzi vantaggiosi sia sul menù fisso del pranzo, sia per il pernottamento.
Biglietti e Abbonamenti
Per il concerto del 9 novembre di Stuart Braithwaithe e Perry Frank al Fabrik, il costo delle prevendite è di 15 euro (più diritti di prevendita), mentre al botteghino sarà di 20 euro.
Per le serate all’ EXMA del 21, 22 e 23 novembre il costo della prevendita per la singola serata è 12 euro (+ diritti).
Fino al 3 novembre si potrà acquistare l’abbonamento “Early Bird” per le tre serate al prezzo di 22 euro (+ d.p.), mentre dal 4 novembre il prezzo dell’abbonamento sarà 32 euro (+d.p.)
Per chi acquista biglietti e abbonamenti al botteghino la sera stessa dei concerti, il prezzo della singola serata sarà di 18 euro (riduzione a 12 euro solo al botteghino: per i tesserati FIAB che arrivano in bici e per under 25 con documento d’ identità) e l’abbonamento (disponibile solo il 21) costerà 35 euro.
Le prevendite sono disponibili su vivaticket.it e nei punti vendita vivaticket.
Saranno acquistabili anche presso la sede di Vox Day, in via Gramsci 2c- Selargius + 39 070 840345 (previo appuntamento).
I biglietti si possono acquistare anche in valuta Sardex (salvo esaurimento posti).
Per informazioni e prenotazioni: telefono 070840345 – mail: [email protected].
KME Winter
Il Karel Music Expo continua con una coda di eventi che si snoderanno tra dicembre e gennaio, racchiusi sotto la formula di “KME Winter” .
Beggars Banquet – BB61268RS è il titolo del primo appuntamento, una coproduzione tra Vox Day, Lost Room e Fondazione Siotto, che si terrà a dicembre (in data da definire) a Palazzo Siotto: un’esperienza immersiva di Real Life Game, ispirata al disco “Beggars Banquet” dei Rolling Stones, uscito alla fine del 1968, e all’immaginario musicale e culturale dell’epoca. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione; informazioni e modalità saranno disponibili su www.voxday.com e www.lostroom.it.
Il nuovo anno inizierà con una serie di eventi dedicati alla storia e alla cultura dei Nativi americani. Il primo appuntamento, realizzato in collaborazione con la Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” è “Lakota, la nazione che canta”: protagonista dell’incontro Warfield Moose Jr, insegnante di cultura tradizionale Oglala-Lakota e Uomo di Medicina della Riserva di Pine Ridge (Sud Dakota). Ingresso a 10 euro. Per info e prenotazioni: [email protected], tel. 070 68 23 84.
Si prosegue nel weekend, da venerdì 10 a domenica 12 gennaio, con l’evento “Yuwipi Lakota, il suono e la parola”: i delegati di medicina della tribù Sioux Lakota saranno a Cagliari per condividere la più potente e rara cerimonia di guarigione tradizionale, detta “Yuwipi” (fasciatura). Gli incontri saranno realizzati in cooperazione con Mita Oyate Cultural Society (Sud Dakota-USA) e l’associazione culturale Factory.