Diverse migliaia di partecipanti sono arrivati da tutte le parti della Sardegna e dalle isole minori. Tutti per manifestare quanto sia sentito il peso delle servitù militari nei nostri territori. Le esercitazioni di guerra tolgono ai sardi la salute, la pace, la sicurezza e la possibilità di sviluppo delle nostre economie legate ai territori.
Ci sono state dopo la manifestazione dichiarazioni da parte di esponenti politici vicini al governo, che hanno ignorato completamente la richiesta principale della manifestazione: interruzione immediata delle esercitazioni per avviare le valutazioni sui danni compiuti dell’occupazione militare in Sardegna. Questo resta l’obiettivo immediato degli organizzatori e lo perseguiremo, insieme agli altri di lungo periodo, nei prossimi mesi.
A Capo Frasca si è ripetuta una grande mobilitazione popolare che attesta quanto sia viva tra i sardi l’insofferenza verso queste servitù.
Non è passata inosservata, né ci sorprende, l’assenza di partiti ed esponenti politici presenti a Cagliari, a Roma e a Bruxelles, esponenti che sono stati eletti per rappresentare le istanze dei sardi in ogni istituzione. Ancora una volta siamo riusciti a far sentire la voce dei sardi facendo sì che la questione delle dismissioni, delle bonifiche e dello stop alle esercitazioni militari torni al centro del dibattito politico sardo. Non è passata inosservata né ci ha sorpreso neanche l’assenza delle grandi centrali sindacali: il mondo del lavoro era rappresentato quasi esclusivamente dalle organizzazioni sindacali sarde e di base. Durante la manifestazione, due assessori della giunta Solinas partecipavano ad un convegno ad Arbus sulle prospettive di sviluppo del territorio, ignorando deliberatamente una manifestazione popolare e partecipata.
La lotta prosegue dopo Capo Frasca e nessuno abbasserà la guardia sinché le esercitazioni non verranno fermate e i diritti dei sardi rispettati.
Ci proponiamo di proseguire la proficua collaborazione che ha reso possibile la riuscita di Capo Frasca 2019 e indiremo a breve nuovi momenti di dibattito e di mobilitazione.