“L’accordo di settembre 2018 non si tocca, non esistono piani alternativi, non esistono cordate pronte a rilevare gli stabilimenti ex Ilva e, al momento, non ci sono richieste di esuberi da parte dell’azienda” dichiara il leader Uilm.
“Abbiamo ribadito l’inadempienza da parte di ArcelorMittal – prosegue – riguardo al rispetto del piano industriale, con il calo della produzione, la messa in cassa integrazione di circa 1400 lavoratori fino a fine anno, l’incertezza sul ritorno a lavoro dei 1700 che si trovano in Amministrazione straordinaria e i licenziamenti nel sistema degli appalti”.
“Nella seconda metà di novembre – continua – ci sarà un incontro con l’azienda al Ministero dello Sviluppo economico per chiarire la situazione e per conoscere le reali intenzioni di ArcelorMittal sul futuro industriale e occupazionale”.
“Esprimiamo un cauto giudizio sulla volontà da parte del Governo di impegnarsi sulla continuità produttiva dell’ex Ilva augurandoci che terminino le ricostruzioni fantasiose sul futuro della più grande acciaieria d’Europa”.