Tra gli appuntamenti della mattinata particolarmente seguito è stato il forum su “I valori del cibo del verde e del paesaggio a confronto con i cambiamenti climatici“. E’ stata l’occasione per parlare di un tema attualissimo, relazionandolo con quelli, cari a Slow food.
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“L’annata agricola 2017-2018 in Sardegna è stata la più devastante degli ultimi decenni”, ha ricordato Raimondo Mandis, aggiungendo che la causa è da rintracciare nel repentino alternarsi di alte temperature e grande umidità nei periodi sbagliati. Se la mano dell’uomo è per gran parte responsabile dei disastri ambientali, ciascuno può fare qualcosa per rimediare: “Occorre affrontare il problema adeguando i nostri consumi- ha ribadito il fiduciario di Slow food Cagliari- Carni, cereali, frutta e verdura prodotti vicino a noi comportano un minor impatto sull’ambiente. Quindi un primo importante passo è consumare cibi a chilometro zero”.
Gianluca Cocco, direttore del Servizio Sasi dell’assessorato regionale alla Difesa dell’ambiente ha indicato le possibili strategie da adottare davanti a un cambiamento climatico in atto ormai da 100 anni: “Occorre puntare su mitigazione e adattamento- ha detto- Adattamento significa lavorare anticipando il futuro nel progettare infrastrutture, trasporti o mobilità, un processo che andrebbe governato dalle regioni. Mitigazione vuol dire, invece, provare a ridurre le immissioni, rinunciando ad esempio alle fonti fossili per quelle rinnovabili”.
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All’incontro di stamattina ha partecipato anche Daniela Ducato, coordinatrice delle filiere La Casa Verde CO2.0. L’innovatrice green ha invitato a guardare ai processi produttivi con gli occhi di api, pesci, lombrichi: “Rappresentano l’acqua, l’aria e la terra- ha affermato– Così se nel fare sia industria sia prodotti industriali i processi sono rispettosi di queste specie allora vuol dire che stiamo procedendo nel verso giusto. In Sardegna siamo virtuosi: produciamo più di 150 biomateriali indirizzati ai diversi settori, dall’edilizia all’interior design all’agricoltura”.
Sono 110 gli stand presenti quest’anno ad Arti Orti e Giardini. Il visitatore non ha che l’imbarazzo della scelta: si va dalle 120 specie di salvia guaranitica alle figlie del vento, piante che crescono senza radici, dal basilico dal profumo di pepeorone all’erba sale, una pianta capace di insaporire i piatti senza rischi per la salute. Sono in mostra anche le collezioni di hemmerocalis, piante perenni rustiche dall’abbondante fioritura estiva e facili da coltivare, ideali per il giardino sardo, gli zafferani prodotti interamente con metodi biologici, le degustazioni di carne di pecora lavorata in pregiati tagli. Alla manifestazione sono presenti anche gli stand di diversi enti e associazioni come quello dell’Ente foreste o della Voce delle piante, associazione che applica l’ortoterapia a persone con disabilità.
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Domani, domenica 13 ottobre, dalle 9 al tramonto si prosegue: sono in programma quattro forum sui temi della manifestazione, laboratori per bambini come Viaggio nell’orto tra visibile e invisibile, o quello per gli adulti sulla preparazione dei culurgionis, e ancora esposizioni, eventi sportivi, spazi di convivialità ed altri eventi, per promuovere i temi del cibo buono, pulito e giusto, del verde e del paesaggio. Ambiti cari a Slow Food, condivisi dall’amministrazione comunale di Cagliari, che ha inserito la mostra mercato tra gli eventi indentitari della città, ed ora partecipati anche dalla Città Metropolitana di Cagliari.
La manifestazione è realizzata anche in sinergia con il CONI.
Slow Food Cagliari è un’associazione fondata nel 2004, promuove il patrimonio agroalimentare locale, svolge attività di educazione alimentare e ambientale nelle scuole e nelle manifestazioni di cui è promotrice (Laboratori del Gusto®, Master of Food®, Mostre-Mercato). Sensibilizza il vasto pubblico sui temi del cibo sostenibile, organizzando attività rivolte a soci e simpatizzanti, promuovendo l’incontro tra produttori e consumatori per potenziare la filiera locale. Con le altre Condotte Sarde (le ramificazioni territoriali dell’associazione nazionale), sostiene i produttori alimentari di qualità, ne amplia la visibilità e rappresenta i valori nostrani negli eventi di livello internazionale promossi da Slow Food.
Promuove i produttori sardi di qualità attraverso la nascita di Comunità del Cibo e Presìdi, individuando realtà produttive che rischiano di scomparire e sostenendole affinché emergano e rafforzino l’economia locale all’interno di una rete di promozione regionale, nazionale e internazionale.