Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, dopo aver definito “poco decorosa” l’assenza della maggioranza in Aula, ha invitato il presidente Pais ad una “valutazione”. Il presidente del Consiglio non ha nascosto l’imbarazzo per le assenze e ha sospeso i lavori per dieci minuti.
Alla ripresa il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, è ritornato sul mancato rispetto degli accordi per l’andamento dei lavori («mi passa persino la voglia di difendere questa maggioranza e il gruppo non sarebbe stato in aula se il disegno di legge non fosse proposto da un assessore del Psd’Az») e ha replicato con accenti polemici ai consiglieri della minoranza e in particolare agli onorevoli Lai e Orrù. Nel merito del disegno di legge, l’esponente della maggioranza, ha ammesso la volontà di procedere con le nomine di nuovi commissari ma soprattutto di voler dare il via al riordino degli Enti Locali e consentire l’elezione diretta degli amministratori provinciali.
Il capogruppo del PD, Gianfranco Ganau, ha rinunciato all’intervento, mentre il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha dapprima replicato alle accuse “del voler cercare nuove poltrone” fatte dall’esponente del M5S Li Gioi, nel corso del suo intervento in sede di dibattito, e poi ha ribadito l’opportunità dell’elezione diretta degli organi delle Province e rilanciato sull’istituzione della provincia Gallura.
Dopo una breve sospensione dei lavori, accordata dal presidente Pais su richiesta del capogruppo Psd’Az, Mula, è intervenuto il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, che con toni perentori a invitato la giunta e la maggioranza a presentare la proposta di riordino degli Enti Locali che preveda l’istituzione della nuova provincia Gallura, prima della sospensione dei lavori per le vacanze natalizie («non accettiamo più ritardi né di essere presi in giro»).
L’assessore degli Enti Locali, Quirico Sanna, ha dunque ribadito la volontà di procedere con la legge di riforma degli Enti Locali e con la previsione dell’elezione diretta di presidenti e dei Consigli provinciali («era una promessa fatta agli elettori e la manterremo»). L’esponente dell’esecutivo regionale ha quindi affermato l’opportunità di procedere con “una riforma che parta dal basso e che sia condivisa” e si è detto “disponibile ad accogliere eventuali indicazioni, proposte e suggerimenti da parte delle forze della minoranza”.
Sanna ha dunque rivolto parole di apprezzamento e riconoscenza all’ex commissario dell’amministrazione provinciale di Sassari («le sue dimissione sono state un gesto di buona politica») e ha riaffermato il ruolo centrale del Consiglio nei processi di riforma («ma non faremo mai una legge di riordino che vada contro le volontà dei territori»). Sull’introduzione del voto per l’elezione degli amministratori delle province, l’assessore si è detto “pronto a sfidare anche il Governo”. Quirico Sanna ha quindi concluso il suo intervento auspicando l’approvazione del disegno di legge n. 51.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha chiesto una sospensione dei lavori per una riunione dei consiglieri della maggioranza e il presidente del Consiglio ha acconsentito.
Alla ripresa dei lavori, la capogruppo del M5S, Desirà Manca, ha chiesto una breve sospensione della seduta per poter tenere una riunione dei gruppi di minoranza. La richiesta è stata accolta.
Dopo la sospensione, il vice capogruppo del PD, Roberto Deriu, ha sollecitato la convocazione della commissione per valutare gli emendamenti.
Il presidente ha chiesto al relatore di riferire su un accordo, del quale però ha constatato il mancato perfezionamento, e ha quindi chiamato la votazione sul passaggio agli articoli.
Per dichiarazione di voto, il consigliere di LEU, Eugenio Lai, ha affermato che lo spettacolo della giornata dà la misura del senso di responsabilità della maggioranza di fronte a riforme di grande portata per la Sardegna. Il consigliere ha poi sollecitato l’esame degli emendamenti da parte della commissione, compito che non può essere svolto dal solo relatore di maggioranza. Lai, infine, ha assicurato il contributo del suo gruppo, fermo restando il voto negativo, attraverso una serie di emendamenti.
Il consigliere Alessandro Solinas del M5S, respingendo le critiche della maggioranza, ha ribadito il voto contrario del gruppo e la sua posizione già espressa nella discussione generale, secondo cui la legge ha il solo scopo di aumentare le poltrone.
Sull’ordine dei lavori, il vice capogruppo del PD, Roberto Deriu, ha chiesto l’applicazione dell’art.84 del regolamento, comma 15.
