La Zona Economica Speciale (ZES) per la Sardegna prende forma. Inizia l’iter per la sua istituzione.
Questo il messaggio lanciato dagli organi di informazione, nel novembre 2018, quando il progetto di istituzione della ZES in Sardegna, in attuazione del Decreto per il Sud del 2017, sembrava cosa fatta. Da allora è trascorso quasi un anno e della ZES – zona avvantaggiata da semplificazioni amministrative e fiscali – pian piano non si è più sentito parlare.
Il Piano strategico per la ZES della Sardegna, approvato dalla Giunta e trasmesso al Governo nazionale, ha subìto una brusca battuta d’arresto dopo alcune osservazioni da parte del MEF e del Ministro per il Sud. Osservazioni che hanno portato allo stop dell’iter per l’istituzione.
La mozione del M5S per la ZES
Oggi, a risollevare l’attenzione sulla Zes e a chiedere il tempestivo completamento della procedura rimasta in stand by, è la capogruppo del M5S Desirè Manca, prima firmataria di una mozione (sottoscritta dai consiglieri Cuccu, Solinas, Li Gioi, Ciusa, Fancello) che impegna il Presidente e la Giunta a mettere in campo tutte le azioni necessarie a portare a termine la procedura; come sollecitato lo scorso giugno anche dall’onorevole M5S Mara La Pia, attraverso la presentazione di un ordine del giorno alla Camera.
La Giunta regionale – spiega Desirè Manca – ha dato mandato alla Cabina di regia per la Programmazione unitaria di adottare tutti gli atti necessari all’approvazione del Piano di sviluppo strategico e di provvedere alle eventuali integrazioni o modifiche di natura tecnica che si fossero rese necessarie per completare positivamente la procedura di approvazione. È esattamente da questo punto che la Giunta oggi deve ripartire.
I vantaggi dell’istituzione della ZES della Sardegna sono assolutamente irrinunciabili. Non possiamo dimenticare che la Sardegna presenta gravi deficit competitivi correlati alla condizione di insularità, soprattutto in termini infrastrutturali e con riferimento alle dimensioni del mercato, contrastabili con politiche di internazionalizzazione economica e di “continuità territoriale” dei trasporti, per le quali la ZES può rappresentare un validissimo strumento.
La Zes rappresenta un importante volano dell’economia sarda, uno strumento su cui far leva e su cui contare per attrarre imprese e investitori da tutto il bacino del Mediterraneo. Attraverso le agevolazioni fiscali e una burocrazia semplificata, crediamo sia finalmente possibile far ripartire la macchina delle assunzioni e dare nuovo slancio al settore dei trasporti, a quello della logistica, del trasporto e della lavorazione delle merci, alla creazione di nuovi modelli di sviluppo integrati.
Desirè Manca guarda alla vicenda dei lavoratori del Porto di Cagliari, licenziati alcuni mesi fa:
Questi lavoratori hanno sperato nell’istituzione della ZES, invece la Regione Sardegna non è stata in grado di portare a termine il percorso di istituzione e nel frattempo hanno perso il lavoro. Possiamo però ripartire, possiamo impegnarci tutti, Maggioranza e Opposizione, affinché i porti della nostra isola possano godere di tutti gli istituti giuridici di vantaggio utili a riposizionarla come città tra le più competitive del Mediterraneo. E soprattutto per far sì che nessun lavoratore debba più restare disoccupato.