Nella locandina allegata il programma completo dell’evento della Giornata, che sarà presentata durante la Conferenza stampa indetta presso il Comune di San Giovanni Suergiu giovedì 17 ottobre alle ore 17.
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La Giornata è il terzo tra gli appuntamenti previsti per le celebrazioni del Tempo del Creato, iniziate lo scorso 3 ottobre con la veglia di preghiera ecumenica al santuario del Buon Cammino. Il secondo appuntamento, alla vigilia della Giornata diocesana, è per sabato 19 ottobre, quando si terrà, presso il Centro Culturale a Iglesias, la tavola rotonda “Totus impari. Pace, utopia o speranza del mondo?” organizzata dalla Chiesa Evangelica Battista di Carbonia e del Sulcis Iglesiente in collaborazione con la Diocesi di Iglesias e che avrà come relatore principale il prof. Simone Morandini, dell’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, che arriverà a Iglesias dopo il convegno “Inter-connessi? Fede ed ecologia nell’era digitale” in programma nella Facoltà Teologica di Cagliari dal 18 al 19 novembre.
Il messaggio dei vescovi per il Tempo del Creato. “Quante sono le tue opere, Signore. Coltivare la biodiversità” è il tema che quest’anno ha accompagnato il Tempo del Creato che la Chiesa dedica alle celebrazioni per la salvaguardia e la cura del creato. Introdotto dal Messaggio dei vescovi per la 14a Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, questo Tempo rappresenta un forte richiamo all’Enciclica Laudato Si’ di papa Francesco, particolarmente sentito in questo momento in cui sono ancora in corso i lavori per il Sinodo dedicato all’Amazzonia, ma anche una chiara sollecitazione a mettere in atto sul territorio iniziative concrete volte alla cura di quelle aree a rischio o già compromesse dallo sfruttamento dell’uomo. “Imparare a guardare alla biodiversità, per prendercene cura” è l’incipit del Messaggio che ripercorre la necessità di sentirci tutti custodi e sentinelle di quella porzione di creato che occupiamo e della biodiversità che la abita. Quest’anno, in particolare, la Giornata è stata “per la Chiesa italiana un’occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità, di cui anche la nostra terra è così ricca”.
Proprio il territorio italiano, infatti, è caratterizzato da una varietà di organismi e di specie viventi sia acquatici che terrestri, che disegnano “ecosistemi che si estendono dagli splendidi boschi delle Alpi – le montagne più alte d’Europa – fino al calore del Mediterraneo”. L’invito è quello di avere uno sguardo insieme contemplativo e preoccupato nei confronti di un pianeta sfruttato e maltrattato. Nel Messaggio dei vescovi non manca un richiamo a San Francesco d’Assisi, affinché ci facciamo tutti simili a lui “grati, ammirati e benedicenti” nel contemplare “le creature della terra ed in particolare il mondo della vita, così vario e rigoglioso”.
La domanda allora è “che fare?”. La risposta è quanto mai semplice e chiara ed è lo stesso pontefice nella Laudato Si’ a ricordarci che siamo chiamati “a diventare gli strumenti di Dio Padre, perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace bellezza e pienezza”. Perché il disegno del Creatore si possa compiere pienamente, oggi tutti, indistintamente, siamo invitati a richiamare l’attenzione sulle biodiversità a noi più vicine, mettendo in atto, laddove possibile, buone pratiche per la cura della terra.