L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT A MICHELE ANZALDI (DEPUTATO DI ITALIA VIVA)
Lite su Quota 100. Lite sul limite al contante. Lite sul carcere per i grandi evasori. Che cosa sta succedendo nella maggioranza? Il governo rischia la crisi?
“Ma no, mi sembra opportuna dialettica parlamentare. La maggioranza è composta da 4 partiti ed è giusto che ognuno dica le sue proposte. D’altronde Quota 100 è una misura iniqua che ipoteca decine di miliardi per venire incontro a poche migliaia di persone. Se la manteniamo significa che questo Governo non potrà fare nulla di davvero incisivo per chi ha più bisogno e per inestimenti, né ora né nelle prossime finanziarie”.
Che cosa pensa dell’apertura di Nicola Zingaretti a un’alleanza strategica con il Movimento 5 Stelle? Ci sarà anche Italia Viva?
“È un grave errore e dubito che il popolo del Pd condivida una deriva del genere. Fare un governo di emergenza, trovare convergenze civiche in alcune realtà locali è un conto, rendere strutturale questa prospettiva per le prossime Politiche rischia di diventare un passo indietro per il Centrosinistra. Basti pensare a Roma: davvero qualcuno nel Pd vuole sostenere il bis della Raggi? Di certo non lo sosterranno i romani”.
Il premier Giuseppe Conte sarebbe il candidato dell’attuale maggioranza di governo in caso di elezioni anticipate?
“Non vedo come sia possibile, Conte è il premier del Movimento 5 stelle, scelto da loro nella fantomatico governo presentato da Di Maio prima delle elezioni. È stato il premier di Salvini, dei decreti Salvini contro i naufraghi, dei condoni. Fa il premier in un governo di emergenza nato per evitare l’aumento dell’Iva, ma questo non c’entra nulla con le elezioni politiche. E poi basta vedere la risposta degli italiani l’altra sera in tv, dal 25 al 7% di share in pochi minuti, per capire quali prospettive abbia una sua eventuale candidatura”.
Sinceramente, si fida di Luigi Di Maio e del Movimento 5 Stelle?
“Mi fideró quando manterranno l’impegno di sostituire Foa e ridare alla Rai un vero presidente di garanzia, come prevede la legge. Ad oggi negano, addirittura, l’accesso agli atti della votazione ai capigruppo del Pd Delrio e Marcucci e al sottoscritto. Dallo streaming alla censura dei parlamentari”.
di Alberto Maggi
Fonte: www.affaritaliani.it