“Il singolo- raccontano Marco e Michele- è nato sulla spiaggia del litorale laziale, la mattina di un giorno feriale ma in qualche modo festoso, di una primavera che si faceva estate, tra studenti non in classe ed impiegati fuggiti dalle scrivanie come bimbi, con i calzini e le scarpe insabbiate sotto gli ombrelloni incellofanati di bar ancora chiusi, a godere del miracolo di quel Dio che fa le onde al mare.”
“Ciao, sono quel Dio” precede l’album “Nessun Negoziato”, la cui uscita è prevista in autunno per l’etichetta discografica “La Stanza Nascosta Records” del musicista e produttore toscano Salvatore Papotto.
Quella de “Gli Otium”, novelli flâneurs della canzone d’autore, è una vacuità solo apparente, un indugiare deliberato in una dimensione umanistica di pienezza ideativa.
In questo spazio di assoluta libertà da coercizioni eteroimposte, di affrancamento da assilli cronometrici e riempitivi obbligati, sembra affacciarsi l’autentico- semiserio- tempo della vita.
“Dietro le canzoni del nostro album-anticipano Gli Otium- c’è un sorriso costante e mai una derisione; si direbbe che il nostro scrivere è un omaggio all'ironia e al motivo per cui esiste: esorcizzare e nascondere, anche un po' a noi stessi, l’amarezza.”
“Da quando ci siamo incontrati per puro caso, una decina di anni fa’, abbiamo iniziato a scrivere insieme canzoni, per il solo e scanzonato piacere di farlo. Il nome richiama lo spirito del sodalizio, nel senso originario del termine.
Suonavamo (e suoniamo ancora) in una stanza romana, che si è via via riempita di chitarre, mixer, accordi, amplificatori, pedali, melodie, tastiere, microfoni, coriste improvvisate, fogli sparsi di canzoni, posaceneri e… freccette.
Negli anni qualche vacanza o furtive, improvvisate escursioni “tenda chitarra e spiaggia”, per sottrarre al vento e al mare i suoni, le melodie, le chiacchiere e le emozioni della gente.”
Marco e Michele, in arte “Gli Otium” amano definire le loro canzoni “Musica da camera (con ampio affaccio sul mare), o musica mediterranea.”
“Ma anche-e soprattutto, forse- musica “libera”, perfino dal bisogno di definirsi.”
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CIAO, SONO QUEL DIO
CIAO SONO QUEL DIO CHE FA LE ONDE AL MARE
E POI LE FA SPARIRE QUANDO VUOI NUOTARE
E SONO ANCHE QUEL DIO CHE FA LE SERENATE
QUANDO VUOI SOGNARE NELLE NOTTI D'ESTATE
CERTO SON QUEL DIO CHE FA VENIR LA PIOGGIA
QUANDO VUOI DORMIRE E NON VUOI ANDARE IN SPIAGGIA
MA SONO ANCHE QUEL DIO CHE INVENTA LE CAZZATE
CHE POSSO RACCONTARE ALLE TUE FIDANZATE
PER RESTARE SOLI A RIMIRAR… LE STELLE
FARSI REGALARE IN CIELO LE PIÙ BELLE…
SOLO QUELLE… SOLO QUELLE
E SE CERCASSI UN DIO CHE SA STAPPAR LA BIRRA
ACCENDERE UNA SIGARETTA UNA SCINTILLA
SENTIRE UNA EMOZIONE VIVERE UN SERA
POTERTI FAR FELICE UNA VITA INTERA
FOSSI ANCHE QUEL DIO CHE FA CALMAR LA GENTE
CHE PERDERE ALLA FINE NON IMPORTA NIENTE
DIRGLI CHE LA VITA IN FONDO È SOLO QUESTO
AMARE BERE RIDERE E FANCULO IL RESTO
RIT.
E RESTARE SOLI A RIMIRAR… LE STELLE
POTERTI FAR VEDERE IN CIELO LE PIÙ BELLE…
SOLO QUELLE… SOLO QUELLE…
CIAO SONO QUEL DIO CHE CANTA UNA CANZONE
PER GLI INNAMORATI SOTTO L’OMBRELLONE
COLTI DALLE PRIME LUCI DEL MATTINO
A FARE QUATTRO CHIACCHIERE CON UN BAGNINO
E SONO ANCHE QUEL DIO CHE FA LA LUNA PIENA
E ILLUMINA I CONTORNI DEL TUO FONDOSCHIENA
MENTRE CI RINCORRONO SUL BAGNASCIUGA
I CUCCIOLI SMARRITI DI UNA TARTARUGA
PERSI STANCHI E SOLI A RIMIRAR LE STELLE
FARSI REGALARE IN CIELO LE PIÙ BELLE
TUTTI SANNO CHE MI SCIOLGO NEL TUO SGUARDO
COME UN SAVOIOARDO DENTRO AL LATTE CALDO
OGNI VOLTA CHE TI SVEGLI LA MATTINA
E CERCHI LA MIA MANO COME UNA BAMBINA
E ALLORA PENSO A QUANTE VOLTE T’HO CERCATO
TRA LE CENTOMILA STELLE DI QUEL CIELO
E SE C’È DAVVERO UN DIO CHE FA LE ONDE AL MARE
DEVE ESSERE QUEL DIO CHE HA FATTO IL NOSTRO AMORE…
E L'ESTATE ED IL SOLE E LA LUNA ED IL MARE….