Domani (venerdì 25 ottobre) al Teatro Adriano (ore 21) va inscena lo spettacolo della compagnia ligure Scena Madre, che sarà impegnata per l’occasione con lo spettacolo “Tre” (biglietto a 10€, ridotto a 5€ per gli under 26) con gli attori Simone Benelli, Francesco Fontana, Giulia Mattola e la regia di Marta Abate e Michelangelo Frola.
Sulla scena tre persone. Un adolescente, il Figlio, combattuto tra l’insofferenza verso l’iper-protezione dei suoi genitori e la comodità di avere tutte le attenzioni solo per sé. Insieme a lui, due giovani adulti. Sono i suoi genitori, che a loro volta sono stati e sono anche figli. Sono due ex adolescenti cresciuti, forse non ancora del tutto adulti. Insieme a loro, come attrici sulla scena, tante sedie di diverso tipo. Sedie da cucina e poltrone da studio medico, sedie di scuola e sedie pieghevoli da bar. Sedie pronte a creare in un attimo tanti contesti e ambienti diversi, sedie capaci di diventare labirinto, gabbia e bersaglio mobile.
Lo spettacolo prende vita a partire dalla relazione tra genitori e Figlio, tra Madre e Padre. Sospesi tra realtà e immaginario, i tre cercano un equilibrio – sempre precario e mai definitivo – nel loro essere famiglia, cercando di conciliare ciò che vorrebbero essere agli occhi della società con ciò che effettivamente sono, di scoprirsi e conoscersi non solo come familiari ma come esseri umani.
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Sono tre esistenze distinte che cercano però di muoversi nella stessa direzione, testardamente e comicamente impegnate a timonare una piccola nave in mare aperto. Li guardiamo da fuori e ci riconosciamo nei loro litigi stupidi, nelle loro piccole ripicche. Ascoltiamo i loro ricordi, proviamo tenerezza per le loro difficoltà, ridiamo della loro goffaggine. Ma è un riso pieno di comprensione. Perché sappiamo che siamo noi, quelli là in scena. Noi figli, genitori, fratelli; noi, la nostra famiglia.
Negli spazi dell’Ex Art, alle 17.30 in cattedra l’incontro “Dalle famiglie alla comunità: accoglienza e rete” a cura di Diletta Mureddu (Centro Donna CGIL, SNOQ), con Silvia De Simone (Famiglie Arcobaleno) e Francesca Setzu (Associazione RE.COH – Recupero e Cohousing). Il mondo contemporaneo, soprattutto quello sociale, è in continuo mutamento. Prendendo atto della necessità di abbandonare la dittatura del singolare (il mito di una famiglia, una comunità) per la libertà del plurale, Diletta Mureddu ci accompagna nel mondo variegato delle famiglie d’oggi (dalle multiculturali alle arcobaleno), passando direttamente a loro la parola.
Sabato 26 ottobre dalle 17 alle 18 si terrà la camminata meditativa dall’Orto dei Cappuccini fino al Parco Archeologico di Tuvixeddu, e successivamente la visita guidata alla Necropoli di Tuvixeddu sulle comunità della Cagliari antica a cura di Ilaria Montis (Sardegna Sacra), trainer di mindfulness, archeologa e guida turistica.
Il tema della manifestazione, organizzata da Theandric Teatro Nonviolento (compagnia di innovazione e sperimentazione nell’ambito del teatro politico) sotto la direzione artistica di Maria Virginia Siriu, quest’anno si concentrerà su “Famiglie e Comunità” affrontando la tematica da una prospettiva nonviolenta.
La rete di collaborazioni attorno alla manifestazione coinvolge associazioni e gruppi operanti a livello politico e sociale, appartenenti al mondo scientifico e istituzionale come Università degli Studi di Cagliari, Teatro e Critica, AFFRICA – Centro Studi Africani in Sardegna, AGEDO, ARC onlus, ARCI Sardegna, Art’In Produzioni, Associazione di Immigrati “Corno d’Africa”, Astafos Onlus, Asteras Associazione Culturale, Biblioteca della Nonviolenza, Centro Donna CGIL, COSMOMED, Exmè Domus de Luna, Forma e Poesia nel Jazz, Formica viola, GUS – Gruppo Umana Solidarietà, “Io, noi”, Marina Nuovo Giorno, Movimento Nonviolento, Overlap, Sardegna Sacra, Se Non Ora Quando, SENZA CONFINI DI PELLE, Spirito Sportivo A.S.D., Teatro Adriano. Media Partner: Azione nonviolenta, Rumorscena, Unica Radio.
Il festival è realizzato grazie al contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari, della Fondazione di Sardegna e dell’Ufficio Culturale Ambasciata di Israele.
L’ORGANIZZAZIONE – Theandric Teatro Nonviolento nasce nel 2001 dall’incontro tra l’attore e regista Gary Brackett e l’attrice, regista e studiosa di filosofia Maria Virginia Siriu. L’esperienza intorno alla quale si concretizza il progetto teatrale è la ricerca condotta dai fondatori sul rinnovamento dei linguaggi artistici in relazione al ruolo sociale del teatro come veicolo capace di canalizzare e divulgare una riflessione critica sull’uomo contemporaneo.
L’associazione culturale Theandric svolge fin dalla sua fondazione un’attività di ricerca nell’ambito del teatro “politico”, inteso come teatro totale, un teatro che non ammette frattura tra spazio scenico e sociale ma intende riflettere insieme allo spettatore sui temi più urgenti del vivere contemporaneo e cercare insieme ad esso uno stimolo all’azione che necessariamente non si svolgerà nel momento in cui si vive il rito scenico, ma nella vita quotidiana. Questa ricerca si è focalizzata ben presto sulla nonviolenza come alternativa per la soluzione del conflitto a livello personale, sociale e politico. La nonviolenza è diventata una scelta di vita e il centro del lavoro teatrale, che persegue la sua diffusione e divulgazione attraverso due momenti: gli spettacoli e le manifestazioni culturali e i laboratori nei quali si lavora allo sviluppo della personalità nonviolenta attraverso le tecniche teatrali.