Il presidente ha chiarito che solitamente la norma richiamata è stata sempre interpretata nel senso di evitare il passaggio in commissione, tuttavia se la si vuole interpretare per appesantire i lavori non si può che applicarla formalmente. Pais ha chiesto poi al Consiglio di chiarire l’orientamento prevalente, cioè se procedere col voto sul passaggio agli articoli e poi convocare la commissione per gli emendamenti.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha affermato che, a suo avviso, il regolamento va interpretato nel senso che sia le dichiarazioni di voto che lo scrutinio sul passaggio agli articoli sono sospese, per il tempo strettamente necessario alla commissione per l’esame degli emendamenti.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, assumendosi la responsabilità del mancato accordo con l’opposizione, ha annunciato la conferma di tutti gli emendamento della maggioranza e della Giunta.
Il presidente, dopo aver ricordato che per prassi la riunione della commissione si tiene dopo il voto sul passaggio agli articoli, ha sospeso la seduta per 30 minuti, convocando nello stesso tempo la commissione.
Alla ripresa dei lavori l’on. Satta (Progressisti) ha ribadito i limiti della scelta dei commissari:
Sono contrari al dettato della legge nazionale e delle pronunce della giurisprudenza. Deve essere chiaro questo.
L’on. Comandini (PD) ha chiamato in causa il compagno di partito, on. Roberto Deriu, autore di un fortunato romanzo:
Dopo la “Pantera di Bultei” è necessario che l’onorevole Deriu scriva “Il topolino di Monti”, perché scorrendo questo testo di legge viene da ricordare a tutti che si vota ogni cinque anni non perché lo diciamo noi ma perché lo dice la Costituzione. Nel testo non c’è traccia di riforma degli enti locali ma soltanto il desiderio di modificare persone di vostra fiducia, come è nelle regole del gioco tra maggioranza e opposizione. Avete seminato aspettative nella gente ma la verità è che nei vostri primi sei mesi avete superato cento nomine.
Per il gruppo LEU l’on. Daniele Cocco ha detto:
Ogni nostro impegno è stato assolto ma tocca a noi l’onere di questa leggina di proroga. Perché altro non è. Mi auguro che le nomine che farete siano di buon livello o almeno che siano nominate persone competenti nei ruoli di commissario o sub-commissario.
Dall’opposizione è arrivato ancora l’annuncio di voto negativo da parte dell’on. Gigi Piano (PD):
Questa legge non è di riforma.
Stessa opinione da parte dell’on. Laura Caddeo (Progressisti), mentre l’on. Diego Loi (Progressisti) ha ribadito:
Ci troviamo davanti a una chiusura sulle nostre proposte. Denunciamo anche il fatto che siamo da un mese alle prese con questa leggina, tra lavori di commissione e di Aula. La Sardegna ha bisogno d’altro.
Per il PD l’on. Giuseppe Meloni si è espresso contro il passaggio agli articoli del disegno di legge e rivolto al presidente Pais ha detto:
Vorrei sapere che destino avranno alcuni emendamenti a firma mia e dell’on. Gianfranco Satta.
Voto negativo è stato annunciato anche dall’on. Francesco Agus:
Non ci stupisce che la maggioranza voglia cambiare i commissari, sono favorevole anche io allo spoil system e fa parte del mandato di governo cambiare i rappresentanti. Più che altro, così come è scritta, questa legge ha la certezza di essere impugnata. Ma mi stupisce il fatto che, ancora una volta, la maggioranza stia cercando di usurparci il ruolo e renda con i suoi litigi impraticabile quest’aula.
L’on. Deriu (PD) ha ribadito le motivazioni della contrarietà a questo provvedimento:
Non tenete nemmeno la parola e non prendete in considerazione tutti i suggerimenti che vi diamo. Non chiederemo sospensioni ma vi suggeriamo una profonda riflessione per arrivare a una nuova proposta di legge.
Sempre per il PD, l’on. Piscedda ha ribadito che:
Siamo all’inizio della legislatura e già non mantenete la parola. Quanto ci vorrà per tirare fuori un provvedimento organico? Aspetteremo fiduciosi.
Contrario anche il capogruppo del PD, on. Ganau:
Avete impiegato sei mesi per arrivare a ciò e con questo provvedimento andremo ancora una volta a bloccare le elezioni. Abbiamo ritirato gli emendamenti e agevolato il percorso legislativo, ma voi siete una maggioranza divisa che cerca di limitare i danni sospendendo i lavori. Questo ci costringe a ripresentare tutti i nostri emendamenti e a discuterli.
Negativo anche il voto annunciato dall’on. Massimo Zedda (Progressisti):
Si promettono cose irrealizzabile nell’assenza di idee. Altro che province: questo è un disegno di legge sul provincialismo. È stato così per la zona franca, per le ZES, per il goeoparco. Mai una scelta, per paura di scontentare.
Per l’on. Piu (Progressisti):
Questo risultato fa capire che la maggioranza sarà pure ampia e solida, come si dice da sola, eppure non riesce a far passare un disegno di legge che cambia i commissari con altri commissari. Questo è un modo di lavorare che non porta a niente e peserà davanti a problemi ben più importanti.
