La quinta prefettura coinciderebbe con il governo della provincia d’Egitto, a capo della quale non c’è un governatore comune, ma uno che è sotto il diretto controllo dell’imperatore. Il governatore è un prefetto, di rango equestre, risponde in prima persona all’imperatore e risiede ad Alessandria.
Per cogliere l’importanza della nuova burocrazia imperiale di Augusto, si possono analizzare alcune figure.
Il praefectus urbis.
Di preminente importanza è il praefectus urbis. In questo caso Augusto riesuma una figura presente già in età monarchica, impiegata dal monarca che in caso di propria assenza nomina un rappresentante a cui si dà questo nome. È l’unica prefettura che deve essere rivestita da senatorie la durata in carica è a discrezione dell’imperatore.
L’aspetto da sottolineare nell’ottica costituzionale moderna è che il praefectus urbis cumula su di sé la funzione amministrativa e la funzione giurisdizionale.
Inoltre nella funzione dell’ordine pubblico, loro attribuita, rientrano tantissime funzioni.
Ad esempio loro è il controllo di coloro che esercitano una certa professione e del rispetto da parte di costoro di certe regole giuridiche o deontologiche.
Il praefectus pretorio.
Il praefectus pretorio viene scelto dall’imperatore fra gli equites e i comandanti della guardia addetta alla sua sicurezza, che successivamente assumeranno il nome di pretoriani.
Il prefetto del pretorio può sostituire l’imperatore in una serie di funzioni:
- può presiedere il consiglio imperiale,
- può emettere sentenza nel grado dell’appello in luogo dell’imperatore.
Proprio per questo, si tratta di un ruolo molto insidioso all’interno della nuova burocrazia imperiale di Augusto e molti verranno uccisi proprio da chi riveste questa carica.
Il prafectus annonae.
Il prafectus annonae si occupa dell’approvvigionamento dei mezzi di sostentamento fondamentali, dapprima nella sola città di Roma, in un secondo momento in tutte le città più importanti dell’Impero.
Al di fuori dell’Urbs, collabora con i governatori delle province. Sua è l’organizzazione del trasporto di grano dalla Sicilia e dalla Tunisia, dell’olio dalla Spagna e così via. Si occupa principalmente di tali trasporti.
Il praefectus vigilum.
Il praefectus vigilum è una figura preposta alla prevenzione della diffusione di incendi. Inoltre ha compiti di pubblica sicurezza notturna e di sanzione di reati di minore importanza, come il disturbo dell’ordine pubblico.
I curatores.
Riguardo ai curatores, si tratta di burocrati, funzionari dell’apparato amministrativo imperiale, che si occupano di manutenzione e di gestione del patrimonio pubblico. Sono scelti fra i membri dell’ordine equestre. Di notevole importanza è il curator aquarum, preposto alla costruzione e alla manutenzione degli acquedotti, all’approvvigionamento idrico della capitale e delle più importanti città in Italia. Assume rilievo anche la figura del curator preposto alla manutenzione delle vie pubbliche, compito in precedenza riservato agli edili.
I procuratores.
I procuratores sono invece dei rappresentanti imperiali, scelti fra i cavalieri e i liberti imperiali. Alcuni procuratori governano le province in luogo dei governatori. Rientra fra i loro compiti anche la gestione del patrimonio privato del principe, l’uomo più ricco, patrimonio che spesso si sostanzia anche di lasciti testamentari, effettuati in suo onore da personaggi maggiormente in vista.
Il consilium principis.
La nuova burocrazia imperiale di Augusto presenta un altro organo, il consilium principis, che non nasce però come organo istituzionale ma come organo privato. Augusto, in modo molto lungimirante, si affida a un consiglio di fedelissimi cui prestare ascolto, prima di prendere importanti decisioni, fra i quali spiccano senatori, magistrati, ma anche una vasta schiera di amici.
Accanto alla funzione consultiva, ha anche funzione giurisdizionale: il giudizio d’appello avviene innanzi all’imperatore e al suo consilium.
Inizialmente privo di carattere costituzionale, l’imperatore Adriano lo fa rientrare fra gli organi costituzionali e integra in esso anche eminenti giuristi.