Da notizie info investigative, cui avevano fatto seguito mirati servizi di osservazione, gli investigatori della Polizia di Stato avevano appreso che presso il suo immobile di residenza adiacente ad un capannone industriale, era in atto un’attività di produzione e coltivazione di cannabis e in ragione di ciò veniva eseguita una perquisizione domiciliare.
Un’attenta verifica dell’abitazione dell’indagato consentiva di rinvenire all’altezza del box doccia, ben occultata nel placcaggio a mosaico, un’apertura che permetteva l’accesso ad un capannone dismesso all’interno del quale veniva rinvenuta una serra artigianale per la coltivazione di Marijuana.
In particolare, nell’area di circa 500 mq, munita di lampade alogene, pompe di calore e ventilatori, erano stati sistemati, lungo 12 file, 500 vasi, ognuno contenente una pianta di marijuana dell’altezza variabile dai 10 ai 25 cm, tutte in perfetto stato vegetativo.
La serra era stata alimentata da un impianto di 55 kw alimentato con il furto della corrente elettrica.
Durante la perquisizione, occultata tra altri utensili e rami di piante di marijuana recise ed essiccate, segno inconfutabile di pregresse coltivazioni della stessa, veniva rinvenuta una busta in cellophane di colore bianco, del tipo utilizzata per la spesa, con all’interno una scatola con nr. 44 proiettili cal.9X19 parabellum, una scatola con nr. 50 proiettili calibro 7,65, un’ulteriore scatola con 48 cartucce cal. 7,65.
All’interno di una scatola di plastica trasparente veniva rinvenuta una pistola marca calibro 7,65, con la matricola abrasa perfettamente funzionante, munita del relativo caricatore, con ulteriori nr.8 cartucce cal.7,65.
L’indagato stante gli elementi di prova raccolti a suo carico veniva tratto in arresto e su disposizioni disposizione del P.M. di turno tradotto presso la locale Casa Circondariale.