Maria Laura Orrù (Progressisti) ha invitato la maggioranza a una riflessione:
Governare – ha detto – significa assumersi le proprie responsabilità.
Giorgio Oppi (UDC) è intervenuto per respingere le accuse della minoranza:
Il centrosinistra ha fatto di peggio in passato. L’accordo prevedeva la presentazione di sei emendamenti e il ritiro di quelli della Giunta. Avete anche chiesto di approvarne uno, poi avete cambiato idea. Non potete fare processi a nessuno. Nella passata legislatura i lavori venivano interrotti continuamente, per ore. Avete concluso la legislatura in modo vergognoso, facendo mancare il numero legale nella discussione della legge per l’istituzione della provincia Gallura.
Posto in votazione, il passaggio agli articoli è stato approvato con 30 voti a favore e 22 contrari.
Il presidente Pais, dopo aver ottenuto il parere del relatore di maggioranza (negativo su tutti gli emendamenti presentati compresi quelli della Giunta) ha quindi messo in discussione l’articolo 1 con i relativi emendamenti. Negativo anche il parere della Giunta.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere Francesco Agus:
Mi auguro che non si riammettano emendamenti intrusi come quelli sul personale. Ci sono emendamenti che presentano profili seri che meriterebbero da parte della maggioranza una riflessione altrettanto seria.
Il presidente Pais ha rassicurato Agus, ricordando che gli emendamenti n. 56, 57 e 59, presentati dalla Giunta, sono stati dichiarati inammissibili.
Ha quindi ripreso la parola il capogruppo dei Progressisti Agus, che ha detto.
Quando ho visto il testo ho avuto la stessa reazione di Paolo villaggio dopo la visione del film “La corazzata Potemkin”. Non viene nemmeno rispettata la forma, si porta un testo che non può essere discusso in aula. La Giunta dispone di consulenti e assistenti legali, non è ammissibile che presenti testi che non stanno in piedi, a partire dal titolo – ha affermato Agus – il testo si apre con la locuzione “nelle more” frase con la quale abbiamo costruito, nel corso degli anni, una Regione provvisoria.
Secondo Diego Loi (Progressisti), gli accordi presi non sono stati disattesi dalla minoranza.
O il nostro emendamento ha un valore di carattere sostanziale o altrimenti non serve a nulla. Auspico che, in tempi molto brevi, la commissione possa avere sul tavolo una proposta di riforma degli enti locali. Non si tratta di giochi tra maggioranza e opposizione ma del destino dei nostri comuni e di tanti sardi. Se si perde tanto tempo a ragionare su una parte minimale stiamo prendendo una direzione non corretta.
Massimo Zedda (Progressisti) ha espresso ancora dubbi sul DL 51:
La discussione non mi ha convinto perché non mi ha convinto l’argomento principe. È giusto parlare di spoil system, quando però si parla di qualcuno che deve interpretare gli indirizzi della maggioranza. Ora si discute invece delle province non come organi di pari grado costituzionale, ma come un braccio operativo della Regione. Le province non sono questo, sono istituzioni autonome di rango costituzionale. È il principio sbagliato. Così come è sbagliata tutta l’azione della Giunta che è arrivata a proporre un testo giudicato inammissibile.
Per Eugenio Lai (LEU):
Chiamare riforma una leggina di questo genere lascia l’amaro in bocca. È una banale operazione di spoil system, di sostituzione di nomi. Ci si accusa di non aver consentito di istituire la provincia Gallura. Mi sembra che non ci sia accordo nemmeno nella maggioranza. Tranquilli, vi verremo in soccorso: noi siamo d’accordo sulla provincia Gallura, così come siamo d’accordo per l’istituzione delle province dell’Ogliastra, del Sulcis-Iglesiente e del Medio Campidano. Serve un organo efficiente: basta pensare a cosa sta succedendo con il piano di dimensionamento scolastico. Suggerisco all’assessore di fare un monitoraggio che consenta di intervenire al meglio.
Gianfranco Satta (Progressisti) ha puntato sull’ironia:
Dopo l’accurato intervento dell’assessore Sanna sono stato tentato di dare il mio benestare al passaggio agli articoli. L’attenzione che lui rivolge alle comunità locali mi trova d’accordo. Ma questo DL non si occupa di enti locali. Quando l’assessore dice che gli elettori sardi debbono avere la possibilità di votare gli organi di governo delle province mi trova d’accordo. In realtà non è così – ha detto Satta – ho presentato l’emendamento per far sostituire la parola “riforma” con “controriforma” perché, quando si deroga alla legge n. 2, si stravolge l’ordinamento. C’è un disegno chiaro: espropriare i comuni degli strumenti propri del governo degli enti locali.
Il capogruppo della Lega, Pier Luigi Saiu, ha quindi chiesto una sospensione e la convocazione della Conferenza dei capigruppo per provare a verificare la possibilità di chiudere un accordo tra maggioranza e opposizione.
