“Lo spazio Marino internazionale costituito dalle due aree protette del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e la Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio deve essere considerato un patrimonio naturale dell’umanità, tanto ricco nella sua biodiversità quanto fragile.” Afferma Dario Giagoni in una nota stampa “Tale capitale naturale, posto sotto la responsabilità di due stati e di due regioni, è stato al centro di una risoluzione adottata nella 62^ sessione della Commissione per la protezione ambientale dell’International Maritme Organization, tenutasi a Londra, che ha riconosciuto alle zone circostanti lo stretto la designazione di “Area Marina Particolarmente Sensibile”. Una designazione che consente di adottare misure volte a rafforzarne la protezione ambientale. Il provvedimento prevede per l’area dello stretto rotte tracciate, un controllo radar e un sistema di pilotaggio raccomandato, consistente nella richiesta da parte del comandante della nave di far intervenire al suo posto un pilota locale. L’adozione di quest’ultimo punto non è però vincolante, ma fa affidamento alla mera discrezionalità dei Comandanti, pertanto scarsamente adottata. Tali risoluzioni, per quanto rappresentino un importante passo avanti, non sono abbastanza incisive. Ogni anno le acque dello stretto sono attraversate da circa 4500 navi, alcune delle quali possono essere considerate vere e proprie carrette del mare, che quotidianamente rischiano di provocare un irreparabile disastro ambientale.”
Prosegue il capogruppo “Pertanto domandiamo al nostro Presidente della Regione, all’assessore dell’ambiente e all’assessore ai trasporti di intavolare al più presto un dialogo di confronto sia con il Governo nazionale che con il Presidente della Regione Corsica finalizzato all’aggiornamento della risoluzione della Commissione per la protezione ambientale al fine di rendere in primis obbligatorio il pilotaggio raccomandato, poi di attivare misure ben più severe che consentano di tutelare il nostro patrimonio più prezioso, vagliando anche la possibilità di impedire l’attraversamento della tratta alle navi trasportanti merci pericolose. Non possiamo riempirci la bocca di belle frasi su quanto sia necessario portare avanti progetti di sviluppo sostenibile e poi chiudere gli occhi di fronte a una minaccia giornaliera nei confronti di un patrimonio naturalistico tanto importante e delicato. Se la strada battuta sinora non è stata efficiente allora è nostro dovere tentarne di più incisive.”