Questa scelta obbligata, oltre a creare un inaccettabile disagio per i pazienti, danneggia enormemente l’ATS in quanto, come sottolineato più volte in questi mesi dal primario Dr. Flavio Lai, integra un danno erariale quantificabile in circa 2 mila euro al giorno. A conti fatti però si tratta di un paradosso: basti considerare che il costo complessivo di un tecnico di laboratorio ammonta a circa 100 euro al giorno e quindi, in concreto, l’assunzione di personale comporterebbe non un costo, ma un cospicuo guadagno. Diametralmente opposto è invece l’assurdo quadro attuale, frutto di quegli scriteriati tagli lineari lontani anni luce dalla realtà lavorativa della sanità pubblica.
Questa la denuncia del consigliere regionale del M5S, Roberto Li Gioi, che, accompagnato dal primario Dr. Flavio Lai, questa mattina ha visitato il Laboratorio Analisi di Olbia dell’Ospedale Giovanni Paolo II. Un sopralluogo che ha permesso all’esponente dei Cinque Stelle di toccare con mano le gravi criticità che coinvolgono pazienti e operatori sanitari, che presto verranno sottoposte all’attenzione della Giunta attraverso un’interrogazione in Consiglio regionale.
Il Laboratorio Analisi – continua Li Gioi – opera in condizioni di continua emergenza con un organico notevolmente ridotto rispetto alle esigenze. Nelle parole del Dr. Lai ho riscontrato una grande amarezza, dato l’elevato numero di posti vacanti per quanto riguarda il personale tecnico. Ma non basta: si deve aggiungere il fatto che, tra gli operatori in forze, due hanno bambini piccoli e quindi sono esentati dal turno di notte.
Il dito è puntato contro la grave carenza di personale:
Per poter adempiere all’enorme mole di lavoro quotidiano per Olbia, la dotazione minima è di 16 unità: una per la notte, due per il turno dalle 14 alle 20, sette per la copertura del turno mattutino. A queste bisogna sommare le unità di personale a riposo, il recupero ore dei turni notturni e festivi, le assenze per congedo ordinario e malattia. Ho potuto constatare – conclude Li Gioi – che in ematologia opera un solo tecnico per sei macchinari; nell’area del “siero 1”, un operatore deve agire su quattro macchine; nell’area “siero 2”, le macchine da seguire da una sola persona sono addirittura cinque; mentre nella preanalitica, fondamentale per l’avviarsi delle operazioni, non c’è nessun addetto, e il personale se ne occupa a rotazione quando ha la possibilità di allontanarsi dal proprio settore.
L’emergenza non riguarda però soltanto i presidi olbiesi:
Nel nosocomio di Tempio, a tre pensionamenti non sono corrisposte nuove assunzioni. L’organico è quindi ridotto a sei unità rispetto alle nove previste. Un quadro a dir poco preoccupante in un’area che solo ieri ha registrato 916 accettazioni. Considerando una media di otto esami prescritti a ricetta si arriva a circa 7.500 analisi quotidiane. Un numero impressionante a cui fanno fronte con grande abnegazione e altrettanta professionalità i tecnici a disposizione di Dr. Lai, protagonisti di turni massacranti che, nel periodo estivo, divengono infernali. Dall’inizio di quest’anno, inoltre, la turnazione variabile a seconda dei carichi di lavoro, introdotta dal Dr. Lai, è stata cancellata causando ulteriori problemi. Occorre intervenire immediatamente.