Consumatori che apprezzano fortemente il miglio 0 e contribuiscono, con i loro acquisti, all’economia di un settore che spesso soffre la concorrenza sleale del pescato proveniente da lontano.
Per questo è necessario e fondamentale un cambio di rotta, che parta dall’adozione di buone prassi dei pescatori e acquacoltori, da trasmettere anche ai consumatori in un circuito virtuoso che si basa sui concetti di sostenibilità ambientale e miglio zero.
A loro, infatti, è rivolto il progetto messo a punto da Coldiretti Impresa Pesca e che in Sardegna è stato presentato stamani a Cagliari.
Pesca sostenibile a miglio 0: il progetto
Sviluppato sulle linee guida della Unione Europea e all’interno del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2017-2019, che vede diretta applicazione con il Decreto Ministeriale n. 45 del 24/06/2019, il progetto di Coldiretti Impresa Pesca ha, come destinatari principali, pescatori e acquacoltori.
Tra questi le imprese ittiche, i consorzi, le cooperative, le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, nonché quelle che forniscono servizi e mezzi di produzione di tutto il territorio nazionale costiero e in particolare di Veneto, Liguria, Lazio, Sardegna, Puglia e Calabria.
L’obiettivo per loro è il conseguimento della certificazione per l’adozione di buone pratiche per la gestione sostenibile dello smaltimento dei rifiuti, favorendo quindi l’utilizzo di materiali biodegradabili e in seguito trasmettendo ai consumatori l’importanza del consumo di prodotti ittici certificati e sostenibili.
Le dichiarazioni
La Sardegna non può che essere in prima linea nell’adozione delle buone prassi a favore della sostenibilità ambientale di attività importanti come la pesca e l’acquacoltura – spiega Mauro Manca, responsabile Impresa Pesca Coldiretti Sardegna -, poiché ne va appunto della salute dei nostri mari e delle nostre spiagge verso le quali l’attenzione è sempre alta per via del forte appeal in termini di turismo. Ma non solo, occorre continuare in maniera più incisiva così come per l’agricoltura, anche per la pesca, a trasmettere l’importanza del consumo di prodotti a miglio 0: ne va dell’economia del comparto, e si favorisce il rispetto dell’ambiente perché si importano meno prodotti da altre realtà economiche.
Fondamentale, quindi, informare i produttori sulla possibilità di utilizzo di materiali biodegradabili nelle attività di pesca e acquacoltura, premiare le aziende che rispettano gli equilibri ambientali, ma soprattutto:
Occorre continuare con la sensibilizzazione dei cittadini – spiega Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna -, fruitori finali che sanno bene quanto è importante l’acquisto diretto dal produttore e il confronto con lui. Situazioni che viviamo quotidianamente nei mercati Campagna Amica, dove ogni giorno si attua una piccola rivoluzione culturale, in nome della sostenibilità ambientale ed economica del nostro territorio e del nostro mare.
La parte finale del progetto prevede inoltre la promozione del prodotto, attraverso una ricetta preparata da un agrichef, dove l’accostamento tra pesce locale e verdure di stagione ha completato un ciclo virtuoso da estendere sempre di più.
Intanto oggi, mercoledì 2 ottobre, è l’ultimo giorno utile per firmare la petizione Stop cibo falso, con la quale si chiede all’Unione Europea di estendere l’indicazione di origine nell’etichetta di tutti gli alimenti. Si può firmare in tutti gli uffici della Coldiretti, nei mercati di Campagna Amica oppure online dal sito sceglilorigine.coldiretti.it.