A dire il vero gli argomenti che suscitano perplessità e che preoccupano per certi aspetti, sono quelli relativi al management delle società di riferimento che, secondo alcune fonti, pare siano coinvolte in un passivo milionario.
E, allora, se tali voci avessero un minimo di fondamento, sarebbe il caso di porsi qualche domanda: fino a quando il Mater Olbia Hospital, di fronte ad un passivo considerevole, potrà andare avanti? Gli allarmismi e le preoccupazioni, a più livelli, trovano serie giustificazioni, poiché, secondo fonti ben accreditate, alcune società di riferimento (la Sardinia Healthare and Reserce Properties S.r.l. e la Mater Olbia Spa) avrebbero accumulato debiti per circa 30 milioni di euro, dati ufficiali CCIAA.
Mater Olbia Hospital: debiti in crescita?
Di ufficiale, ancora, non è trapelato nulla nel merito di debiti pendenti, soprattutto nei confronti di imprese artigiane sarde e, in particolare, verso società della penisola, le quali pare, il condizionale è sempre d’obbligo, vantino crediti per milioni di euro con la Luigi Maria Monti Mater Olbia S.r.l., società, quest’ultima, costituita ad ok come schermo protettivo da ogni evenienza, dai consulenti dell’ex Manager qatariota, Lucio Rispo.
Un’altra notizia che circola con una certa insistenza, è quella secondo cui la Luigi Maria Monti Mater Olbia Srl operava esclusivamente come general Contractor e, da quanto se ne sa, pare che sia diventata una scatola vuota. C’è chi sostiene, in proposito, che la romana ECF Group spa di Eugenio Ciottola, che vanterebbe milioni di euro di crediti, avrebbe iniziato la turnazione mettendo in ferie gli operai, per di piu’ ha chiesto e ottenuto la stipula di un nuovo contratto a garanzia con la Mater Olbia Spa.
E sempre a proposito di mancati pagamenti, c’è la società sarda gallurese G3 SAS di Giovanni Mazzone & Company, che vanta un credito di circa 1.000.000,00 di euro nei confronti della ECF Group e Sardinia Healthare and Reserce Properties S.r.l. Su questo fronte è trapelata anche la notizia secondo cui in danno alla G3 SAS siano state utilizzate firme false, per dimostrare stati di pagamento che nella realtà non sono mai avvenuti.
La nomina del direttore operativo
La sorpresa delle sorprese, però, si è rivelata la nomina a direttore operativo del Mater Holbia Hospital del Tenente Colonnello della Guardia di finanza di Olbia Marco Salvagno, ex comandante del gruppo di Olbia. Un ruolo importante e impegnativo che, a dirla con tutta franchezza, ha destato in Sardegna ma soprattutto in Gallura, tanto sconcerto e da molti ritenuta anche inopportuna, poichè il controllore viene assunto dal controllato.
E’ inutile nasconderlo, ma tale nomina ha gettato ombre sugli uomini della Guardi Di Finanza, ritenuti da sempre un corpo intransigente e tanto odiato da colori che con dimestichezza mettono in atto continue truffe societarie. Evidentemente Giovanni Raimondi, dichiaratosi da sempre amministratore delegato della società Mater Olbia, ha fatto una scelta di campo ben precisa con la nomina di Marco Salvagno a direttore operativo della struttura sanitaria privata.
Perché questa nomina? Perché’ proprio un colonnello della Guardia di Finanza del territorio? Molto probabilmente con l’intento che il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza Marco Salvagno, profondo conoscitore dei meccanismi legislativi legati alla finanza e agli appalti, tenga sotto controllo e verifichi gli aspetti societari e finanziari della Mater Olbia, i cui debiti, secondo autorevoli fonti, crescono vertiginosamente. Una indiretta conferma in tal senso potrebbe essere legata al rifiuto di alcune imprese artigiane di non svolgere alcuni lavori all’interno del compendio Mater Olbia Hospital.
La convenzione con l’ATS
L’ultima doccia fredda, ricordiamolo, è arrivata dalla ATS Sardegna che per l’anno in corso ha rinunciato all’erogazione di circa 25 milioni di euro alla Mater Olbia spa. Viceversa, è stata stipulata una nuova convenzione con la possibile erogazione di solo 5 milioni di euro.
C’è il rischio, però, che questi ultimi 5 milioni non vadano alla Mater Olbia per tutta una serie di problematiche giudiziarie pendenti, con un possibile sicuro intervento anche della Corte dei Conti.