Alla richiesta si è opposto il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus:
Meglio parlare del tema che abbiamo in discussione, perché, l’ultima volta che si è entrati in conferenza di Capigruppo senza la presentazione di un’istruttoria, la conferenza è durata ore.
Il vicepresidente Comandini, che nel frattempo aveva assunto la presidenza dell’Aula, ha replicato all’esponente della minoranza:
Capisco le ragioni dell’on. Agus, però la prassi dice che la sospensione è concessa quando a richiederlo è un capogruppo».
Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha dato la parola al consigliere dei Progressisti Antonio Piu. Il consigliere di opposizione ha affermato che una discussione che va avanti in questa maniera non è dignitosa per quest’aula. Per Piu, essendo quello in discussione un primo atto di riforma degli enti locali, bisogna parlare della governance dei territori, affrontando anche il tema della sanità e dei trasporti.
Il consigliere ha ricordato che ha proposto un emendamento per l’istituzione della Città metropolitana di Sassari, non solo per dare dignità al territorio ma anche per fare in modo che i cittadini abbiano dei punti di riferimento certi per i servizi. Piu ha proposto di fare un ragionamento armonico che comprenda tutti quei servizi e asset importanti per il territorio. L’esponente dell’opposizione ha infine ritenuto corretto che i commissari siano persone di fiducia della nuova maggioranza, anche se la precarietà del loro incarico non consentirà loro di lavorare come dovrebbero.
Per Maria Laura Orrù (Progressisti), nel titolo e nel testo sono state necessarie delle modifiche, perché c’erano delle frasi in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione. Probabilmente la fretta, secondo Orrù, ha messo in difficoltà l’assessorato. Per quanto riguarda le elezioni delle Province, Orrù ha ricordato che nelle elezioni di secondo livello i consiglieri comunali e sindaci eleggono i loro rappresentanti, ma gli stessi consiglieri comunali e sindaci sono eletti dai cittadini.
D’accordo con il collega Piu anche Gianluigi Piano (PD), il quale ha affermato che quella di oggi è comunque un’occasione per parlare di riforme. Secondo Piano bisogna avere un disegno complessivo e “su questo costruire un nuovo sviluppo sostenibile della nostra Isola”. Anche per il consigliere del PD la riforma degli enti locali, che deve andare di pari passo con quella della sanità e dei trasporti. Per Piano la riforma deve essere coraggiosa, innovativa, senza creare territori di serie A e serie B, e prestando una particolare attenzione ai sindaci, per dare loro sostegno e risposte.
Credo quindi – ha detto – che la riforma sia indispensabile e urgente.
Salvatore Corrias (PD) ha affermato di non ritenere corretto parlare di riforma e ha ricordato che, già in commissione:
Abbiamo rilevato l’inadeguatezza in alcuni termini utilizzati nel testo della legge. Corrias, anche come sindaco, ha espresso preoccupazione e ha evidenziato che c’è l’elevato rischio che la legge venga impugnata.
Il vice presidente del Consiglio, Piero Comandini (PD), ha affermato di credere nella necessità di una riforma degli enti locali per superare una stagione che è passata troppo per “la pancia dell’elettorato”. Ha affermato che bisogna garantire che non ci siano territori di serie A e di serie B e ha sottolineato di comprendere le aspettative della Gallura, ma ha anche evidenziato i disagi dei territori del Sud Sardegna. Comandini ha affermato che c’è la volontà delle forze di minoranza di scrivere, insieme alla maggioranza, una riforma degli enti locali che duri nel tempo, dia risposte ai territori e ai cittadini.
Siamo disposti a fare battaglie comuni per migliorare la vita dei cittadini sardi – ha concluso.
Daniele Cocco (capogruppo LEU) ha affermato che sarebbe meglio procedere all’elezione indiretta, per evitare che le province rimangano commissariate in attesa di una riforma. Cocco ha chiesto una conferenza dei capigruppo per decidere come procedere e rinviare a martedì, viste le numerose assenze in aula.
Il presidente Pais ha convocato la Conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti, tranne che dell’emendamento n. 51, che raccoglie le osservazioni del Cal, e il presidente del Consiglio, Michele Pais, ha quindi dichiarata sospesa la discussione e la votazione sull’articolo 1 e ha posto ai voti l’articolo 2 (clausola di non onerosità), che senza interventi da parte dei consiglieri è stato approvato con 28 favorevoli, 21 contrari e un astenuto. Posto in votazione, l’articolo 3 (entrata in vigore) è stato approvato con 29 favorevoli, 21 contrari e un astenuto.
Il presidente del Consiglio ha quindi tolto la seduta e ha annunciato la convocazione dell’Assemblea per martedì 22 ottobre alle 12.